GUIDA Asti/Storia/Vestigia Romane
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Storia della Città/Vestigia Romane
- Nel corso del XX secolo,gli scavi archeologi condotti all’interno della prima cerchia di cinta muraria,hanno portato alla luce diverse testimonianze storiche che hanno permesso di delineare abbastanza fedelmente l'assetto della città e la collocazione dei principali edifici romani. Nel particolare si evince che l'urbanizzazione venne attuata a valle dell' oppidum ligure ( arroccato sull'altura a nord della nuova città )ed il perimetro cittadino era un quadrato di settecento metri di lato,con otto isolati per lato,attraversato longitudinalmente dal decumano massimo ,individuabile ancora oggi con l'odierno Corso Alfieri . La superficie dell'abitato è pari a quella di Augusta Taurinorum ( attuale Torino ) e superiore alla maggior parte delle altre città romane presenti nell'attuale Piemonte .Nel particolare si possono evidenziare i seguenti elementi:
- - la Torre Rossa di San Secondo ( vds. Torri ) , considerata parte dell'antica Porta occidentale della città, molto simile alla Porta Palatina di Augusta Taurinorum ( attuale Torino ) che delimitava il lato occidentale del decumano ;
- - un tratto di Mura in corrispondenza dell'abside della Chiesa Parrocchiale Collegiata di San Secondo ,a circa sei metri di profondità dal piano di calpestio attuale e nei pressi della Cripta di Sant'Anastasio ove sono anche evidenti resti di pavimentazione;
- - alcuni ambienti di una Domus Romana (fine I secolo - inizio II secolo),al piano seminterrato dell’attuale casa per anziani "Canuto Borelli" di proprietà Comunale,nella zona attigua al Castello dei Varroni ( vds. Castelli e Fortificazioni ,nel Rione Cattedrale .Gli ambienti ,della seconda metà del I secolo d.C., presentano un tappeto a mosaico che decorava il pavimento in cocciopesto bianco della sala da pranzo (triclinium). Il mosaico, a fondo bianco con inserimento di formelle tonde, rettangolari e romboidali in marmo colorato, è arricchito da figure di pesci e di ramoscelli d'edera ed è delimitato da due cornici a tessere bianche e nere: una a spina di pesce e, quella esterna, a treccia.A pochissima distanza si trova anche l'imboccatura di un forno che alimentava il riscaldamento domestico per mezzo di intercapedini nei pavimenti (detto riscaldamento ad "ipocausto");
- - resti dell'impianto termale (il calidarium :l’ambiente dove c’era la vasca con l’acqua calda) ,nella zona sud-orientale della città,che occupavano la parte meridionale dell’odierno isolato tra Via Asinari , Via Malabayla , Via Mazzini e Corso Alfieri ;
- - resti di alcune fornaci simbolo di un’area artigianale (con la presenza di vasellame e manufatti in terracotta) , in corrispondenza della zona tra il Teatro Alfieri e Palazzo Anfossi (vds. Ville e Palazzi ),in Piazza Alfieri ;
- - parte di un anfiteatro ,in Via Massimo d'Azeglio nel Rione San Silvestro nell'immediate vicinanze della zona rialzata della città , ad una profondità di tre metri rispetto al piano stradale ed oggigiorno inserito nel piano interrato della Pellicceria Gallizzi ;
- - due necropoli ,rispettivamente nei pressi della Chiesa Parrocchiale di Santa Caterina e nel Borgo San Pietro ,che rivelarono resti umani,suppellettili bronzei,di ferro, di vetro e di osso .
- - parte delle vastissime Terme nell’area compresa fra le attuali Piazza Cagni , Via Mazzini , Via Malabaila e Via Roero ;
- - alcuni elementi architettonici di spoglio costituiti da quattro colonne (tre di granito egiziano,una di sienite) e due capitelli corinzi in marmo oltre al alcuni laterizi delle murature,reimpiegati nella cripta della ex Chiesa di San Giovanni decollato ;
- - un tratto di collettore della fognatura , nell’area di realizzazione del nuovo Tribunale;
- - parte del foro (sotto il complesso dell'ex Chiesa e Monastero di Sant’Anastasio ) costituito da un’ampia area pavimentata con lastre rettangolari di pietra, alcune colonne marmoree di alcune basi ,tra cui due rocchi di colonna scanalata di due capitelli corinzi.






