GUIDA  Torino/Ville e Palazzi

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(Ritratto della Città/Ville e Palazzi a Torino)
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: - alla fine del XVIII secolo e per gran parte del XIX secolo predominò in città lo '''stile neoclassico''' di cui si ha testimonianza nella [[Torino/Chiesa della Gran Madre di Dio]], opera dell’architetto '''Ferdinando Bonsignore''' , e nella [[Torino/Mole Antonelliana]], simbolo che caratterizza in modo inconfondibile il panorama torinese,opera dell’ '''Architetto Alessandro Antonelli''' ;
 
: - alla fine del XVIII secolo e per gran parte del XIX secolo predominò in città lo '''stile neoclassico''' di cui si ha testimonianza nella [[Torino/Chiesa della Gran Madre di Dio]], opera dell’architetto '''Ferdinando Bonsignore''' , e nella [[Torino/Mole Antonelliana]], simbolo che caratterizza in modo inconfondibile il panorama torinese,opera dell’ '''Architetto Alessandro Antonelli''' ;
 
: - attraverso le esposizioni artistiche nel 1890,nel 1902 (con l’ '''Esposizione Internazionale d'Arte Decorativa Moderna di Torino''' ) e nel 1911 ( '''Esposizione di Architettura Moderna''' ) lo '''stile Liberty''' ,vario e pittoresco giunse anche a '''Torino''' tramite l'espressione dell'Architetto '''Pietro Fenoglio''' e l’ Ingegnere '''Carlo Ceppi''' (che conferirono alla città un aspetto elegante,caratterizzato da sinuosi motivi decorativi floreali e vegetali e da intrecci di viticci e nervature);
 
: - attraverso le esposizioni artistiche nel 1890,nel 1902 (con l’ '''Esposizione Internazionale d'Arte Decorativa Moderna di Torino''' ) e nel 1911 ( '''Esposizione di Architettura Moderna''' ) lo '''stile Liberty''' ,vario e pittoresco giunse anche a '''Torino''' tramite l'espressione dell'Architetto '''Pietro Fenoglio''' e l’ Ingegnere '''Carlo Ceppi''' (che conferirono alla città un aspetto elegante,caratterizzato da sinuosi motivi decorativi floreali e vegetali e da intrecci di viticci e nervature);
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: - quando lo '''stile Liberty''' fu nella sua fase decrescente sorse,quasi per contrasto, un altro stile alquanto aspro e grigio (quello '''contemporaneo''' ),con strutture che facevano pensare più ad officine che ad edifici di uso abitativo.Della nuova corrente stilistica fecero parte architetti che parevano disposti a rompere con il passato e ad imporre l’essenziale,in una schematizzazione a blocchi,sia per case normali che per edifici istituzionali.
 
: - quando lo '''stile Liberty''' fu nella sua fase decrescente sorse,quasi per contrasto, un altro stile alquanto aspro e grigio (quello '''contemporaneo''' ),con strutture che facevano pensare più ad officine che ad edifici di uso abitativo.Della nuova corrente stilistica fecero parte architetti che parevano disposti a rompere con il passato e ad imporre l’essenziale,in una schematizzazione a blocchi,sia per case normali che per edifici istituzionali.
[[File:Torino - Villa - Corso Massimo d'Azeglio.jpg|thumb|right|Villa in Corso Massimo d'Azeglio]]
 
  
 
===[[Torino/Ville e Palazzi/Ville]]===
 
===[[Torino/Ville e Palazzi/Ville]]===

Versione delle 07:46, 1 nov 2017

Indice

Ritratto della Città/Ville e Palazzi a Torino

  • In città convivono le grandi architetture del passato e del presente:
- dell’età romana rimangono solamente la monumentale Porta Palatina , reperti del Teatro Romano e delle mura oltre a frammenti della romanità incorporati poi in altri edifici;
- lo stile rinascimentale si affermò poco e la sua presenza la si nota principalmente nel Cattedrale di San Giovanni Battista ,edificato tra il 1491 ed il 1498 e costruito su tre chiese preesistenti,similmente a quanto avvenne in alcune delle maggiori cattedrali di Francia.Il passaggio fra l’epoca rinascimentale e quella barocca è stato contraddistinto dalla presenza dell’ Architetto ed Ingegnere Ascanio Vittozzi (1539 – 1615) che gettò le basi di quel reticolato di vie regolari che non sarebbe più stato abbandonato e per aver firmato alcuni importanti edifici religiosi quali la Basilica Santuario del Corpus Domini,la Chiesa Santissima Trinità e la Chiesa di Santa Maria del Monte dei Cappuccini oltre alla sistemazione di Piazza Castello e la realizzazione dell’attuale Via Roma ;
- nel periodo barocco ,con l’ Architetto Carlo di Castellamonte e suo figlio Amedeo , la città si fece ancora più monumentale, accentrata intorno a nuovi punti focali:la Piazza San Carlo ,cinta da portici e da case dagli uniformi ed armonici prospetti;il Palazzo Reale dal semplice,monumentale prospetto; il Castello del Valentino ispirato a modelli francesi,l’assetto di Piazza San Giovanni .Un altro architetto barocco fu il modenese Guarino Guarini (1624 – 1683) ,che conciliò spazi e forme,realizzando il Palazzo Carignano , il Palazzo Accademia delle Scienze ,la Chiesa di San Filippo Neri (poi rifatta dall’architetto Filippo Juvarra ) ed il rifacimento del Basilica Santuario della Consolata .A questi subentrò l’Architetto Filippo Juvarra che, con la sua presenza,caratterizzò la città dall’anno 1714 all’anno 1735 e Benedetto Alfieri ,primo architetto del Regno di Sardegna (nell’anno) 1739:
- alla fine del XVIII secolo e per gran parte del XIX secolo predominò in città lo stile neoclassico di cui si ha testimonianza nella Chiesa della Gran Madre di Dio, opera dell’architetto Ferdinando Bonsignore , e nella Mole Antonelliana, simbolo che caratterizza in modo inconfondibile il panorama torinese,opera dell’ Architetto Alessandro Antonelli ;
- attraverso le esposizioni artistiche nel 1890,nel 1902 (con l’ Esposizione Internazionale d'Arte Decorativa Moderna di Torino ) e nel 1911 ( Esposizione di Architettura Moderna ) lo stile Liberty ,vario e pittoresco giunse anche a Torino tramite l'espressione dell'Architetto Pietro Fenoglio e l’ Ingegnere Carlo Ceppi (che conferirono alla città un aspetto elegante,caratterizzato da sinuosi motivi decorativi floreali e vegetali e da intrecci di viticci e nervature);
- quando lo stile Liberty fu nella sua fase decrescente sorse,quasi per contrasto, un altro stile alquanto aspro e grigio (quello contemporaneo ),con strutture che facevano pensare più ad officine che ad edifici di uso abitativo.Della nuova corrente stilistica fecero parte architetti che parevano disposti a rompere con il passato e ad imporre l’essenziale,in una schematizzazione a blocchi,sia per case normali che per edifici istituzionali.

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