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Modena è situato in Emilia-Romagna ed è capoluogo della omonima provincia. Il 31 gennaio si festeggia il Patrono, San Geminiano di Modena.
Confina con i comuni di: Castelfranco Emilia, Casalgrande, Rubiera, Nonantola, San Cesario sul Panaro, Soliera, Spilamberto, Castelnuovo Rangone, Carpi, Campogalliano, Bomporto, Formigine e Bastiglia.
Cattedrale, Torre Civica e Piazza Grande di Modena sono considerati bene Patrimonio dell'Umanità e sono iscritte nella prestigiosa lista dei Siti Unesco.
Indice |
Storia
In principio era una zona paludosa, dove sorgevano le Terramare, villaggi di palafitte circondati dall'acqua.
Arrivarono poi gli Etruschi, ai quali si deve l'origine del toponimo Mutuna che sembra derivare dalla parola "Mutna" che in etrusco indicava un tumulo o una sepoltura.
I Romani tramutarono poi il nome in Mutina, ed è a loro che si deve lo sviluppo della città, sopratutto grazie alla costruzione della Via Emilia. Mutina era un importante centro della Gallia Cisalpina di cui fu anche capitale. Nel 43 a.c. si svolse la "guerra di Modena" la città che era occupata dalle truppe di Marco Decimo Bruto, console designato della Cisalpina, fedele alla Repubblica, fu stretta d'assedio da Marco Antonio che contendeva a Bruto il comando della provincia. Il Senato inviò truppe in soccorso dei repubblicani capeggiate dai consoli Irzio e Panza, questi ultimi persero entrambi la vita nei combattimenti. Arrivò poi l'esercito di Ottaviano, i sostenitori della Repubblica ebbero infine la meglio e Antonio tolse l'assedio alla città, ma si incontrò tra Modena e Bologna con Ottaviano e Lepido, i tre stipularono quì un accordo di potere spartendosi le provincie roname e gettando le basi per il futuro impero.
Il centro della città romana sorgeva più ad est rispetto a quello attuale, più o meno nella zona dove adesso si trovano Largo Garibaldi e il Parco delle Rimembranze. Una importante testimonianza di quell'epoca è la Preda Ringadora un grosso blocco di marmo che si trova in Piazza Grande, che nei secoli ha avuto varie funzioni, una delle quali era quella di pulpito da cui si poteva arringare la folla. Chi giunge a Modena per la Via Emilia proveniendo da Bologna, all'incrocio con la tangenziale trova una rotonda di recente costruzione in cui è stata posta una copia dell' Ara di Vetilia, un monumento funebre di epoca romana rinvenuto in zona durante lo scavo delle fondamenta di un palazzo, l'originale si trova esposto al Museo Lapidario Estense.
Caduto l'Impero Romano, iniziò un periodo buio per Modena che patì varie alluvioni, la più disastrosa avvenne nel VIII secolo, qaundo gli abitanti furono costretti ad abbandonare la città, fondandone una più ad Ovest la Città Nova, nel luogo dove oggi sorge la frazione "Cittanova". Nell'anno 891 Modena fu rifondata nella posizione attuale.
Tra il 1076 e il 1115 la città faceva parte dei possedimenti di Matilde di Canossa, in quell'epoca, (1099) iniziarono i lavori di costruzione del Duomo.
Tra il 1126 e il 1288 Modena fu un libero comune, spesso in lotta con la rivale Bologna.
Nel 1289 iniziò per la città il periodo delle signorie, in quell'anno arrivarono per la prima volta gli Estensi.
Tra il 1311 e il 1328 a dominare furono i Bonaccolsi. Risale a quell'epoca la battaglia di Zappolino (1325) dove i Modenesi sconfissero i Bolognesi e come bottino di guerra tornarono con la celebre secchia rapita, questo episodio è descritto dal Tassoni nell omonimo poema.
Nel 1336 tornarono gli Estensi, che rimasero, salvo alcune brevi parentesi, fino all'unità d'Italia. Nel 1598 la capitale dello stato estense viene spostata da Ferrara a Modena. Nel 1629 diventa duca Francesco I, di cui si conserva un celebre ritratto opera del Velasquez presso la Galleria Estense. Sotto il suo dominio inizia la costruzione del Palazzo Ducale. Nel 1658 sotto Francesco II nasce L'Università. Nel 1796 l'esercito di Napoleone entra a Modena e il duca Ercole III è costretto a fuggire a Venezia. Gli Estensi tornano in città nel 1814 con Francesco IV. Il 3 febbraio 1831 Ciro Menotti tenta l'insurrezione, ma il il tentativo fallisce e Menotti viene arrestato e successivamente condannato a Morte. L'ultimo duca Francesco V lascia definitivamente Modena nel 1859.
Nel 1860 si tiene il Plebiscito e i Modenesi votano per l'annessione al Regno del Piemonte.
Il XX secolo cambia di molto il volto della città. Fino ai primi del '900 modena era cinta da una cerchia di possenti mura che verranno abbattute tra le due guerre, ed era solcata in direzione Sud - Nord da molti canali, anche questi ultimi sono stati coperti, ma costituiscono tuttora il sistema fognario del centro città. Dei canali rimane testimonianza nella toponomastica, alcune delle strade prendono il nome del canale che ricoprono, come Corso Canalgrande, Corso Canalchiaro, Via Canalino, Via Modenella, Via Cerca.
La mattina del 22 aprile 1945 i partigiani liberano Modena dall'occupazione nazista, al pomeriggio i primi cari armati angloamericani entrano in città e la trovano già liberata.
Il 9 gennaio 1950, la polizia carica i manifestanti che chiedevano la riapertura delle Fonderie Riunite, 6 operai rimangono uccisi.
Attività
Vie e Piazze
L'arteria principale della città
Cuore geografico, politico e religioso della città.
- Corso Canalchiaro
- Corso Canalgrande
- Corso Duomo
- Via Farini
- Via Giardini
- Via Lanfranco
- Largo Garibaldi
- Piazza 20 Settembre
- Piazza Mazzini
- Piazza Matteotti
- Piazza Roma
- Piazza Torre
Da Vedere
- Duomo e Torre Ghirlandina
- Foro Boario
- Palazzo Ducale
- Palazzo dei Musei
- Palazzo Comunale
- Palazzina del Vigarani
- L'Università di Modena e Reggio Emilia
- L'Ippodromo
Manifestazioni
- Fiera di San Geminiano
- 31 Gennaio, bancarelle per le vie del centro, si tiene la tradizionale Corrida gara podistica da Modena a Cognento e ritorno, le spoglie del Santo Patrono sono esposte nella cripta del Duomo.
- Settimana Estense
- periodo giugno, sfilate in costume e tornei vari, calcio storico, giostra della quintana, ecc.
- Festival Internazionale delle Bande Militari
- periodo luglio, concerti di bande militari provenienti da varie nazioni si svolgono nel Cortile d'Onore del Palazzo Ducale, in Piazza Roma e per le vie cittadine
- Festival Filosofia
- periodo settembre, nelle piazze di Modena, Carpi, Sassuolo.
Dove Mangiare
- Osteria Francescana, Via Stella, 22 Telefono 059/220286. Vedi: intervista
Musei
- Museo della Figurina, Corso Canalgrande, 103 - Palazzo Santa Margherita, Telefono: 059/2033090 - Fax: 059/2033087; Sito Web; email
Specialità
- L'aceto balsamico di Modena è un antico condimento, ottenuto dopo lungo invecchiamento in botticelle di diversi legni pregiati del mosto cotto a fuoco direttto a vaso aperto di uve tipiche modenesi
- I Tortellini
- Lo zampone e il cotechino
Teatri
- Teatro Comunale Luciano Pavarotti, Via del teatro, 8
- Teatro Storchi, Largo Giuseppe Garibaldi, 15
- Teatro delle Passioni, Viale Carlo Sigonio, 382
- Teatro Cittadella, Piazza Cittadella , 11
- Teatro Michelangelo, Via Giardini, 257
Giardini e Parchi
- Oasi "La Piantata" di Via Marconi
- Orto Botanico
- Parco 22 Aprile
- Parco Amendola
- Parco Città di Londrina
- Parco Della Repubblica
- Parco Della Resistenza
- Parco Delle Rimembranze
- Parco Ducale Estense (ex Giardini Pubblici)
- Parco Enzo Ferrari
- Parco Novi Sad
Complessi Bandistici
- Banda Cittadina Andrea Ferri
Personalità Illustri
- Enzo Ferrari (1898 - 1988)
Soprannominato il "Drake". In gioventù fu un pilota automobilistico, in seguito fondò l'omonima industria produttrice di autovetture sportive.
- Mirella Freni è il nome d'arte di Mirella Fregni, celebre soprano, nata a Modena nel 1935.
- Ciro Menotti (1798 - 1831)
Patriota affiliato alla carboneria. Il 3 febbraio 1831 radunò una quarantina di rivoltosi nella sua casa di Modena, con l'obiettivo di organizzare una sollevazione popolare, contando sull'appoggio del duca Francesco IV. Quest'ultimo però non mantenne gli impegni presi e fece arrestare il Menotti, condannandolo a morte due mesi dopo.
- Luciano Pavarotti (1935 - 2007)
Tenore, di fama mondiale. La città di Modena gli ha intitolato il teatro comunale.
Lapidi Commemorative
- Lapide del Teatro di Modena posta sotto l'acroterio della facciata dello stesso
Lapidi poste nell'atrio dell'Università
- Lapide a Ludovico Antonio Muratori, nel secondo centenario della sua laurea.
- Lapide a Lazzaro Spallanzani, fisiologo.
- Lapide del giuramento fatto dagli studenti universitari
- Lapide a Giuseppe Garibaldi
- Lapide al Rettore A.Vacca
Lapidi poste nell'atrio del Palazzo Ducale, ora Accademia Militare
- Lapide"Ad ardua patria vocat"
- Lapide al Fante d'Italia
- Lapide "All'imperativo della Patria.."
- Lapide "A coloro che affrontarono morte gloriosa.."
- Lapide "Divorare le lacrime.."
Informazioni Utili
Come Arrivare
Edifici Religiosi
Musei
Biblioteche
Associazioni
Impianti Sportivi
Bibliografia
- Duomo di Modena. Itinerario romanico, D. Franzoni - E. Pagella (1984)
- Guida di Modena. Manuale per l'uso storico e artistico della città utile al modenese e al viaggiatore, Patrizia Belloi - Elis Colombini, Ed. Colombini (2003)
- Modena. Piazza Grande, Cecilia Monaco, Ed. Ist. Poligrafico dello Stato (2005)
- Modena illustrata. Visita guidata alla città di Modena, Patrizia Belloi - Elis Colombini , Ed. Colombini (1999)
- Modena. Una storia antica, l'arte, la realtà. Ediz. italiana e inglese, Beppe Zagaglia, Ed. Artioli (2005)
- Modena nell'Ottocento, E. Milano, Ed. Editalia (1994)
- La Galleria Estense di Modena, Augusta Ghidiglia Quintavalle, Ed. Istituto Poligrafico dello Stato
- Modena, Ed. Mondadori Electa (2004)
- Viaggio nei musei di Modena e provincia, Nunzia Manicardi, Ed. Il Fiorino
- Modena. ciliege all'aceto balsamico,di foto in foto, di storia in storia, fatti e misfatti in agrodolce, Mauro Favi, Stefano Villani, Massimo Dondi. Ed. Artestampa (2007)
- Muthuna Mutina Modena. Città del Quarto Millennio, Mario B. Lùgari, Ed. Italcards
Memorie Storiche
Nel libro Itinerario d'Italia (1815) Giuseppe Vallardi così descrive il comune:
Modena è una graziosa Città non molto grande, ma ben popolata, contenendo 26 mila abitanti. E celebre nella storia per aver dato asilo a Bruto dopo l'uccisione di Cesare. La sua situazione è in una fertilissima pianura. Le strade selciate di ciottoli di fiume sono incomode per la gente a piedi, la quale però può camminare sotto i portici, la maggior parte dei quali è di meschina struttura. Quello del Collegio è il più bello e più frequentato.
Da alcuni anni è stata in gran parte abbellita, di modo che si distingue in Città nuova e Vecchia. Il Palazzo della Nazione, già residenza Ducale, servì ultimamente ai pubblici uffizj e all'Istituto del Genio. Questa edifizio, più magnifico che perfetto, ha 4 ordini di Architettura, Dorico, Jonico, Corintio e Composito, ed è situato nella parte più nobile della Città. Si cercherebbe invano la bella collezione di quadri e di altre preziose rarità che una volta lo decoravano. Augusto Re di Polonia ed Elettore di Sassonia acquistò cento dei migliori quadri, fra i quali la Notte del Coreggio al prezzo di 50,000 lire sterline, ed il rimanente delle ricche e nobili suppellettili fu trasportato altrove nelle ultime vicende d'Italia: vi si vedono ancora l'Eneidi dipìnte da Nicolò dell'Abate. La maggior parte delle Chiese non meritano particolare considerazione, se si eccettui S. Vincenzo e S. Agostino: la Cattedrale stessa è un cattivo ed oscuro edifizio gotico. L'unica cosa che siavi degna d'osservazione, è la Presentazione di Cristo al Tempio, quadro di Guido Reni. La Torre tutta di marmo è una delle più alte d'Italia. La Biblioteca di Modena è una delle più celebri, ricca di manoscritti e di edizioni rarissime.
Questa Città possiede una Università di qualche nome, oggi Liceo; un Collegio d'educazione benissimo sistemato, d'onde sono usciti degli allievi che han fatto onore alle Lettere, alle Scienze, alla Politica e all'Armi, un Teatro ben decorato, e che imita in qualche maniera gli antichi Anfiteatri. La Secchia celebrata dal Poema del Tassoni, che nacque in Modena, è trofeo di un trionfo riportato dai Modanesi sopra gli abitanti di Bologna nel seno stesso di questa ultima Città, verso la metà del X secolo. Modena fu patria ancora del Sadoleto, del Castelvetro, del Sigonio e del Muratori. Ottime sono le acque potabili di Modena, ed un curioso amatore delle cose naturali fermandovisi alquanto non tralascerà d'osservare con attenzione l'agro, i monti, le fontane e le acque termali del circonvicino paese, prendendo per guida ciò che ne han scritto Bernardino Ramazzini e Antonio Vallisnieri. È conosciuto dai Fisici l'olio di sasso dell'agro Modanese.
In Corografia dell'Italia (1834) così viene descritta la frazione del comune:
SALICETA, vill. degli Stati Estensi, prov. di Modena, dalla cui comunità dipendono i suoi 550 abitanti. È intersecato dalla via che dalla Toscana conduce a Modena, dalla qual città è distante 3 miglia vrso ostro. Da alcuni è chiamato Saliceta Sangiuliano dal nome di una sua chiesa.
Video
Video con informazioni e statistiche sul comune






