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Napoli è situato nella Campania di cui è capoluogo regionale, nonché capoluogo della omonima provincia. Il 19 settembre si festeggia il Patrono, San Gennaro. Tra gli edifici religiosi: Duomo di Napoli; Basilica di Santa Chiara; Basilica di San Lorenzo Maggiore. Da Vedere: Osservatorio Astronomico di Capodimonte; Castel dell'Ovo; Castel Nuovo, detto anche Maschio Angioino.
Il Centro Storico di Napoli è considerato dall'Unesco, l'organizzazione delle Nazioni Unite che protegge l'arte e l'ambiente, Patrimonio dell'Umanità ed è iscritto nella prestigiosa lista dei Siti Unesco.
Confina con i comuni di: Portici, San Giorgio a Cremano, Pozzuoli, Casoria, Arzano, Casavatore, Quarto, Melito di Napoli, Casandrino, Mugnano di Napoli, Marano di Napoli, Cercola, San Sebastiano al Vesuvio e Volla.
Indice |
Ritratto della Città
“…il tram a cavalli, le edicole degli acquaioli ridotte a due soltanto,ma più
fastosamente decorate con serti di limone e bocce di rame istoriato,un assembramento
di scugnizzi al centro dove ora sorge il monumento di Dante; sull’emiciclo, disegnato
dal Vanvitelli, l’orologio ancora guasto per i vandalismi del ’60: tale e quale alla
piazza Dante all’epoca in cui il nonno l’abbandonò e richiamava allora largo Mercatello,
per il mercato che vi si svolgeva tutti i mercoledì, o come più tardi fu intitolato
Foro Carolino per le 26 statue dedicate ad altrettante virtù che il nostro cesarismo
aveva scoperto in Carlo di Borbone.”
(da Nell’Occhio del Cavallo di Carlo Bernari, Napoli Silenzio e Grida, 1977)
La Napoli di fine ottocento raccontata da Bernari è una delle innumerevoli pagine poetiche che descrivono il capoluogo campano, serbatoio inesauribile per scrittori e artisti di ieri e di oggi. Arduo pertanto è tentare di racchiudere in poche righe questa terra dai mille colori, dalle forme accentuate, dai giochi di luce, che l’assomigliano a un sublime capolavoro di espressionismo. Una comunità che vive le diverse facce del suo presente in perfetta simbiosi con la sua sterminata provincia.
Punto di partenza per ricostruirne la storia è l’area che si specchia direttamente nelle acque del Golfo di Napoli, che da Punta Campanella (Massa Lubrense) a Capo Miseno (Bacoli) disegna un’insenatura tra le più incantevoli del globo. Rifugio ameno della leggendaria sirena Partenope, cui i Geci di Cuma circa 2.800 anni fa, dedicarono la città, tracciandone i confini dall’isolotto di Megaride al Monte Echia, nella zona che oggi delimita il Borgo Santa Lucia. L’isolotto, dall’alto dell’imponente Castel dell’Ovo (roccaforte di diverse dominazioni, attorno al quale fu costruito il Borgo Marinari) offre un panoramico sguardo d’insieme sulla città. Di fronte, a due passi dal mare, l’elegante atmosfera vanvitelliana della Villa Comunale (che accoglie la Stazione Archeologica Anton Dohrn, noto centro di ricerca sulla fauna e sulla flora ittica e sede dell’Acquario più antico d’Europa), che divide il romantico lungomare di Via Caracciolo (che muore nell’altrettanto suggestiva collina di Posillipo, con la ricca villa patrizia) e Riviera di Chiaia, con la celebre Villa Pignatelli (sede dell’omonimo Museo di ceramiche rare e del Museo delle Carrozze), non plus ultra delle residenze nobiliari del quartiere. Più su Pizzofalcone (ex Monte Echia) dove sui luoghi dell’antico insediamento greco (testimoniato dalla Necropoli di Via Nicotera) sorgono palazzi aristocratici (il settecentesco Palazzo Serra di Cassano, sede del crociano Istituto per gli Studi Filosofici) e luoghi di culto (come la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, con la scenografica cupola seicentesca).
Di qui la vista si proietta sulle tipiche zone collinari: proverbiali quella del Vomero, che alle linee trecentesche di Castel Sant’Elmo (dove fu imprigionato tra gli altri il filosofo Tommaso Campanella) e della Certosa di San Martino (il cui omonimo Museo è la memoria storica del Regno meridionale) unisce la rigogliosa vegetazione della neoclassica Villa Floridiana; e quella di Capodimonte dove trovano posto la monumentale Reggia di Capodimonte (sede reale borbonica e postunitaria, le cui inestimabili collezioni d’arte sono esposte al Museo Archeologico Nazionale) e il pioneristico Osservatorio Astronomico (tra i primi realizzati in Europa, al centro di un grande Parco).Sul versante opposto si estende la cosiddetta “città nuova” (la Neapolis romana, che rivive nei cunicoli e nelle catacombe di Napoli Sotterranea) ), i cui poli principali sono da un lato Piazza Plebiscito (chiusa dal voluminoso porticato della Basilica di San Francesco di Paola e su cui affaccia il magnifico Palazzo Reale del 600) e Piazza Dante (con il vanvitelliano Foro Carolino); dall’altro Piazza Municipio (su cui campeggia l’ìdentitario Castel Nuovo – Maschio Angioino) e Via Duomo su cui svetta il luogo di culto più caro ai napoletani: il Duomo di San Gennaro. Qui siviluppo quello che possiamo considerare in senso stretto il Centro Storico, che Via Spaccanapoli, parafrasando Bernari, taglia in due come una lunga ferita, in cui scorre una piena di frutta, verdura, edicole votive, antiche botteghe (Via San Biagio dei Librai) e di pastori del presepe (Via San Gregorio Armeno).
Tra Piazza Garibaldi e il vicino Centro Direzionale (con gli ultramoderni grattacieli, dove tra gli altri risiedono gli uffici della Regione e il Palazzo di Giustizia) si concentrano le attività della City, in cui il settore terziario (commercio, amministrazione e finanza) rappresenta insieme ai traffici del Porto (tra i maggiori d’Italia e del Mediterraneo) il motore trainante dell’economia locale.
Oltre a quell'antica e moderna, c’è una terza Napoli, dallo spirito immortale: quella della brulicante e complessa umanità raccontata da Matilde Serao, Raffaele Viviani, Eduardo De Filippo, Benedetto Croce, Salvatore Di Giacomo, solo per fare qualche nome. Voci altisonanti di un retroterra culturale che ha definito l’identità di un popolo e la cui eredità si perpetua nelle rinomate istituzioni culturali: due su tutti, l’Università degli Studi di Napoli Federico II (il più antico ateneo statale del mondo) e il Teatro San Carlo (il più antico in Europa, tra quelli ancora attivi).
Teatri
Teatro San Carlo, Teatro Bellini, Teatro Mercadante, Teatro Sannazzaro, Teatro Augusteo, Teatro Galleria Toledo e Teatro Tasso
Musei
- Ice Art Gallery, Via Denza (angolo corso Umberto I, 66)
Attività
Complessi Bandistici
- Banda Musicale Contrabbanda
- Banda Musicale Napoli Est
- Banda Musicale Natale Ciccarelli
Informazioni Utili
Biblioteche
Impianti Sportivi
Associazioni
Bibliografia
Memorie Storiche
Ferdinando de Luca nel suo Instituzioni elementari di Geografia (1843) così scrive sulla città:
Napoli, a cui la maggior parte de' Geografi da tutto al più 36o mila abitanti, sorpassa, a nostro credere, di assai i 400 mila. Ricca di stabilimenti letterarii, scientifici e di belle arti, Napoli è la prima città italiana sotto questo riguardo, e sostiene il confronto con tante altre città della Terra. L'industria manufatturiera de' Napoletani ha ricevuto un grande movimento, sopratutto dopo l'avvenimento al trono dell'Augusto Monarca Ferdinando II. L'emporio principale di Napoli e del Regno è in Castellammare città posta alle falde del Vesuvio nella distanza di 14 miglia dalla metropoli, con cui è unita per mezzo di una strada di ferro, la prima in Italia. L'illuminazione a gas recentemente introdotta; il magnifico camposanto a tre miglia distante verso il nord; i miglioramenti che a grandi spese si fanno per l'abbellimento delle strade; il gran teatro di S. Carlo; la ricca collezione delle statue e di altri oggetti di antichità nel gran Museo Borbonico, il magnifico Osservatorio Astronomico di Miradois costrutto non ha guari dalle fondamenta sotto la direzione di Piazzi, e ornato de' telescopii e delle macchine più perfette; il Giardino bottanico, che sebbene non conta più di 30 anni di esistenza, pure è ricco di tutte le piante del globo; l'antica città di Pompei che sta sorgendo dalle ceneri del Vesuvio sotto la quale giacca ricoperta; il suo delizioso cratere; il Vesuvio ec. rendono Napoli una delle prime città della Terra.






