GUIDA  Castellamonte

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Castellamonte è uno dei comuni più importanti della valle Canavese. Il toponimo ha origini dall'espressione latina "Castrum ad montem" già presente in un documento del 1066. Il centro risulta essere abitato già nell'età del bronzo; ritrovamenti di vasellame, ciottoli e altri oggetti datano con un buon margine di sicurezza i primi insediamenti sul territorio. Dagli scavi sono emerse anche lapidi romane e tombe. Nel medioevo Castellamonte era feudo della famiglia San Martino e Valperga, dirette discendete di re Arduino. Nel XIII secolo fu al centro degli scontri tra i San Martino Castellamonte e i Valperga. Nel 1380 scoppiò la ribellione del popolo contro i feudatari locali; gli scontri sono ricordati oggi con il nome "Tuchinaggio". Dopo anni di rivolte civili e scontri militari, la pace venne ristabilita nel 1390, grazie all'ingresso in città delle truppe savoiarde comandate dal generale Ubleto di Challant. Il millecinquecento fu un altro secolo segnato dalle guerre. Gli scontri tra l'esercito spagnolo e quello francese, produssero notevoli danni e disagi alla popolazione. Il seicento, nonostante il diffondersi della terribile epidemia della peste, vide un aumento dell'attività agricola.  
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Castellamonte è uno dei comuni più importanti della valle Canavese. Il toponimo ha origini dall'espressione latina "Castrum ad montem" già presente in un documento del 1066. Il centro risulta essere abitato già nell'età del bronzo; ritrovamenti di vasellame, ciottoli e altri oggetti datano con un buon margine di sicurezza i primi insediamenti sul territorio. Dagli scavi sono emerse anche lapidi romane e tombe. Nel medioevo Castellamonte era feudo della famiglia San Martino e Valperga, dirette discendete di re Arduino. Nel XIII secolo fu al centro degli scontri tra i San Martino Castellamonte e i Valperga. Nel 1380 scoppiò la ribellione del popolo contro i feudatari locali; gli scontri sono ricordati oggi con il nome "Tuchinaggio". Dopo anni di rivolte civili e scontri militari, la pace venne ristabilita nel 1390, grazie all'ingresso in città delle truppe savoiarde comandate dal generale Ubleto di Challant. Il millecinquecento fu un altro secolo segnato dalle guerre. Gli scontri tra l'esercito spagnolo e quello francese, produssero notevoli danni e disagi alla popolazione. Il seicento, nonostante il diffondersi della terribile epidemia della peste, vide un aumento dell'attività agricola. La rivoluzione francese attecchì profondamente a Castellamonte; il conto Ugo Botton, magistrato e giurista , fu il primo presidente della corte dei Conti dei Torino, nonché co-redattore dei codici napoleonici. Le atmosfere vibranti respirate in epoca napoleonica giovarono alla città Vennero creati nuovi servizi e la popolazione si sentì molto più partecipe e attiva nelle pubbliche decisioni. Nel 1800 furono istituiti i collegamenti per Torino. Sorsero dunque nuove attività commerciali dal canavese fino al capoluogo regionale. Il settore che ebbe maggior successo fu quello della ceramica.
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L'industria delle ceramica si diffuse grazie anche all'ottima qualità di argilla presente sul territorio. Il vasellame di Castellamonte ha origini antichissime. Già nell'età del bronzo emersero manufatti di uso comune creati con l'argilla. Alla fine del 1700 sorsero i primi forni per la lavorazione dell'argilla. Con il rinnovo dei macchinari le botteghe artigiane si trasformarono in industrie d'esportazione. Le produzioni castellamontesi divennero note in tutta Italia tanto da vincere numerosi premi a fiere a ad esposizioni. Tra gli imprenditori più noti del settore va ricordato Giacomo Buscaglione. Egli fondò la sua azienda nel 1830 e portò i suoi prodotti, di altissima e riconosciuta qualità in giro per l'Europa. Nel novecento, con l'affermarsi del carbone e dell'alluminio le vendite per i prodotti in ceramica calarono vertiginosamente e le esportazioni subirono un grave arresto. Oggi a tenere viva la t5radizione di ceramica a Castellamonte è L'Istituto statale d'arte "F.Faccio"; l'ente si occupa, nello specifico di tenere corsi di formazione e organizzare diverse esposizioni in giro per l'Italia. Nonostante la non massiccia richiesta sul mercato del materiale, gli artigiani della ceramica sono ancora attivi in città e sono ancora punto di riferimento per coloro che vogliono cimentarsi in questa specifica forma d'arte.
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Versione delle 18:33, 13 mar 2009

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Castellamonte è situato nel Piemonte nella Provincia di Torino. Il 16 luglio si festeggia il Patrono, Madonna del Carmine. Tra gli edifici religiosi: Parrocchiale della Madonna del Carmine; Chiesa di San Rocco; Chiesa di San Bernardo. Da Vedere: Castello dei Conti San Martino; Rotonda Antonelliana; Palazzo dei Conti di Castellamonte.

Confina con i comuni di: Meugliano, Lugnacco, Torre Canavese, Trausella, Valperga, Issiglio, Cuorgnè, Colleretto Castelnuovo, Cintano, Rivarolo Canavese, Quagliuzzo, Parella, Ozegna, San Martino Canavese, Salassa, Vidracco, Rueglio, Borgiallo, Baldissero Canavese, Bairo e Castelnuovo Nigra. E' a circa trentotto chilometri da Torino.

Indice

Storia

Castellamonte è uno dei comuni più importanti della valle Canavese. Il toponimo ha origini dall'espressione latina "Castrum ad montem" già presente in un documento del 1066. Il centro risulta essere abitato già nell'età del bronzo; ritrovamenti di vasellame, ciottoli e altri oggetti datano con un buon margine di sicurezza i primi insediamenti sul territorio. Dagli scavi sono emerse anche lapidi romane e tombe. Nel medioevo Castellamonte era feudo della famiglia San Martino e Valperga, dirette discendete di re Arduino. Nel XIII secolo fu al centro degli scontri tra i San Martino Castellamonte e i Valperga. Nel 1380 scoppiò la ribellione del popolo contro i feudatari locali; gli scontri sono ricordati oggi con il nome "Tuchinaggio". Dopo anni di rivolte civili e scontri militari, la pace venne ristabilita nel 1390, grazie all'ingresso in città delle truppe savoiarde comandate dal generale Ubleto di Challant. Il millecinquecento fu un altro secolo segnato dalle guerre. Gli scontri tra l'esercito spagnolo e quello francese, produssero notevoli danni e disagi alla popolazione. Il seicento, nonostante il diffondersi della terribile epidemia della peste, vide un aumento dell'attività agricola. La rivoluzione francese attecchì profondamente a Castellamonte; il conto Ugo Botton, magistrato e giurista , fu il primo presidente della corte dei Conti dei Torino, nonché co-redattore dei codici napoleonici. Le atmosfere vibranti respirate in epoca napoleonica giovarono alla città Vennero creati nuovi servizi e la popolazione si sentì molto più partecipe e attiva nelle pubbliche decisioni. Nel 1800 furono istituiti i collegamenti per Torino. Sorsero dunque nuove attività commerciali dal canavese fino al capoluogo regionale. Il settore che ebbe maggior successo fu quello della ceramica.

Curiosità

Le terracotte

L'industria delle ceramica si diffuse grazie anche all'ottima qualità di argilla presente sul territorio. Il vasellame di Castellamonte ha origini antichissime. Già nell'età del bronzo emersero manufatti di uso comune creati con l'argilla. Alla fine del 1700 sorsero i primi forni per la lavorazione dell'argilla. Con il rinnovo dei macchinari le botteghe artigiane si trasformarono in industrie d'esportazione. Le produzioni castellamontesi divennero note in tutta Italia tanto da vincere numerosi premi a fiere a ad esposizioni. Tra gli imprenditori più noti del settore va ricordato Giacomo Buscaglione. Egli fondò la sua azienda nel 1830 e portò i suoi prodotti, di altissima e riconosciuta qualità in giro per l'Europa. Nel novecento, con l'affermarsi del carbone e dell'alluminio le vendite per i prodotti in ceramica calarono vertiginosamente e le esportazioni subirono un grave arresto. Oggi a tenere viva la t5radizione di ceramica a Castellamonte è L'Istituto statale d'arte "F.Faccio"; l'ente si occupa, nello specifico di tenere corsi di formazione e organizzare diverse esposizioni in giro per l'Italia. Nonostante la non massiccia richiesta sul mercato del materiale, gli artigiani della ceramica sono ancora attivi in città e sono ancora punto di riferimento per coloro che vogliono cimentarsi in questa specifica forma d'arte.

Dove Mangiare

  • Ristorante Tre Re, Piazza Martiri Libertà, 27
  • Ristorante Il Valentino, Strada Castelnuovo Nigra, 21

Biblioteche

  • Biblioteca Civica, Via Caneva 1

Volontariato, Onlus e Associazioni

  • Associazione A.V.U.L.S.S. di Castellamonte, Piazza Martiri Della Liberta 10
  • Associazione Filarmonica Castellamonte Scuola, Piazza Della Repubblica 35
  • Ecomuseo della Ceramica di Castellamonte - Onlus, Frazione Spineto N. 61
  • Solidarietà Sociale Arcobaleno Onlus, Strada Castello 21

Complessi Bandistici

  • Banda Musicale di Muriaglio, Via Campo 2 (Muriaglio)
  • Banda Musicale di Spineto, Frazione Spineto snc
  • Società Filarmonica Castellamonte - Scuola Musicale F. Romana, Piazza della Repubblica, 35

Informazioni Utili

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