GUIDA  Asti/Storia

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Asti/Storia

  • Un primo insediamento nell’area,sulla sponda sinistra del Fiume Tanaro ,risalirebbe al periodo neolitico;intorno al 1000 a.C. – 600 a.C. si presuppone che vi siano state presenze etrusche (durante l’espansione del loro raggio d’azione) mentre la fondazione della città sarebbe da ricondursi a popolazioni liguri celtizzati che vi avevano impiantato un villaggio.A questi subentrarono i Romani che,dal 200 a.C. fino al 122 a.C.,operarono il processo di "romanizzazione" (come testimoniano le Vestigia Romane riportate alla luce nel corso di scavi effettuati durante il XX secolo) e la chiamarono Hasta Pompeia .L'agglomerato urbano della città era situato sulla Via Fulvia , aveva la tipica conformazione a "scacchiera", attraversata al centro dal decumano massimo,continuazione della Via Consolare (l'attuale Corso Alfieri ) che, arrivando da Dertona ( Tortona ), si tetrapartiva verso Vardacate ( Casale Monferrato ), Industria ( Chivasso ), Carreum Potentia ( Chieri ) e Pollentia ( Frazione Pollenzo del Comune di Bra )
  • Nei secoli antecedenti l’anno 1000 la città fu sede del Ducato d’Asti (durante il periodo dell’occupazione Longobarda) con a capo Gunualdo , fratello della Regina Teodolinda ,e vide una notevole involuzione sia demografica che economica.Al termine della dominazione longobarda (che si protrasse fino all'anno 774, data in cui Carlo Magno sconfisse l'ultimo Re longobardo Desiderio ) divenne una Contea Carolingia .
  • Durante il Medioevo fu un importante centro di scambi commerciali e bancari con estensione dei propri poteri su numerose città e paesi come Bra , Villanova , Fossano , Nizza Monferrato , Ceva e Garessio e si dotò di una considerevole cinta di Mura, mentre le famiglie nobili innalzarono Torri a simbolo della loro potenza economica e militare.Nell’anno 1312 il Comune di Asti si sottomise spontaneamente alla protezione del Re di Napoli Roberto d'Angiò ;nell’anno 1349 acclamò quale Signore Giovanni II Paleologo Marchese del Monferrato , passando nell’anno 1379 a Giangaleazzo Visconti, il quale la costituì in Contea e nell’anno 1387 la cedette ai Duchi d'Orleans ,quale dote per sua figlia Valentina Visconti .Nell’anno 1531 la Contea di Asti venne ceduta ai Savoia dall' Imperatore Carlo V , quale dote di nozze per sua cognata, Beatrice del Portogallo che sposò il Duca Carlo III di Savoia. Nell’anno 1797 la città fu teatro di una grande rivolta,passata alla storia con il nome di Rivoluzione Astese (vds. in Curiosità , fondo pagina) .Dal 1800 al 1805 Asti divenne Capoluogo del Dipartimento Francese del Tanaro .
  • Nell’anno 1935 divenne Capoluogo di Provincia ,staccando il suo territorio dalla Provincia di Alessandria .La Seconda Guerra Mondiale , nonostante la vastità del territorio agricolo astigiano,portò scarsità di prodotti con conseguente aumento dei prezzi e dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 con gli Alleati, con la Repubblica di Salò e l'occupazione tedesca, Asti ed il Monferrato vissero in pieno la Resistenza (in particolare con una delle Repubbliche partigiane,la Repubblica dell'Alto Monferrato dal settembre al dicembre 1944), i bombardamenti anglo-americani,la persecuzione degli ebrei,i rastrellamenti,le deportazioni.Dal 1939 al 1951 emerse la preoccupante tendenza della popolazione contadina della Provincia ad abbandonare la campagna per la città e la FIAT,con il suo sviluppo,portò conseguentemente ad un fiorire di aziende metalmeccaniche anche ad Asti.Negli anni 1950 si verificò un'ondata di immigrazione ed a spostarsi furono principalmente famiglie provenienti dalle regioni del Triveneto e dal Meridione .Con la crisi del settore automobilistico della fine degli anni 1970/1980, i processi di ristrutturazione industriale ridimensionarono l'impiego nelle industrie a favore del terziario e la città ha cercato di reinventarsi, investendo principalmente nella sua antica vocazione vitivinicola e gastronomica; negli ultimi decenni c'è stato un controesodo verso i paesi della Provincia con un aumento della produzione enologica di qualità.Negli ultimi anni la città ed il suo territorio hanno preso coscienza della propria potenzialità enogastronomica sviluppando anche il settore agrituristico.


Curiosità:
  • La Repubblica Astese
Nel luglio dell’anno 1797,a seguito dei fermenti rivoluzionari che attraversarono il Piemonte a causa della Rivoluzione Francese ,della discesa di Napoleone Bonaparte in Italia ed all' Armistizio di Cherasco (firmato l’anno precedente) ,un gruppo di cittadini Astigiani,capeggiati dagli avvocati Secondo Arò , Gioachino Testa , Felice Berruti e dal medico Secondo Berruti (tutti contrari al Governo Sabaudo ) ,proclamarono l’autogoverno della città (la così detta Repubblica Astese ) .La predetta situazione,però,durò solamente tre giorni e si concluse il 20 settembre 1870 con la proclamazione dell' Unità d'Italia .
  • Ospedali :
Agli inizi del primo Millennio nella zona est fuori della cinta muraria della città,alla sinistra del Rio Valmanera e lungo la Via Giulia in direzione di Alessandria ,era sorto l' Ospedale di San Lazzaro (a cui venne accostato il nome di "lazzaretto" ,come il primo "lazzaretto" realizzato a Venezia nell’anno 1468 sull'isola di Santa Maria di Nazareth , allo scopo di ricoverarvi in quarantena gli ammalati di peste) ,a seguito dell’avvenuta concessione da parte dei Re d'Italia Berengario II ed Adalberto di poter navigare il Fiume Tanaro sino al Convento di Santa Maria d'Asti ,nel tratto che andava dal Rivum Leprosorum (l'attuale Rio Valmanera ) al Rivum Anzani (oggi Rio Azzano ).Cinque secoli più tardi,per decreto del Vescovo di Asti ( Filippo Baudone appartenente ai Roero , o "Rotari" ,una delle maggiori famiglie della nobiltà astigiana ,dell’ Ordine dei Frati Predicatori ),sette ospedali presenti in città (dei Mercanti,di Sant’Evasio,di San Lazzaro,di Santa Maria Nuova,di Santa Caterina,di Sant’Alberto) furono riuniti nel solo Ospedale di Santa Marta , situato in Corso Alfieri , presso la Piazza omonima,come ancora ricorda una lapide presente in loco.Rimasero autonomi l'ospedale di San Giuliano,San Maurizio,San Pietro in Consavia e Sant'Antonio oltre a quello dei Santissimi Apostoli a cui il proprio abate si oppose al decreto di congiunzione.