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| − | ==Personalità Illustri di Torino/Santi e Beati, Venerabili e Servi di Dio== | + | ==Personalità Illustri di Torino/Santi e Beati== |
| − | *'''San Massimo''' ('''Massimo I''') | + | * '''Santi''' : |
| − | :Visse a metà del IV secolo d.C. e nacque in un'imprecisata provincia settentrionale italiana dell'impero romano. Profondo conoscitore delle Sacre Scritture, forbito predicatore ed autore di parecchie preziose opere che gli hanno meritato di essere considerato uno dei padri minori della Chiesa universale, fu, a decorrere dall’anno 380 (sino all’anno 420, nel difficile periodo delle invasioni barbariche), il primo Vescovo della città e nella neonata diocesi torinese si prodigò in un'opera di cristianizzazione sistematica che aveva tra i suoi punti cardine la lotta a tutte le forme di superstizione popolare; il digiuno in tempo di Quaresima; l' elemosina e l'assistenza ai poveri.
| + | : - [[Torino/Personalità Illustri/Santi e Beati/San Cafasso Giuseppe]] |
| − | : ''Curiosità'':
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| − | : - Per capire la sua azione si riporta un frammento di uno dei suoi sermoni in cui scrisse:"Voi credete che l'eclissi sia dovuta ai malefici degli stregoni e che costituisca per la luna una sofferenza, ma è strano che la luna sia in travaglio soltanto nelle ore serali quando per l'abbondanza del vino bevuto è la vostra testa che si trova in travaglio". | + | |
| − | : - Nell’anno 398 in città si tenne un importante '''Sinodo''' (cui intervennero numerosissimi Vescovi del nord '''Italia''' e del sud della '''Gallia''' ) nel quale, sotto la guida di '''San Massimo''' , furono composti (almeno in parte) i contrasti esistenti fra le due Chiese.
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| − | : - Fece erigere, probabilmente sui resti di un precedente tempio pagano, una piccola Chiesa dedicata a '''Sant'Andrea''' dai cui resti, nel XII secolo, sorse la [[Torino/Basilica Santuario della Consolata]] .
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| − | : - Alcune sue reliquie sono conservate nella [[Collegno/Edifici Religiosi/Chiesa di San Massimo]] in [[Collegno]] , Comune alle porte di '''Torino''' , ed una delle più antiche chiese cristiane del [[Piemonte]] che, molto probabilmente, fu sede vescovile dello stesso '''San Massimo''' .
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| − | : - La municipalità torinese, nel XIX secolo, gli intitolò una via del centro storico e l' Arcidiocesi gli dedicò la [[Torino/Chiesa San Massimo]] (che fu consacrata nell’anno 1853) e, recentemente, anche la nuova [[Torino/Edifici Religiosi/Chiesa Ortodossa Russa di San Massimo]] .
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| − | *'''San Giovanni Melchiorre Bosco''' ( '''Don Bosco''' )
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| − | :Nacque a '''Castelnuovo d'Asti''' (attuale [[Castelnuovo Don Bosco]] ) il 16 agosto 1815 e morì a '''Torino''' il 31 gennaio 1888. Di famiglia povera si preparò, fra stenti ed ostacoli, lavorando e studiando, alla missione che gli era stata indicata attraverso un sogno fatto all'età di nove anni e confermata più volte in seguito, in modo straordinario: si trovò in mezzo a dei ragazzi che bestemmiavano, urlavano e litigavano e mentre lui si avventava contro di loro con pugni e calci per farli desistere, vide davanti a sé un uomo dal volto luminosissimo che gli si presentò dicendo: «Io sono il Figlio di Colei che tua madre ti insegnò a salutare tre volte al giorno» e aggiunse: «Non con le percosse, ma con la mansuetudine e con la carità dovrai guadagnare questi tuoi amici. Mettiti dunque immediatamente a fare loro un’istruzione sulla bruttezza del peccato e sulla preziosità della virtù». Poi apparve una donna di aspetto maestoso, la Vergine Maria che, mostrandogli il campo da lavorare - «capretti, cani e parecchi altri animali» - gli disse: «Renditi umile, forte e robusto» e, posandogli la mano sul capo, concluse: «A suo tempo tutto comprenderai». A causa della povertà della Famiglia non potè seguire con costanza gli studi ed a tempi di record (in quattro anni) riuscì a prendere la licenza elementare e ginnasiale pagandosi la scuola facendo ogni sorta di mestieri: sarto, barista, falegname, calzolaio, apprendista fabbro. Nell’anno 1835, a vent’anni, entrò nel '''Seminario''' di [[Chieri]] rimanendovi sei anni (per effettuare gli studi di teologia) e il 5 giugno 1841 fu ordinato '''Sacerdote''' , in '''Torino''' , nella [[Torino/Chiesa della Immacolata Concezione]]. Subito dopo, su consiglio di '''San Giuseppe Cafasso''', passò al '''Convitto Ecclesiastico''' della città per perfezionarsi in Teologia morale e prepararsi al ministero e, nell’attigua [[Torino/Chiesa San Francesco d’Assisi]] cominciò il suo apostolato facendo amicizia con un giovane muratore, '''Bartolomeo Garelli''' , che era stato maltrattato dal sacrista perché non sapeva servire la messa. '''Don Bosco''' gli fece recitare un’Ave Maria e lo invitò a tornare da lui con i suoi amici. Nacque così l’oratorio. Fu poi assunto dalla '''Marchesa Giulia Colbert''' ( '''Serva di Dio''' ) come secondo Cappellano del "Rifugio", una struttura realizzata da lei per favorire il reinserimento nella società di ex detenute e per salvare dalla strada le ragazze a rischio. A seguito della sua opera educativa: nell’anno 1852 fu benedetta la [[Torino/Chiesa di San Francesco da Sales]]; qualche anno dopo nacque la '''Congregazione Salesiana''' , al servizio della gioventù; nell’anno 1872 fondò l' '''Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice''' (che hanno lavorato in svariate opere per la gioventù femminile) con la confondatrice e prima '''Superiora Maria Domenica Mazzarello''' (1837-1881) , proclamata '''Santa''' il 21 giugno 1951 da '''Papa Pio XII''' . Fu un grande apostolo dei giovani; fu loro padre e guida alla salvezza con il metodo della persuasione, della religiosità autentica e dell’amore teso sempre a prevenire anziché a reprimere.
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| − | :''Curiosità'':
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| − | : - Nel suo apostolato educativo, trovò anche il tempo di scrivere numerosi libri per la gioventù: la "Storia Sacra"; la "Storia Ecclesiastica"; la "Vita di Luigi Comollo" (un giovane seminarista suo compagno di studi morto in concetto di santità); la "Corona dei sette dolori"; il "Divoto dell’Angelo Custode"; il "Giovane provveduto"; oltre alle "Letture Cattoliche" (per la preservazione della fede nel popolo) ed opere agiografiche come la "Vita di San Giuseppe" e le "Vite dei Papi" dei primi secoli.
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| − | : - Fu beatificato il 2 giugno 1929 da '''Papa Pio XI''' e dichiarato Santo, dallo stesso Pontefice, il l aprile 1934.
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| − | : - Il suo corpo è attualmente esposto all'interno di un'urna nella [[Torino/Basilica Santuario di Maria Ausiliatrice]] in una Cappella in fondo alla navata destra.
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| − | : - La città di '''Torino''' gli ha dedicato una Via nel '''Quartiere''' di [[Torino/Ritratto della Città/San Donato]] .
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| − | [[File:Torino - Personalità Illustri - Pier Giorgio Frassati.jpg|thumb|left|Beato Pier Giorgio Frassati]]
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| − | *'''Beato Frassati Pier Giorgio'''
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| − | :Nacque a '''Torino''' nell'anno 1901 ed ivi morì nel 1925 .Frequentatore della '''Facoltà Universitaria di Ingegneria''' la sua vita fu dedita allo studio, alla pietà,alla carità,all'apostolato e divenne subito un esempio per i giovani contemporanei.Un esempio palese delle sue virtù è l’evento di cui fu protagonista nell’anno 1921 : "presente a [[Roma]] per la celebrazione del 50° anniversario della Gioventù Cattolica, durante un corteo le '''Guardie Regie''' del Governo contrastano i giovani cattolici e lacerano il tricolore: '''Pier Giorgio''' lo continua a portare anche in quello stato “. Beatificato il 20 maggio 1990 , da '''Papa Giovanni Paolo II''' , fu definito “Il giovane delle otto beatitudini".
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| − | :''Curiosità'':
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| − | : - E' stato uno dei figli di '''Alfredo Frassati''' , giornalista e politico (vds, in [[Torino/Personalità Illustri/Campo Politico]] ).
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| − | *'''San Cafasso Giuseppe''' :
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| − | :Nacque a '''Castelnuovo d'Asti''' (oggi [[Castelnuovo Don Bosco]] ) il 15 gennaio 1811 e morì a '''Torino''' il 23 giugno 1860. Una volta frequentate le scuole pubbliche del suo paese natio, entrò nel '''Seminario''' di [[Chieri]] ed a 22 anni fu consacrato Sacerdote. Docente nel '''Convitto Ecclesiastico San Francesco d’Assisi''' (per la formazione dei giovani sacerdoti secondo l’ispirazione di '''Sant’Ignazio de Loyola''', '''Sant’Alfonso de’ Liguori''', '''San Francesco di Sales'''), in '''Torino''' , e rivolse la sua azione pastorale verso i giovani. Divenuto nell’anno 1842 membro della '''Confraternita della Misericordia di Torino''', che dall’anno 1578 all’anno 1890 ebbe l’incarico dell’assistenza ai carcerati e ai condannati a morte, fu frequentatore assiduo delle carceri torinesi, dove portò il conforto non solo dei sacramenti, ma soprattutto di una presenza umana che non si proponeva di giudicare ma di capire e confortare. Come Cappellano dei carcerati accompagnò alla forca una settantina di condannati a morte, assistendoli nelle ultime ore ed ottenendo da tutti l’espressione di un autentico pentimento, tanto che nelle sue preghiere si rivolgeva sempre ai suoi "santi impiccati" come ad autentici intercessori della grazia divina. Uomo di sintesi e non di pedanti trattazioni, combatté il rigorismo di matrice giansenista.
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| − | :''Curiosità'':
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| − | : - Fu '''Beatificato''' nell’anno 1925 e venne canonizzato da '''Papa Pio XII''' nell’anno 1947. Proclamato '''Patrono dei carcerati e dei condannati a morte''' è sepolto all'interno della [[Torino/Basilica Santuario della Consolata]], in '''Torino''' .
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| − | : - Nell’anno 1960 la città gli ha dedicato un monumento, posto nello slargo di [[Torino/Corso Regina Margherita]] e denominato popolarmente [[Torino/Rondò d'la Forca]] (perché fino all’anno 1863 qui venivano eseguite le condanne a morte per pubblica impiccagione). Inoltre gli ha dedicato una Via in [[Torino/Ritratto della Città/Borgo Sassi]] ed una Parrocchia, in [[Torino/Ritratto della Città/Borgo Vittoria]] .
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| − | [[File:Bra - San Cottolengo Giuseppe Benedetto - Statua.jpg|thumb|right|San Cottolengo Giuseppe Benedetto]]
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| − | *'''San Cottolengo Giuseppe Benedetto''' :
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| − | :Nacque a [[Bra]] il 3 maggio 1786 e morì a [[Chieri]] il 30 aprile 1842. Fin da piccolo ebbe il desiderio di divenire Sacerdote e la sua adolescenza venne condizionata dai tragici eventi legati alla Rivoluzione Francese ed alla successiva invasione del Piemonte da parte dei soldati francesi di Napoleone I .A causa di ciò dovette condurre in clandestinità i suoi studi in teologia ed a soli 23 anni corona il sogno con il Sacramento dell’Ordine.Nel novembre 1813 fu nominato Viceparroco a [[Corneliano d'Alba]] ed, una volta conseguita la Laurea in Teologia, nell’anno 1818 venne chiamato nella Congregazione dei Canonici della [[Torino/Basilica Santuario del Corpus Domini]].Il 2 settembre 1827,in Torino venne chiamato al capezzale di una donna francese al sesto mese di gravidanza, tale Giovanna Maria Gonnet, affetta da tubercolosi e morente.Ella era stata portata dal marito in più ospedali della capitale del Regno di Sardegna, ma in nessuno venne accettata per il ricovero perché le inevitabili perdite di sangue avrebbero potuto innescare un'epidemia tra le altre madri e i neonati (allora non esistevano gli antibiotici).Di fronte alla tremenda agonia della giovane,lasciata morire in una misera stalla circondata dal dolore dei suoi figli piangenti,il Cottolengo sentì l'urgenza interiore di creare un ricovero dove potessero essere accolti e soddisfatti i bisogni assistenziali che non trovavano risposta altrove.Con l'aiuto di alcune donne, il 17 gennaio 1828 aprì nel centro di [[Torino]] il "Deposito de' poveri infermi del Corpus Domini" che successivamente fu spostata in Borgo Dora ed assunse la denominazione della Piccola Casa della Divina Provvidenza (ancora oggi esistente e più comunemente conosciuta col nome del suo fondatore: il "Cottolengo"). Passò gli ultimi giorni della sua vita a [[Chieri]],nella casa del fratello Luigi ( anch'egli sacerdote),dove morì di tifo il 30 aprile 1842.Venne proclamato Santo da Papa Pio XI nell’anno 1934 e la sua memoria liturgica è il 30 aprile.
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| − | *'''Beato Francesco Faà di Bruno'''
| + | : - [[Torino/Personalità Illustri/Santi e Beati/Cottolengo Giuseppe Benedetto]] |
| − | :Nacque ad [[Alessandria]] il 29 marzo 1825 e morì a '''Torino''' il 27 marzo 1888. Di nobile Famiglia, alla morte della madre (aveva nove anni) entrò nel '''Collegio dei Padri Somaschi''' a [[Novi Ligure]] e nell’anno 1840 (a quindici anni) entrò all' '''Accademia Militare di Torino''' . Nominato Ufficiale, si distinse negli studi geografici e nella realizzazione della cartografia (disegnò la "Grande Carta del Mincio") che risultò poi utile ai fini della vittoria nella '''Battaglia di Solferino e San Martino''' (nell’anno 1859). Nell’anno 1849 fu promosso '''Capitano di Stato Maggiore''' , rimase ferito in combattimento a [[Novara]] e ricevette, per il suo comportamento in battaglia, una decorazione. Scelto dal '''Re Vittorio Emanuele II''' quale precettore dei figli, approfondì gli studi matematici ed astronomici e conseguì la licenza in scienze matematiche nell’anno 1851. Dimessosi dall’ Esercito nell’anno 1853, quattro anni più tardi divenne Professore di matematica ed astronomia presso l' '''Università''' e l' '''Accademia Militare''' in '''Torino''' (pubblicò importanti studi sulle teorie dell'eliminazione e degli invarianti e sulle funzioni ellittiche). Si dedicò anche all'ingegneria e fu inventore: oltre a varie strumentazioni per la ricerca scientifica, nell’anno 1856 progettò e brevettò uno scrittoio per ciechi (che fu premiato con "Medaglia d'argento" all'Esposizione nazionale dei prodotti dell'industria dell’anno 1858) e nell’anno 1878 brevettò uno svegliarino elettrico. Inventò anche un barometro a mercurio. Eseguì anche i calcoli costruttivi del campanile della [[Torino/Chiesa Nostra Signora del Suffragio e Santa Zita]], ubicata nel '''Quartiere''' [[Torino/Ritratto della Città/San Donato]] in Torino, e ne seguì la realizzazione con '''Arborio Mella''' (nell’anno 1868) , che progettò la Chiesa nel suo complesso. Essendo stato un uomo di fede venne ordinato '''Sacerdote''' nell’anno 1876 ed iniziò una grande attività spirituale, sia come Rettore della sua [[Torino/Chiesa Nostra Signora del Suffragio e Santa Zita]], sia come predicatore efficace, come confessore zelante, e come direttore spirituale richiesto e ascoltato (conoscendo le lingue anche dagli stranieri residenti in città). Fu amico di '''San Giovanni Bosco''' , fondò l' '''Opera di Santa Zita''' (per le donne di servizio e a una casa per ragazze madri) e la '''Congregazione delle Suore Minime di Nostra Signora del Suffragio''' (con il compito della formazione alla missione educativa e caritativa) , realizzò l’attuale '''Liceo classico Faà di Bruno'''. | + | |
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| − | :''Curiosità'':
| + | : - [[Torino/Personalità Illustri/Santi e Beati/San Massimo]] |
| − | : - Fu riconosciuto '''Beato''' da '''Papa Giovanni Paolo II''' nell’anno 1988 ed è il '''Patrono del Corpo degli Ingegneri dell'Esercito Italiano''' (già '''Corpo Tecnico''' ). I suoi resti sono tumulati in un'urna esposta davanti ad un affresco, nella Cappella laterale della [[Torino/Chiesa Nostra Signora del Suffragio e Santa Zita]]. | + | |
| − | : - Nei pressi della [[Torino/Chiesa Nostra Signora del Suffragio e Santa Zita]], vi è il [[Torino/Musei/Museo Francesco Faa' di Bruno]] che ospita, in nove sale, una raccolta di strumenti scientifici da lui usati o inventati; una ricca biblioteca scientifica e una raccolta di paramenti sacri fra i quali spicca un calice donato da Papa Pio IX in occasione dell' Ordinazione Sacerdotale del Beato. | + | : - [[Torino/Personalità Illustri/Santi e Beati/Giovanni Melchiorre Bosco]] |
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| − | *'''Beato Allamano Giuseppe''' : | + | *'''Beati''' : |
| | + | : - '''Allamano Giuseppe''' : |
| | :Nacque a [[Castelnuovo Don Bosco]] , in [[Provincia di Asti]] , il 21 gennaio 1851 e morì a '''Torino''' il 16 febbraio 1926. Ordinato Sacerdote il 20 settembre 1873,per sette anni fu formatore e direttore spirituale nel Seminario Maggiore della Diocesi di Torino e successivamente,nel 1880,fu nominato Rettore della [[Torino/Basilica Santuario della Consolata]],carica che ricoprì fino alla morte.Fra le sue azioni:intraprese la causa di canonizzazione di '''San Giuseppe Cafasso''' ;promosse associazioni per la formazione cristiana ;sostenne l'impegno dei laici in campo sociale,editoriale ed educativo ;fu ricercato per direzione spirituale,confessione e consiglio da persone di ogni ceto sociale;fondò l' '''Istituto dei Missionari e delle Missionarie della Consolata''' .Fu beatificato da '''Papa Giovanni Paolo II''' il 7 ottobre 1990. | | :Nacque a [[Castelnuovo Don Bosco]] , in [[Provincia di Asti]] , il 21 gennaio 1851 e morì a '''Torino''' il 16 febbraio 1926. Ordinato Sacerdote il 20 settembre 1873,per sette anni fu formatore e direttore spirituale nel Seminario Maggiore della Diocesi di Torino e successivamente,nel 1880,fu nominato Rettore della [[Torino/Basilica Santuario della Consolata]],carica che ricoprì fino alla morte.Fra le sue azioni:intraprese la causa di canonizzazione di '''San Giuseppe Cafasso''' ;promosse associazioni per la formazione cristiana ;sostenne l'impegno dei laici in campo sociale,editoriale ed educativo ;fu ricercato per direzione spirituale,confessione e consiglio da persone di ogni ceto sociale;fondò l' '''Istituto dei Missionari e delle Missionarie della Consolata''' .Fu beatificato da '''Papa Giovanni Paolo II''' il 7 ottobre 1990. |
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| | + | : - [[Torino/Personalità Illustri/Santi e Beati/Francesco Faà di Bruno]] |
| | + | [[File:Torino - Personalità Illustri - Pier Giorgio Frassati.jpg|thumb|left|Beato Pier Giorgio Frassati]] |
| | + | : - '''Frassati Pier Giorgio''' |
| | + | :Nacque a '''Torino''' nell'anno 1901 ed ivi morì nel 1925 .Frequentatore della '''Facoltà Universitaria di Ingegneria''' la sua vita fu dedita allo studio, alla pietà,alla carità,all'apostolato e divenne subito un esempio per i giovani contemporanei.Un esempio palese delle sue virtù è l’evento di cui fu protagonista nell’anno 1921 : "presente a [[Roma]] per la celebrazione del 50° anniversario della Gioventù Cattolica, durante un corteo le '''Guardie Regie''' del Governo contrastano i giovani cattolici e lacerano il tricolore: '''Pier Giorgio''' lo continua a portare anche in quello stato". Beatificato il 20 maggio 1990 , da '''Papa Giovanni Paolo II''' , fu definito "Il giovane delle otto beatitudini". |
| | + | :''Curiosità'': |
| | + | : - E' stato uno dei figli di [[Torino/Personalità Illustri/Campo Politico/Alfredo Frassati]] , giornalista e politico. |
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| | + | : - '''Sebastiano Valfré''' |
| | + | :Nacque a [[Verduno]] il 9 marzo 1629 e morì a '''Torino''' il 30 gennaio 1710. Di umile famiglia, a sedici anni si recò a '''Torino''' per gli studi filosofici, laureandosi in teologia nell’anno 1650. Fu un precursore dei tempi moderni riguardo la tolleranza e la comprensione del mondo spirituale ebraico, la tradizione biblica e del dramma dei migranti Valdesi. Ordinato sacerdote della '''Congregazione dell’Oratorio''' iniziò un’opera di mediazione ed integrazione fra l’aristocrazia piemontese e la popolazione, sia cittadina sia rurale che viveva una grande povertà, mentre la ricchezza era accentrata nelle mani pochi nobili. Divenne il padre dei bisognosi e i possidenti facevano a gara nell’affidargli cifre cospicue per i suoi scopi. Altro aspetto della sua carità fu quella della visita agli ammalati, svolta con la collaborazione di un gruppo di giovani, specialmente durante l’ '''Assedio di Torino dell’anno 1706''' da parte dei Francesi (fra i feriti aiutati vi fu anche l’eroico '''Pietro Micca''' - Vds. ''Personalità Illustri'' in [[Torino/Personalità Illustri/Campo Militare]] - di cui fu il confessore). Altri campi in cui si dedicò, furono le carceri, gli ospizi, l’assistenza economica a vedove e orfani, l’aiuto ai Valdesi colpiti dagli editti restrittivi. Per la sua attività di assistenza spirituale alle truppe savoiarde durante la guerra contro i francesi è stato nominato patrono dei cappellani militari. Fu beatificato il 15 luglio 1834 da '''Papa Gregorio XVI''' e le sue spoglie mortali riposano nella '''Cappella''' che gli è dedicata nella [[Torino/Edifici Religiosi/Chiesa di San Filippo Neri]]. |
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| | [[Categoria:Personalità Illustri]] | | [[Categoria:Personalità Illustri]] |