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Foto Villanova Canavese: 2012, 2009, 2008 |
Villanova Canavese è situato nel Piemonte nella Provincia di Torino. Il 25 giugno si festeggia il Patrono, San Massimo di Torino. Tra gli edifici religiosi: Chiesa Parrocchiale di San Massimo.
Confina con i comuni di: Mathi, Fiano, Grosso, Nole e Cafasse.
Storia
Le prime notizie storiche riguardo a Villanova risalgono al 1269, ad un atto, attraverso il quale, i visconti di Baratonia vendono il feudo ai conti di Biandrate.
Villanova era parte della castellania di Balangero, alla quale apparterrà fino al 1584, pur ricevendo parziali forme di autonomia nel 1378 e nel 1391, a seguito della rivolta popolare dei Tuchini contro i privilegi nobiliari.
Il potere dei Baratonia su queste lande era probabilmente legato ad una antica investitura operata già da Arduino e confermata dall'Imperatore; con il nome di villanova/borgonovo, villafranca o borgofranco, in Piemonte, nel'XI-XIII secolo si intendeva, di solito, un nuovo nucleo abitato che nasceva nei fondi di proprietà nobiliare a seguito di una politica si defiscalizzazione o di concessione di altri privilegi che era volta ad attirare nuovi coloni ed usufruttuari in un parte dei patrimoni che erano, solitamente, spopolati e sottoutilizzati.
Questa situazione di privilegio per Villanova venne riconfermata nel 1342 anche da Giacomo d'Acaia, giacchè, nel 1329, il borgo era passato ai principi Savoia Acaia, che concesse nuove franchigie. Il principe intitolò la località della potestà di costruire un ricetto. La cosa è particolarmente interessante per la comunità. Infatti il ricetto è una vera e propria istituzione nel Piemonte medievale che può assumere due forme; una, lega il ricetto, ad una concezione di castrum rurale per il quale esso era solamente patrimonio nobiliare fortificato che prendeva il posto della villa signorile. Da un altro punto di vista, esso poteva presentarsi come un bene della comunità, una sorta di magazzino nel quale i cittadini conservavano derrate e prodotti comuni per tutelarsi contro le guerre e le carestie. Da questo punto di vista il ricetto assumeva un ruolo strategico nei processi di inurbazione medievale e gettava le basi per una formazione comunitaria che costituiva il prerequisito dell'autonomia comunale; la civiltà del ricetto è, fra l'altro, la principale strategia di formazione delle città nel Piemonte; basti pensare che ce ne sono sparsi per la regione circa 200.
Nel 1347, tutta la castellania venne infeudata Manfredo, marchese di Saluzzo. Rapidamente i rapporti fra i Savoia e i signori di Saluzzo degenerano, tant'è che nel 1376, ad esempio, i due si sottopongono ad un arbitrato del re Carlo V di Francia.
Prima che il marchesato cadesse completamente nelle mani dei re francesi, Emanuele Filiberto Testa di Ferro riesce a strappare la castellania al marchesato: nel 1584, i Savoia infeudano Mathi e Villanova ai Provana di Leynì.
I Provana, insieme ai Valperga, ai San Martino, ai Luserna e ai Piossasco, sono tra le cinque famiglie feudali più antiche del Piemonte, il cui fondatore risale all'età arduinica, ed erano fra i preferiti del Testa di Ferro: Andrea Provana, infatti, fu al seguito del duca Emanuele Filiberto in occasione della battaglia di Nizza durante la guerra contro Enrico II di Francia: e fu proprio dopo quella battaglia che i Provana ricevettero un filotto di titoli comitali in cambio della fedeltà dimostrata alla casa sabauda.
Durante le discese francesi del 1705, Villanova subisce varie scorrerie e devastazioni.
Nel 1885, il comune perde il nome da Villanova di Mathi e assume l'attuale denominazione.
Durante la politica dei Grandi Comuni perseguita dalla dittatura fascista, Villanova viene accorpata a Nole. Nel 1947, il comune riguadagna l'autonomia.
Dove Mangiare
- Ristorante Del Gallo, Via Stura, 37
Complessi Bandistici e Corali
- Società Filarmonica Villanovese, Piazza IV Novembre, 3