GUIDA Provincia di Reggio Calabria
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{{BoxProvincia|idp=080|nome=Provincia di Reggio Calabria}}La '''Provincia di Reggio Calabria''' è parte della [[Calabria|Regione Calabria]] e comprende '''97''' comuni. Confina con le province di [[Provincia di Catanzaro|Catanzaro]] e [[Provincia di Vibo Valentia|Vibo Valentia]]. | {{BoxProvincia|idp=080|nome=Provincia di Reggio Calabria}}La '''Provincia di Reggio Calabria''' è parte della [[Calabria|Regione Calabria]] e comprende '''97''' comuni. Confina con le province di [[Provincia di Catanzaro|Catanzaro]] e [[Provincia di Vibo Valentia|Vibo Valentia]]. | ||
| − | Il capoluogo è '''[[Reggio Calabria]]''', | + | Il capoluogo è '''[[Reggio Calabria]]''', qui gli altri [[:Categoria:Comuni Provincia di Reggio Calabria|comuni della provincia]]. |
| − | [[Categoria:Province Calabria]] [[Categoria:Province Italia]] | + | ==Ritratto della Provincia== |
| + | È la seconda provincia della [[Calabria]] in quanto a numero di abitanti, la prima per densità abitativa. Il territorio che coincide con la '''punta dello Stivale''', dunque il più a sud dell'[[Italia]] continentale è in prevalenza montuoso, racchiuso dalle alture delle Serre a nord e dal '''massiccio dell'Aspromonte''' (il punto più meridionale dell'Appennino, di cui Montalto è la vetta più imponente) a sud. Ai piedi di quest'ultimo, dai due lati - cioè da Punta Stilo a est e da [[Rosarno]] a ovest - partono rispettivamente la costa sul mar Ionio e quella sul mar Tirreno che trovano il loro punto d'incontro in corrispondenza dello '''Stretto''' di [[Messina]]. | ||
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| + | Quella in prossimità della fascia costiera è l'unica area pianeggiante della provincia, più ridotta sul versante ionico, più estesa nella cosiddetta piana di [[Gioia Tauro]], principale '''porto commerciale''' della regione (primo porto contenitore del Mediterraneo) e fiorente centro industriale. L'economia è di carattere prevalentemente agricolo, favorito dalla copiosità di corsi d'acqua, in maggioranza torrenti e '''fiumare''' (i principali sono Allaro, Aposcipio, Amendolea, Bonamico, Torbido, Calopinace, Petrace, Mesima) che nascono dai rilievi montuosi. | ||
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| + | Il fascino del paesaggio reggino abbraccia, in certi casi confonde, '''montagna e mare'''. | ||
| + | La montagna per eccellenza è rappresentata dal patrimonio naturalistico compreso nel '''Parco Nazionale dell'Aspromonte''', che le sue sue fitte e impenetrabili distese di faggete e abeti bianchi è considerato uno degli ultimi paradisi naturali d'Europa. | ||
| + | Il cuore storico è [[Gerace]] che vanta splendidi testimonianze architettoniche del passato: dal castello normanno (che gli abitanti chiamano il Baglio), alla quattrocentesca cattedrale, passando per la mirabile '''chiesa di San Francesco''' (del '200, con l'originale facciata in stile arabo-svevo). | ||
| + | Tra le meraviglie storico-naturalistiche del parco: le piste innevate di [[Santo Stefano in Aspromonte|Gambarie]] (da cui si raggiungono monte Montalto e la cascate di Mesano); il Santuario della Madonna della Montagna di [[San Luca|Polsi]]; la basiliana chiesetta di San Leo ad [[Africo]]; la '''cascata di Salino''' e il Santuario di San Nicodemo sugli altipiani della Limina territorio di [[Mammola]]. | ||
| + | Un discorso a parte merita l''''area della Bovesia''', anche detta "ellenofona" (candidata a patrimonio dell'Umanità), un raro esempio di enclave linguistica, in cui tuttora si parla il Greco-Calabro (volgarmente conosciuto come '''Grecanico'''), idioma greco, ma scritto in caratteri latini, derivato dalle lingue greche antiche e medievali che si parlarono ufficialmente dalla Magna Grecia all'impero Bizantino sopravvissuto fino ai giorni nostri. La grecità è manifesta anche nelle tradizioni religiose: successivamente allo scisma cristiano Reggio e Bova mantennero il rito ortodosso orientale sino al XVI secolo; negli ultimi decenni borghi storici quali Bivongi, Gerace e Gallicianò e la stessa città di Reggio hanno ripreso ad avere comunità di rito greco ortodosso con i propri edifici di culto. Insieme alla lingua, diverse attività artigianali e la toponomastica di alcuni comuni ricordano l'influenza greca: da [[Condofuri|Gallicianò]] (il più antico) ad [[Condofuri|Amendolea]] (con il medievale Castello dei Ruffo), da [[Staiti]] (con la normanna chiesa di Santa Maria di Tridetti) a [[Bova]] (il '''Museo di Paleontologia'''). | ||
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| + | A nord c'è la zona montuosa delle '''Serre Calabresi''', che tra le risorse naturalistiche abbraccia la natura selvaggia della Valle dello Stilaro (con le '''cascate del Marmarico''' di [[Bivongi]]) e quella boscosa della Ferdinandea (con le antiche fonderie e ferriere, pregevoli esempi di '''architettura industriale''' dal secolo XVII agli inizi del XX). Tra gli edifici simbolo: l'Eremo di Santa Maria della Stella a [[Pazzano]]; la quattrocentesca chiesa Matrice dove sono custodite le reliquie di San Nicodemo e il [[Mammola/Parco Museo Santa Barbara]] (con capolavori internazionali di arte moderna) a [[Mammola]]; il duecentesco castello normanno e i resti romani dell'antica colonia romana di ''Mystia'' a [[Gioiosa Ionica]]. | ||
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| + | Nel territorio reggino permangono le tracce di alcune delle più importante città della Magna Grecia: oltre ai '''bronzi di Riace''', le aree archeologiche di ''Locri Epizefiri'' (a [[Locri]], tra cui un teatro del VI a.C.) e ''Kaulon'' (a [[Monasterace]]). | ||
| + | L''''impronta bizantina''' è altrettanto marcata in alcuni dettagli di edifici religiosi, come la pianta a croce greca della splendida Cattolica (edificata nell'XI sec. sul monte Consolino) a [[Stilo]], e della chiesa di San Giovanello (del X sec.) a Gerace. | ||
| + | Esempi del periodo normanno nelle '''romaniche chiese''' di San Giovanni Tereste (del XII sec.) a [[Bivongi]] (con monastero greco-ortodosso). | ||
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| + | I punti di forza sono i litorali: la '''Costa Viola''' (affacciata sul mar Tirreno e sullo Stretto di Messina) di cui fanno parte tra gli altri [[Scilla]] (con il suggestivo borgo di Chianalea e il Castello Ruffo del XVI sec.), [[Bagnara Calabra]] e [[Palmi]]; la '''Costa dei Gelsomini''' o Riviera dei Gelsomini (cosiddetta per l'intenso profumo che emanavano in passato le omonime piante, oggi meno presenti) che si estende sulla fascia Jonica da [[Brancaleone]] fino a [[Monasterace]] compreso tra il mare e la montagna. | ||
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| + | I '''Centri storici montani''' negli ultimi ventenni, sono meta di numerosi turisti e rappresentano il rilancio del turismo, dando un grande contributo allo sviluppo economico oltre che occupazionale della provincia reggina. I borghi di origini antiche, ricchi di storia e tradizioni, conservano ancora la struttura tipica medievale, con le sue viuzze, piccole case, chiese antiche e palazzi nobiliari. Vista la presenza giornaliera dei numerosi visitatori, tra i borghi più importanti, degni di essere visitati per le bellezze e le numerose emergenze architettoniche, sono: [[Bova]], [[Gerace]], [[Mammola]], [[San Giorgio Morgeto]] e [[Stilo]]. | ||
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| + | ==Bibliografia== | ||
| + | *''Reggio Calabria e la sua provincia'', Bruno Zappone, collana "Arte e storia", Ed. Pellegrini (1989) | ||
| + | *''Specchio della memoria. Provincia di Reggio Calabria'', Paolo Pollichieni - Vincenzo Mollica, Ed. collana "Le province d'Italia", Ed. Italia Turistica | ||
| + | *''Reggio Calabria e la sua provincia. Itinerari tra arte, storia e natura'', Luigi Bilotto, Ed. Iiriti - Reggio Calabria (2008) | ||
| + | *''Reggio Calabria e la sua provincia'', Luigi Bilotto, Ed. Iiriti - Reggio Calabria (2008) | ||
| + | *''Paesi in festa. Immagini delle feste popolari religiose nella provincia di Reggio Calabria'', Pasquale Arbitrio, Ed. Arbitrio (2002) | ||
| + | *''L'Aspromonte durante l'epoca glaciale'', E. Cortese (1929) | ||
| + | *''Gente in Aspromonte'', C. Alvaro, Ed. Garzanti (1955) | ||
| + | *''L'Aspromonte'', A. Pecora, in "Le Vie d'Italia", Touring Club Italiano (1959) | ||
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| + | [[Categoria:Province Calabria]] [[Categoria:Province Italia|Reggio Calabria]] | ||
Versione attuale delle 11:07, 5 set 2012
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Il capoluogo è Reggio Calabria, qui gli altri comuni della provincia.
Ritratto della Provincia
È la seconda provincia della Calabria in quanto a numero di abitanti, la prima per densità abitativa. Il territorio che coincide con la punta dello Stivale, dunque il più a sud dell'Italia continentale è in prevalenza montuoso, racchiuso dalle alture delle Serre a nord e dal massiccio dell'Aspromonte (il punto più meridionale dell'Appennino, di cui Montalto è la vetta più imponente) a sud. Ai piedi di quest'ultimo, dai due lati - cioè da Punta Stilo a est e da Rosarno a ovest - partono rispettivamente la costa sul mar Ionio e quella sul mar Tirreno che trovano il loro punto d'incontro in corrispondenza dello Stretto di Messina.
Quella in prossimità della fascia costiera è l'unica area pianeggiante della provincia, più ridotta sul versante ionico, più estesa nella cosiddetta piana di Gioia Tauro, principale porto commerciale della regione (primo porto contenitore del Mediterraneo) e fiorente centro industriale. L'economia è di carattere prevalentemente agricolo, favorito dalla copiosità di corsi d'acqua, in maggioranza torrenti e fiumare (i principali sono Allaro, Aposcipio, Amendolea, Bonamico, Torbido, Calopinace, Petrace, Mesima) che nascono dai rilievi montuosi.
Il fascino del paesaggio reggino abbraccia, in certi casi confonde, montagna e mare. La montagna per eccellenza è rappresentata dal patrimonio naturalistico compreso nel Parco Nazionale dell'Aspromonte, che le sue sue fitte e impenetrabili distese di faggete e abeti bianchi è considerato uno degli ultimi paradisi naturali d'Europa. Il cuore storico è Gerace che vanta splendidi testimonianze architettoniche del passato: dal castello normanno (che gli abitanti chiamano il Baglio), alla quattrocentesca cattedrale, passando per la mirabile chiesa di San Francesco (del '200, con l'originale facciata in stile arabo-svevo). Tra le meraviglie storico-naturalistiche del parco: le piste innevate di Gambarie (da cui si raggiungono monte Montalto e la cascate di Mesano); il Santuario della Madonna della Montagna di Polsi; la basiliana chiesetta di San Leo ad Africo; la cascata di Salino e il Santuario di San Nicodemo sugli altipiani della Limina territorio di Mammola. Un discorso a parte merita l'area della Bovesia, anche detta "ellenofona" (candidata a patrimonio dell'Umanità), un raro esempio di enclave linguistica, in cui tuttora si parla il Greco-Calabro (volgarmente conosciuto come Grecanico), idioma greco, ma scritto in caratteri latini, derivato dalle lingue greche antiche e medievali che si parlarono ufficialmente dalla Magna Grecia all'impero Bizantino sopravvissuto fino ai giorni nostri. La grecità è manifesta anche nelle tradizioni religiose: successivamente allo scisma cristiano Reggio e Bova mantennero il rito ortodosso orientale sino al XVI secolo; negli ultimi decenni borghi storici quali Bivongi, Gerace e Gallicianò e la stessa città di Reggio hanno ripreso ad avere comunità di rito greco ortodosso con i propri edifici di culto. Insieme alla lingua, diverse attività artigianali e la toponomastica di alcuni comuni ricordano l'influenza greca: da Gallicianò (il più antico) ad Amendolea (con il medievale Castello dei Ruffo), da Staiti (con la normanna chiesa di Santa Maria di Tridetti) a Bova (il Museo di Paleontologia).
A nord c'è la zona montuosa delle Serre Calabresi, che tra le risorse naturalistiche abbraccia la natura selvaggia della Valle dello Stilaro (con le cascate del Marmarico di Bivongi) e quella boscosa della Ferdinandea (con le antiche fonderie e ferriere, pregevoli esempi di architettura industriale dal secolo XVII agli inizi del XX). Tra gli edifici simbolo: l'Eremo di Santa Maria della Stella a Pazzano; la quattrocentesca chiesa Matrice dove sono custodite le reliquie di San Nicodemo e il Parco Museo Santa Barbara (con capolavori internazionali di arte moderna) a Mammola; il duecentesco castello normanno e i resti romani dell'antica colonia romana di Mystia a Gioiosa Ionica.
Nel territorio reggino permangono le tracce di alcune delle più importante città della Magna Grecia: oltre ai bronzi di Riace, le aree archeologiche di Locri Epizefiri (a Locri, tra cui un teatro del VI a.C.) e Kaulon (a Monasterace). L'impronta bizantina è altrettanto marcata in alcuni dettagli di edifici religiosi, come la pianta a croce greca della splendida Cattolica (edificata nell'XI sec. sul monte Consolino) a Stilo, e della chiesa di San Giovanello (del X sec.) a Gerace. Esempi del periodo normanno nelle romaniche chiese di San Giovanni Tereste (del XII sec.) a Bivongi (con monastero greco-ortodosso).
I punti di forza sono i litorali: la Costa Viola (affacciata sul mar Tirreno e sullo Stretto di Messina) di cui fanno parte tra gli altri Scilla (con il suggestivo borgo di Chianalea e il Castello Ruffo del XVI sec.), Bagnara Calabra e Palmi; la Costa dei Gelsomini o Riviera dei Gelsomini (cosiddetta per l'intenso profumo che emanavano in passato le omonime piante, oggi meno presenti) che si estende sulla fascia Jonica da Brancaleone fino a Monasterace compreso tra il mare e la montagna.
I Centri storici montani negli ultimi ventenni, sono meta di numerosi turisti e rappresentano il rilancio del turismo, dando un grande contributo allo sviluppo economico oltre che occupazionale della provincia reggina. I borghi di origini antiche, ricchi di storia e tradizioni, conservano ancora la struttura tipica medievale, con le sue viuzze, piccole case, chiese antiche e palazzi nobiliari. Vista la presenza giornaliera dei numerosi visitatori, tra i borghi più importanti, degni di essere visitati per le bellezze e le numerose emergenze architettoniche, sono: Bova, Gerace, Mammola, San Giorgio Morgeto e Stilo.
Bibliografia
- Reggio Calabria e la sua provincia, Bruno Zappone, collana "Arte e storia", Ed. Pellegrini (1989)
- Specchio della memoria. Provincia di Reggio Calabria, Paolo Pollichieni - Vincenzo Mollica, Ed. collana "Le province d'Italia", Ed. Italia Turistica
- Reggio Calabria e la sua provincia. Itinerari tra arte, storia e natura, Luigi Bilotto, Ed. Iiriti - Reggio Calabria (2008)
- Reggio Calabria e la sua provincia, Luigi Bilotto, Ed. Iiriti - Reggio Calabria (2008)
- Paesi in festa. Immagini delle feste popolari religiose nella provincia di Reggio Calabria, Pasquale Arbitrio, Ed. Arbitrio (2002)
- L'Aspromonte durante l'epoca glaciale, E. Cortese (1929)
- Gente in Aspromonte, C. Alvaro, Ed. Garzanti (1955)
- L'Aspromonte, A. Pecora, in "Le Vie d'Italia", Touring Club Italiano (1959)






