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(Presepi Viventi)
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* '''[[Giulianova|Giulianova (Teramo, Abruzzo)]]''': un cammino dalla stalla al tempio di Gerusalemme che abbraccia la vita di Gesù dalla nascita fino ai dodici anni.   
 
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* '''[[Panettieri|Panettieri (Cosenza, Calabria)]]''': i tetti a spiovente innevati delle tradizionali casette in pietra della Sila Piccola, danno un un che di fiabesco alla messinscena natalizia, in cui si rispolverano arti e usanze del passato. Sua peculiarità che lo distingue dagli altri, è il Fortino Romano con tanto di ponte levatoio e fossato d'acqua sottostante, Le Monete, Le Palizzate, create con cortecce di alberi che delimitavano il percorso del Presepe , reso ancor più caratteristico da quasi 1000 balle di paglia sparse lungo il tragitto e piccoli fuochi e fiaccole accesi ovunque.  
 
* '''[[Panettieri|Panettieri (Cosenza, Calabria)]]''': i tetti a spiovente innevati delle tradizionali casette in pietra della Sila Piccola, danno un un che di fiabesco alla messinscena natalizia, in cui si rispolverano arti e usanze del passato. Sua peculiarità che lo distingue dagli altri, è il Fortino Romano con tanto di ponte levatoio e fossato d'acqua sottostante, Le Monete, Le Palizzate, create con cortecce di alberi che delimitavano il percorso del Presepe , reso ancor più caratteristico da quasi 1000 balle di paglia sparse lungo il tragitto e piccoli fuochi e fiaccole accesi ovunque.  
* Presepe vivente alla Vaccheria - '''[[Caserta|Caserta (Campania)]]''': i luoghi settecentschi dello splendido borgo casertano, da dieci anni, fa da impareggiabile scenografia a uno degli eventi natalizi di maggior richiamo della Campania, in cui sono impegnati più di 300 figuranti.  
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* Presepe vivente alla Vaccheria - '''[[Caserta|Caserta (Campania)]]''': i luoghi settecenteschi dello splendido borgo casertano, da dieci anni, fa da impareggiabile scenografia a uno degli eventi natalizi di maggior richiamo della Campania, in cui sono impegnati più di 300 figuranti.  
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* '''[[Morcone|Morcone (Benevento, Campania)]]''': lo scorcio montano della valle del Tammaro in uno con il caratteristico disegno urbano del paese, racchiuso in una rete di lunghe scalinate e tortuose stradine, fanno sì che si possa parlare di "presepe nel presepe". Gli echi della comunità contadina sannita si conciliano con le forme tradizionali della rappresentazione sacra. 
 
* '''[[Meldola|Meldola (Forlì-Cesena, Emilia Romagna)]]''': inscenato a Santo Stefano e all'Epifania, cui fanno da colonna sonora le nenie tradizionali cantate dai Pasqualotti.  
 
* '''[[Meldola|Meldola (Forlì-Cesena, Emilia Romagna)]]''': inscenato a Santo Stefano e all'Epifania, cui fanno da colonna sonora le nenie tradizionali cantate dai Pasqualotti.  
 
* '''[[Arcinazzo Romano|Arcinazzo Romano (Roma, Lazio)]]''': l'etica e le forme della civiltà contadina di fine ottocento, quando la città si chiamava ancora Ponza, s'intrecciano con il tema della Natività, in un mix di tradizione pagana e senso cristiano.  
 
* '''[[Arcinazzo Romano|Arcinazzo Romano (Roma, Lazio)]]''': l'etica e le forme della civiltà contadina di fine ottocento, quando la città si chiamava ancora Ponza, s'intrecciano con il tema della Natività, in un mix di tradizione pagana e senso cristiano.  

Versione delle 11:01, 10 dic 2007

Presepe Vivente a Vaccheria (Caserta)

La tradizione del Natale occupa un ruolo centrale tra i caratteri identitari della cultura italiana. Questa pagina mette in evidenza le manifestazioni di maggior rilievo, in particolare quelle in cui risaltano i tratti specifici del singolo comune. Le diverse modalità di celebrare il Natale si raggruppano per lo più in cinque grandi categorie: falò, mercatini, presepi artigianali, presepi viventi, processioni in costume.

Indice

Falò

  • Nereto (Teramo, Abruzzo): una catasta di legno tenuta accesa per tutta la settimana di Natale, un rito legato all'antica tradizione dei fuochi solstiziali d'inverno, diffusissima nella regione.
  • Nemoli (Potenza, Basilicata): enormi tronchi che bruciano ininterrottamente da Natale all'Epifania al suono delle zampogne e delle ciarmedd (= ciaramelle) dei suonatori che si aggirano per i vicoli del centro storico.
  • Castelsilano (Crotone, Calabria): riecheggia in tutti i rioni il crepitio delle focare, i caratteristici falò accesi la notte di Natale per scaldare il Bambin Gesù.
  • Festa del Maio - Baiano (Napoli, Campania): squadre di fedeli del Santuario di Santo Stefano, gareggiano nella ricerca del castagno più grande (dal latino magis/ maius = il più grande) da issare e dare alle fiamme, il 26 dicembre, sul piazzale antistante la chiesa.
  • Nott de Bisò - Faenza ( Ravenna, Emilia Romagna): atto conclusivo del Palio del Niballo, il cui rione vincente, il 5 gennaio, ha diritto a dar fuoco al fantoccio (niballo) rappresentante Annibale (assunto a simbolo delle avversità della vita), mentre gli astanti brindano con il Bisò (varietà locale del vin brulè) servito nelle gotti (le raffinate ciotole di ceramica faentina).
  • Palio dai Pignarulars - Tarcento (Udine, Friuli Venezia Giulia): una festa dal sapore celtico che vede sfidarsi tra loro le diverse frazioni del paese, sfilanti in costume trecentesco. S'inizia con una spettacolare corsa di carri infuocati, seguita dalla rievocazione storica dell'investitura dei Castelli di Coja. In chiusura l'evento topico, con l'accensione del falò epifanico (pignarul) sul Castello di Coja, mentre altri ardono sulle alture vicine in una sfida per dimensioni e bellezza.
  • Confeugo - Pietra Ligure (Savona, Liguria): usanza trecentesca, diffusa in molte zone della Liguria, che anticamente vedeva l'Abate del Popolo donare al Doge (oggi sostituito dal Sindaco) un ceppo d'alloro augurale, poi dato alle fiamme in piazza La Pietra per salutare il nuovo anno.
  • 'Ndocciata - Agnone (Isernia, Molise) costumanze contadine e spiritualità popolare si fondono in questa parata, dove, il giorno della vigilia, gruppi di uomini, vestiti di un mantello nero a ruota e portando in spalla ventagli di 'ndoccie (torce fatte con listelli di tronco d'abete) raggiungono piazza Plebiscito, scortati da enormi carri celebranti il mondo bucolico. Atto conclusivo della processione è un falò dal valore catartico, per cancellare le avversità dell'anno trascorso.
  • La Faglia - Oratino (Campobasso, Molise): un'altissima fiaccola (12 metri circa), il cui allestimento impegna per giorni una quarantina di volontari che danno vita a un rito dai marcati richiami pagani.
  • Carcavegia - Premosello-Chiovenda (Verbania, Piemonte): riti celtici e folklore locale s'intrecciano in questo cerimoniale, che ha il suo momento centrale nel rogo del fantoccio (simboleggiante il male), salutato dal suono di corni e campanacci.
  • Fogarone - Sambuca Pistoiese (Pistoia, Toscana): un grande falò dal valore propiziatorio acceso la sera della vigilia

Mercatini

  • Busto Arsizio (Varese, Lombardia): all'interno del grandioso Museo del Tessile il caratteristico intreccio di chalet di legno dove sono esposti dolci natalizi e addobbi tipici della zona. Notes.png Vedi: Natale a Busto Arsizio
  • Moggio Udinese (Udine, Friuli Venezia Giulia): tra gli archi decorati del centro prende forma il Mercatino Carinziano, animato da variopinte bancarelle che espongono oggettistica natalizia, artigianato e dolci friulani e carinziani.
  • Campo Tures (Bolzano, Trentino Alto Adige): il più piccolo della regione, ma tra i più ricercati dagli amanti dell'oggettistica artigianale (dai soprammobili alle tradizionali pantofole tirolesi) e delle prelibatezze di stagione( come i krapfen ripieni di ricotta e spinaci o di marmellata), esposte nei caratteristici stand di legno. Uno scenario che lo accomuna ad altri mercatini della provincia, tra cui quelli di Merano, Bressanone, Brunico, Vipiteno.
  • Siror (Trento, Trentino Alto Adige): profumi e colori sono quelli del Christkindlmarkt, il mercatino natalizio in voga nell'area mitteleuropea, dalle eleganti botteghe in legno.

Presepi Artigianali

  • Comacchio...Un Presepe d'Acqua - Comacchio (Ferrara, Emilia Romagna): uno spettacolo di fontanelle d'acqua colorata e di giochi di luce dà vita alle sagome dei protagonisti della Natività, sullo sfondo dei canali del centro. L'unico presepe d'acqua in Italia.
  • Presepe della Marineria - Cesenatico (Forlì-Cesena, Emilia Romagna): allestito nella settimana di Natale sulle antiche imbarcazioni del Museo della Marineria, con trentacinque statue a grandezza naturale ispirate ai protagonisti della vita marinara.
  • Borghi e Presepi - Sutrio (Udine, Friuli Venezia Giulia): un ricco assortimento di presepi artigianali, disseminati nei borghi, sotto i portoni, nei cortili e nelle stesse abitazioni, cui si aggiunge il presepe animato di Teno, visitabile tutto l'anno.
  • Paese dei Presepi - Talamona (Sondrio, Lombardia): dal 20 dicembre al 10 gennaio un trenino speciale permette di visitare i quindici presepi, non plus ultra dell'artigianato della Valtellina, allestiti negli scorci naturali di maggior fascino. Uno scenario reso ancora più suggestivo dall'ambientazione notturna e dalla fiaccolata sulla neve del 24.
  • Presepe dei Sabbioni - Crema (Cremona, Lombardia): nell'ambientazione rurale di un villaggio padano della metà del 900, si estende questo colossale presepe che sposa il soggetto della Natività con le forme tradizionali della civilà contadina padana.
  • Presepe Sommerso - Laveno-Mombello (Varese, Lombardia): un alone di luce mistica avvolge questo presepe adagiato sul fondale del Lago Maggiore, caso raro se non unico in Italia, dove il 24 viene calato il Bambinello in una culla illuminata dal grande effetto coreografico.

Presepi Viventi

  • Giulianova (Teramo, Abruzzo): un cammino dalla stalla al tempio di Gerusalemme che abbraccia la vita di Gesù dalla nascita fino ai dodici anni.
  • Panettieri (Cosenza, Calabria): i tetti a spiovente innevati delle tradizionali casette in pietra della Sila Piccola, danno un un che di fiabesco alla messinscena natalizia, in cui si rispolverano arti e usanze del passato. Sua peculiarità che lo distingue dagli altri, è il Fortino Romano con tanto di ponte levatoio e fossato d'acqua sottostante, Le Monete, Le Palizzate, create con cortecce di alberi che delimitavano il percorso del Presepe , reso ancor più caratteristico da quasi 1000 balle di paglia sparse lungo il tragitto e piccoli fuochi e fiaccole accesi ovunque.
  • Presepe vivente alla Vaccheria - Caserta (Campania): i luoghi settecenteschi dello splendido borgo casertano, da dieci anni, fa da impareggiabile scenografia a uno degli eventi natalizi di maggior richiamo della Campania, in cui sono impegnati più di 300 figuranti.
  • Morcone (Benevento, Campania): lo scorcio montano della valle del Tammaro in uno con il caratteristico disegno urbano del paese, racchiuso in una rete di lunghe scalinate e tortuose stradine, fanno sì che si possa parlare di "presepe nel presepe". Gli echi della comunità contadina sannita si conciliano con le forme tradizionali della rappresentazione sacra.
  • Meldola (Forlì-Cesena, Emilia Romagna): inscenato a Santo Stefano e all'Epifania, cui fanno da colonna sonora le nenie tradizionali cantate dai Pasqualotti.
  • Arcinazzo Romano (Roma, Lazio): l'etica e le forme della civiltà contadina di fine ottocento, quando la città si chiamava ancora Ponza, s'intrecciano con il tema della Natività, in un mix di tradizione pagana e senso cristiano.
  • Corchiano (Viterbo, Lazio): lega il suo particolare fascino alla location della vallata costellata di grotte etrusche, in cui riecheggia la voce fuoricampo che descrive le varie scene.
  • Greccio (Rieti, Lazio): qui, nel 1223, nella zona di Monte Lacerone, per opera di San Francesco nacque il primo presepe della storia. Un evento rievocato con una lunga fiaccolata in costume che si conclude nel luogo dove il santo si ritirò in eremitaggio e dove sorge una cappellina in suo ricordo.
  • Comunanza (Ascoli Piceno, Marche): nell'intero borgo si ricreano i luoghi e i ritmi di vita della Betlemme di duemila anni fa, coinvolgendo circa 400 personaggi in costume d'epoca.
  • Falerone (Ascoli Piceno, Marche): le rovine della colonia romana di Falerio Picenus fanno da sfondo alla ricostruzione storica, assai fedele nella cura dei dialoghi e dei costumi.
  • Frontone (Pesaro-Urbino, Marche): insieme ai luoghi della Natività, spazio ai suoni e ai colori delle antiche botteghe in un'atmosfera di luce rarefatta creata con torce e bracieri.
  • Poggio San Marcello (Ancona, Marche): natura e storia s'intrecciano in questa rappresentazione accompagnata dal fragore della cascata che si getta nel ruscello e il cui ricavato del biglietto è destinato in beneficenza.
  • Crispiano (Taranto, Puglia): trecento figuranti con i tradizionali costumi d'epoca, calati nell'incantevole teatro naturale delle grotte del Vallone, rivisitato in chiave alpina attraverso l'utilizzo di neve artificiale.
  • Agira (Enna, Sicilia): una processione nella parte alta del paese, tra i suoni e i colori delle tradizionali botteghe di fabbri e falegnami, conclusa ai piedi dello splendido Castello normanno.
  • Montale (Pistoia, Toscana): una ricostruzione che coinvolge tutta la comunità, allestita nella frazione di Tobbiana, tra i più originali della regione,

Processioni in costume

  • Donviccia - Lizzano in Belvedere (Bologna, Emilia Romagna): termine che indica i doni della Befana (viccia = vecchia), quelli che i giovani del posto vanno a raccogliere di casa in casa, accompagnati dal carro del Vecchione trainato da buoi, ricambiando la generosità delle persone con canti augurali.
  • Festa della Pasquella - Cervia (Ravenna, Emilia Romagna): rito tipico della provincia romagnola, di derivazione pagana, in seguito associato all'Epifania, che vede i cosiddetti Pasqualotti andare alla questua di doni strimpellando antichi strumenti.
  • Stele di Nadal - Arta Terme (Udine, Friuli Venezia Giulia): è una stella di legno policroma che i Re Magi, il 6 gennaio, mostrano a tutte le famiglie,intonando un antico motivo friulano e ottenendo in cambio pane bendetto.
  • Epifania del Tallero - Gemona del Friuli (Udine, Friuli Venezia Giulia): spirito natalizio e tradizione medievale formano il felice binomio che connota questa sfilata in costume, cui prende parte l'intera comunità, Sindaco in testa. Evento nell'evento è la rievocazione della consegna del Tallero nelle mani del Capitano del Popolo, presso la Loggia.
  • Cavalcata dei Tre Re - Premana (Lecco, Lombardia): un'istituzione nel panorama rituale della Valsassina, dove un corteo di fedeli scorta i Re Magi a cavallo per le strade del paese, sostando ad ogni piazza per intonare il ritornello "Noi siamo i tre Re".
  • Natale fra i Trulli - Alberobello (Bari, Puglia): tra le pittoresche abitazioni dal tetto conico del quartiere Aia (la parte più antica del comune), recuperato nella veste di fine 800 mediante l'illuminazione con torce e lumi a petrolio, si dà vita a una processione in costume che si conclude ai piedi dello splendido Castello normanno.
  • Befana Ernesta - Cutigliano (Pistoia, Toscana): una mascherata tra sacro e profano derivata dagli antichi boscaioli della zona, che coinvolge i borghi della Val Sestaione.
  • Vecchiarella - Alviano (Terni, Umbria): un'esibizione musicale in costume tradizionale, di antichissime origini, che vede, la notte dell'epifania, un gruppo di cantori, accompagnati dal suono di timpano, organetto e campanaccio, andare alla questua, recitando una laude medievale di Jacopone da Todi.

Altri eventi

  • Bacio del Bambino - Lama dei Peligni (Chieti, Abruzzo): un pellegrinaggio nel cuore del Parco Nazionale della Majella che i fedeli lamesi fanno da tre secoli, il giorno dell' Epifania, per baciare la statua di Gesù Bambino, portato, secondo la tradizione, da un frate francescano dalla Terra Santa.
  • Squilla - Lanciano (Chieti, Abruzzo): è il nome della campanella della torre civica, simbolo di pace e fratellanza, al cui rintocco, il 23 dicembre, iniziano a suonare tutte le altre campane del paese, mentre i lancianesi rincasano per baciare i loro familiari e scambiarsi doni.
  • Natale Subacqueo - Lerici (La Spezia, Liguria): nella romantica atmosfera di mille candele sparse nei punti cruciali del paese, allo scoccare della mezzanotte del 24 dicembre, un gruppo di sub emerge dal mare con la statuetta del Bambinello, evento salutato da un trionfo di fuochi artificiali, cui segue la processione fino alla culla.
  • Maitunate - Casacalenda (Campobasso, Molise): sono canti augurali per salutare il nuovo giorno (maitunate = mattinata), accompagnati dal suono del bufù, una sorta di tamburo a frizione. Un rituale che si rinnova il 31 dicembre e il 6 gennaio.
  • Festa della Famiglia - Bultei (Sassari, Sardegna): così chiamata perché l'usanza in essa contenuta di benedire i pani tipici del mondo contadino, la pertusitta, e di quello pastorale, zuada e cabude, è il retaggio di un'antica tradizione legata al su cabude (pane a forma di corona), con cui il capofamiglia incoronava a scopo augurale il figlio primogenito.
  • Battesimo di Gesù - Piana degli Albanesi (Palermo, Sicilia): un rituale in uso tra gli osservanti della liturgia greco-albanese, durante la quale l'officiante immerge la croce per tre volte in una vasca, allestita nei presi dell'altare. Alla terza volta viene liberata una colomba, simbolo dello Spirito Santo.
  • L'accensione dell'Albero - Gubbio (Perugia, Umbria): oltre 650 metri d'altezza, più di settecento luci (comprese quelle dell'enorme stella cometa che lo sovrasta), due mesi e mezzo il tempo impiegato per allestirlo...sono i numeri dell'Albero di Natale di Gubbio, il più grande del mondo, che da ventisei anni, per tutto il periodo natalizio, illumina le pendici del Monte Ingino, sacro per gli eugubini. Nell'immancabile rito dell'accensione (alla vigilia dell'Immacolata), dal forte richiamo turistico si rinnova ogni volta un messaggio di pace e di fratellanza (rafforzato dai luoghi francescani del monte).