GUIDA Torino/Ritratto della Città/Borgo San Salvario
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Ritratto della Città/Borgo San Salvario
- Ubicato nell’area sud orientale della città (rispetto al centro storico) e dipendente amministrativamente dall’ 8^ Circoscrizione ,è delimitato :
- - a nord da Corso Vittorio Emanuele II ;
- - a est dal Fiume Po ;
- - ad ovest dal tratto della linea ferroviaria Torino – Genova ( tra la Stazione Porta Nuova e la Stazione Lingotto );
- - a sud da Corso Bramante .
- E’ uno dei quartieri centrali,noto per una diffusa popolazione multietnica soprattutto in prossimità della Stazione Porta Nuova ,ed uno dei più verdi in quanto nella zona a ridosso della sponda idrografica sinistra del corso del Fiume Po ,è situato il noto Parco del Valentino (sviluppatosi da parco di residenza estiva di Casa Savoia a parco pubblico) ricco di percorsi pedonali,locali e circoli,il Castello del Valentino ed il caratteristico Borgo Medioevale.La parte occidentale invece è costituita da strette vie e vecchie case,a ridosso di Via Madama Cristina e Via Nizza .Già sito di reperti di epoca romana ed altomedioevale,deriva il toponimo dalla Chiesa San Salvatore di Campagna (chiamata anche Chiesa San Solutore o Chiesa di San Salvario ),realizzata nell’anno 1646 con relativo Convento in Via Nizza angolo Corso Marconi ,a ridosso dei palazzi postali della vicina Stazione Porta Nuova e voluta quale luogo di culto vicino alla residenza estiva del Castello del Valentino dalla Regina Madama Cristina , moglie del Re Vittorio Amedeo I di Savoia ed il suo sviluppo urbano iniziò intorno a questo edificio religioso già dalla fine del XXVIII secolo, quando il centro cittadino si sviluppò verso sud e nel secondo cinquantennio del XIX secolo sorsero alcune eleganti palazzine, soprattutto nella zone di Via Nizza, Via Bidone, Via Giuria e Corso Massimo d'Azeglio .Salvo che per le prime officine Fiat,che dalla storica sede di Corso Dante / Corso Massimo d'Azeglio furono poi trasferite,nell’anno 1915,nel Ex Comprensorio Lingotto ,il quartiere non ebbe uno sviluppo industriale e lo sviluppo economico si accentrò solo sul lavoro dello scarico delle merci utilizzanti il trasporto ferroviario.Attualmente il quartiere ospita svariate attività culturali,artigianali e di terziario in genere e due mercati rionali (situati uno in piazza Madama Cristina e l'altro in Piazza Nizza ).L'unica industria di un certo rilievo,in attività dall’anno 1929, è lo Stabilimento Microtecnica S.r.l. (vds. Edifici Industriali in Edifici Amministrativi ) ,ubicato in Piazzetta Graf ,che opera nel settore aerospaziale ed in quello degli armamenti.Sul finire del XX secolo si sviluppò una vivace vita notturna,specialmente nella zona tra Via Madama Cristina e Via Nizza (ai locali multietnici,si sono aggiunti pub,rhumerie,bistrot,ristoranti e rosticcerie di ogni tipo e di ogni etnia).Una delle particolarità del Quartiere è quella di ospitare il Tempio Valdese (costruito nell’anno 1853) e la Sinagoga Ebraica (costruita nell’anno 1884),due edifici di culto realizzati dopo lo Statuto Albertino dell’anno 1848,che assicurava,tra gli altri diritti individuali,la libertà di culto (precedentemente negata).
- Curiosità:
- - Lo scrittore Edmondo De Amicis,nell’anno 1880,così descriveva il Borgo:
- "è una specie di piccola city,dalle grandi case annerite,velato dai grandi nuvoli di fumo della grande stazione della strada ferrata,che :lo riempie tutto del suo respiro affannoso,del frastuono metallico della sua vita rude,affrettata e senza riposo;una piccola città a :parte,giovane di trent’anni,operosa, formicolante di operai lordi di polvere di carbone e di impiegati accigliati,che attraversano le :strade a passi frettolosi,fra lo scalpitio dei cavalli colossali e lo strepito dei carri carichi di merci che fan tintinnare i :vetri,barcollando fra gli omnibus,i tramvai e le carrette,sul ciottolato sonoro."
- - In Via Madama Cristina (l’arteria centrale del Quartiere) in direzione di Corso Marconi,vi sono due particolarità costruttive dal significato non noto:la casa dei pipistrelli (con un enorme pipistrello a sostegno del balcone) ,la casa dei draghi (progettata dall’ Ingegnere Porta nell’anno 1874, il cui portone in legno di ciliegio è sormontato da una pensilina di vetro retta da due draghi in ferro battuto) e l’edificio ad angolo tra Via Principe Tommaso e Via Galliari che presenta sulla facciata undici busti in bassorilievo (si tratta di prostitute giovani e ammiccanti che denunciano la funzione del palazzotto,che ospitava originariamente ragazze compiacenti ed i loro clienti).