GUIDA Valle d'Aosta
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Versione delle 12:48, 28 set 2012
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La regione Valle d'Aosta ha come capoluogo Aosta. Confina con: Piemonte (con le province di Biella, Torino e Vercelli). La regione non è suddivisa in province e conta 74 comuni.
Oltre al capoluogo vi sono: Allein, Antey-Saint-Andrè, Arnad, Arvier, Avise, Ayas, Aymavilles, Bard, Bionaz, Brissogne, Brusson, Challand-Saint-Anselme, Challand-Saint-Victor, Chambave, Chamois, Champdepraz, Champorcher, Charvensod, Chatillon, Cogne, Courmayeur, Donnas, Doues, Emarèse, Etroubles, Fénis, Fontainemore, Gaby, Gignod, Gressan, Gressoney-la-Trinitè, Gressoney-Saint-Jean, Hone, Introd, Issime, Issogne, Jovencan, La Magdeleine, La Salle, La Thuile, Lillianes, Montjovet, Morgex, Nus, Ollomont, Oyace, Perloz, Pollein, Pontboset, Pontey, Pont-Saint-Martin, Prè-Saint-Didier, Quart, Rhemes-Notre-Dame, Rhemes-Saint-Georges, Roisan, Saint-Christophe, Saint-Denis, Saint-Marcel, Saint-Nicolas, Saint-Oyen, Saint-Pierre, Saint-Rhémy-en-Bosses, Saint-Vincent, Sarre, Torgnon, Valgrisenche, Valpelline, Valsavarenche, Valtournenche, Verrayes, Verrès e Villeneuve.
I dieci principali comuni, per numero di abitanti, sono: Aosta, Chatillon, Saint-Vincent, Sarre, Pont-Saint-Martin, Quart, Saint-Christophe, Courmayeur, Gressan e Donnas. Il comune più piccolo è La Magdeleine. Qui la lista completa comuni della Valle d'Aosta.
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Premessa
Tutte le più elevate cime d'Europa (oltre i quattromila metri di altitudine) circoscrivono il quadrilatero all'estremo nord ovest d'Italia che racchiude una delle più belle Regioni delle Alpi.Quest'area presenta una natura possente:il Monte Bianco ,il Monte Rosa ,il Cervino ,il Gran Paradiso , vasti ghiacciai,due grandi valichi storici,laghi,foreste,cascate;ha una città storica :Aosta e monumenti romani e medioevali,castelli,pittoresche tradizioni ed un'ottima gastronomia.La cultura,la storia,l'arte,il linguaggio locale (il Patois )ed il bilinguismo costituiscono ,inoltre, una specificità alpina e sono elementi di riconoscibilità unica e di valorizzazione.
Ritratto della Regione
"Se feit solei lo dzor de Saint Ors, l'hiver dure incò quarenta dzor."
[Tr.Se il tempo è bello il giorno di S.Orso, l'inverno dura ancora quaranta giorni].
Il fascino immortale del "Patois valdotain", la lingua parlata in Valle d'Aosta, la rigidità del clima alpino, l'attaccamento a fede e tradizioni secolari, la saggezza della civiltà pastorale del passato. Un vecchio adagio di qualche antenato del moderno meteorologo per esprimere in poche battute la realtà valdostana, in tutta la sua complessa genuinità.
Porta d'accesso nazionale - attraverso il valico del Piccolo San Bernardo e il traforo del Gran Sanbernardo - per l'Europa francofona, si configura quale galassia di piccole e grandi valli orbitanti attorno al fondovalle maggiore, "la plaine" per gli indigeni, la parte pianeggiante dove sorge il capoluogo, Aosta, e si concentra il grosso degli insediamenti umani e dei traffici commerciali. Qui il centro, ai lati la sinistra e la destra, le zone dell'adret e dell'envers disegnate dal corso della Dora Baltea che taglia in due la regione: di qua, versante nord-est, un territorio maggiormente baciato dal sole e per questo più favorevole all'agricoltura; di là, a sud-ovest, la neve si attarda molto più a lungo lasciando spazio soltanto ad attività boschive e di pascolo. Intorno l'inimitabile cornice dei massicci alpini - il Monte Bianco, il Grand Combin, il Cervino, il Monte Rosa, il Gran Paradiso e l'Emilius - che per la quasi assenza di umidità - il 6% del territorio regionale è coperto da ghiacciai - garantisce un orizzonte costantemente terso e luminoso.
Natura e posizione strategica nei collegamenti transalpini hanno segnato il suo destino nel corso della storia, a partire dal periodo dei Salassi, di stirpe ligure, e successivamente con la colonizzazione romana, le cui tracce più significative sono nei più datatati esempi di incastellamento - le torri di Aosta - e di grandi opere infrastrutturali - come la strada scavata nella roccia a Donnas e i ponti di Saint-Vincent e Chatillon. Alla lunga dominazione sabauda appartengono le maggiori testimonianze di incastellamento: da quelli romanici di Graines nella Val d'Ayas, di Cly nel comune di Saint-Denis e Saint Germain a Montjovet ai duecenteschi Chatel-Argent a monte di Villeneuve, Montmayeur nella Valgrisenche e Chatelard sopra La Salle; fino ai massimi esempi di architettura militare valdostana del '300 tra cui il castello di Ussel - che domina da uno sperone di roccia Chatillon e Saint-Vincent -, il Castello di Issogne - gioiello del rinascimento e dimora nobiliare degli Challant.
Accanto alle fortezze sono più che riconoscibili, nella nuova veste moderna del tessuto urbano, le tracce della civiltà pastorale alpina del passato: nelle case rurali in pietra viva, nelle mulattiere, nei "ru" (canali per l'irrigazione) - bellissimi quelli di Pan Perdu e di Marseiller - e nei caratteristici rascard, i fienili costruiti con tronchi di legno. Altrettanto evidente l'impronta del potere ecclesiastico, nelle splendide chiese romaniche di Arnad, Santa Maria a Villeneuve e Derby a La Salle o nei campanili tipici delle valli di San Maurizio a Sarre, di Saint-Christophe e Saint-Pierre. Il non plus ultra dell'architettura religiosa è il complesso della Collegiata e Priorato di Sant'Orso custode della grande tradizione orafa e di scultura lignea policroma nel Museo del Tesoro della Cattedrale.
Sulle risorse naturalistiche s'impernia l'attività turistica locale e di conseguenza lo zoccolo duro dell'economia regionale. Dai santuari dell'Alpinismo come La Thuile, la Tete d'Arpy sopra Morgex, Druges a monte di Saint-Marcel, alle mete mondane degli amanti dello sci, con le stazioni di Gressoney-la-Trinitè, Champoluc (comune di Ayas), Valtournenche, Cervinia, Courmayeur, La Thuile e Pila. Patrimonio dell'umanità è il Parco Nazionale del Gran Paradiso regno inviolabile di marmotte,camosci e stambecchi. Ad esso si aggiungono piccoli paradisi floro-faunistici sparsi qua e là come quello del Parco Naturale del Monte Avic, famoso per le pietre verdi e le centinaia di specie di farfalle che ospita.
Ciò che contraddistingue i valdostani è sicuramente la fierezza per la peculiarità delle proprie radici culturali, custodite gelosamente in ogni aspetto della vita. Innanzitutto nel modo di comunicare, nel quale è invalso accanto all'italiano il già citato "Patois valdotain", mentre una rarità linguistica rappresentano il toitschu e il titsch - originari del ceppo alemanno, espressione della cultura Walser - parlati a Issime, Gressoney-Saint-Jean e Gressoney-la-Trinite. In secundis nelle tradizioni artigianali: in quelle tessili, dal "drap" (coperte, mantelli, tovaglie) delle zone di Valgrisenche e Chatillon, allo "chanvre" - lavorato con fili di canapa - della Valle di Champorcher, passando per i celebri "dentelles de cogne" pizzi lavorati al tombolo dalle donne di Cogne; e in quelli lignei come i sabot(zoccoli), la grolla - un calice che riprende il nome dal sacro Graal - e la mitica Coppa dell'amicizia, da cui una volta si beveva il vin brulè. Manufatti che trovano una vetrina prestigiosa nella Fiera di Sant'Orso, appuntamento annuale dell'artigianato valdostano imperdibile per commercianti e turisti. Completano il quadro le manifestazioni tradizionali in cui si rispolverano gli antichi costumi della civiltà pastorale. Su tutti sicuramente il Carnevale è l'evento più caratteristico e ricco di spunti storici e folckloristici: quello di Courmayeur - con la celebre maschera del Bouffon - della conca di Bosses - con i personaggi di Tic e Tocca, due anziani burloni - e di Verrès, di notevole fascino storico - legato alle vicende della Casata Challant.
Natura
Un mondo di vette,neve,sole,pascoli e fiori....un mondo che offre parecchie opportunità a chi vuole camminare in montagna.Una ricca rete di sentieri e mulattiere collega fra loro le Valli laterali a quella principale (in cui scorre il fiume Dora Baltea ) e permette di:
- - raggiungere i numerosi laghi alpini,gli alpeggi ed i rifugi;
- - visitare il Parco Nazionale del Gran Paradiso ,il Parco Regionale del Mont Avic , le riserve naturali ed i giardini botanici;
- - respirare e godere appieno di una natura maestosa e di spettacoli mozzafiato.
Le Alte Vie della Valle d'Aosta,con i loro circa 300 chilometri consentono di scoprire i vari aspetti che l'ambiente alpino propone,attraversando la Regione su antichi sentieri.....zaino in spalla.
Arte
- Epoca Preistorica :
- In Valle sono decine i siti preistorici che raccolgono importanti testimonianze archeologiche e ci consentono di conoscere chi ha abitato questi territori in epoca preromana.Uno dei siti più importanti è senz'altro l'area megalitica di Saint-Martin-de-Corleans ad Aosta (fin dal III millennio a.C. fu luogo di culto e poi di sepoltura) e l'insediamento preistorico di Chatelat in Saint-Pierre , oltre a necropoli del periodo neolitico come quelle di Villeneuve e di Vollein in Quart .Sono inoltre numerosi i siti che presentano caratteristiche incisioni rupestri come a Bard a Chenal in Montjovet e Barmasse in Valtournenche .Ai Salassi,popolazione Celto-Ligure dell'età del ferro,appartenevano diversi insediamenti e siti fortificati d'altura come quello di Lignan a Saint-Barthelemy .Questi coraggiosi e fieri guerrieri mantennero il possesso del territorio sino all'arrivo dei Romani,combattendo sessant'anni di guerre fino alla conquista definitiva ed alla fondazione della città di Aosta ( Augusta Praetoria )nell'anno 25 a.C. da parte dell'Imperatore Romano Cesare Augusto.
- Epoca Romana :
Enogastronomia
I suoi prodotti sono il frutto del lavoro dei "montagnards" ed i vini ("eroici" a seguito delle coltivazioni in pendenza che si arrampicano fino a 1.200 metri di altitudine) ben accompagnano la ricca varietà gastronomica :
- Primi Piatti ;
- Secondi Piatti e Contorni ;
- Salumi ;
- Formaggi ;
- Pane e Dolci ;
- Frutta e Verdura ;
- Vino e Distillati ;
- Miele .
Artigianato
L'artigianato di tradizione affonda le sue radici nel fatto che il "montanaro",per necessità,era agricoltore,allevatore ed anche artigiano.Questi produceva direttamente a casa propria gli attrezzi per il lavoro domestico e nei campi ed aveva imparato a sfruttare al meglio le risorse offerte dalla montagna:il legno,il rame,il ferro,la lana,la pietra e la canapa. Oggi i Valligiani sono diventati veri e propri artisti che hanno saputo riscoprire il valore delle tradizioni:
- - plasmano con maestria le materie prime;
- - intagliano e scolpiscono sapientemente il legno;
- - trasformano in "drap" la lana nella valle di Valgrisenche ,in pregiati pizzi "les dentelles" nella valle di Cogne ed in resistenze stoffe la canapa nella valle di Champorcher .
Ogni anno un migliaio di espositori presentano con orgoglio i frutti del loro lavoro nella Fiera di Sant'Orso che si svolge,annualmente,nel Capoluogo Valdostano gli ultimi due giorni del mese di gennaio e li ripropongono nelle numerose fiere e sagre (per lo più estive)dov'è possibile ammirare ed acquistare i capolavori.
Neve
La valle è un vero paradiso degli sport invernali con 28 stazioni sciistiche ed 800 chilometri di piste da discesa ,con impianti di risalita modernissimi e sistemi di innevamento programmato.I collegamenti internazionali "sci ai piedi" accontentano anche i più esigenti permettendo loro di scoprire nuovi comprensori sciistici e di vivere appieno le vette più alte.Inoltre vi sono 300 chilometri di piste da fondo , con anelli per tutte le capacità ed impegno sportivo. I parchi attrezzati per lo snowboard,le passeggiate con le racchette da neve,le cascate di ghiaccio per l'arrampicata,l'eliski o lo sci-alpinismo completano l'offerta turistica per l'intero inverno.
Infrastrutture nel Territorio Regionale
- Linea Ferroviaria ( tratta Regionale ) da Prè-Saint-Didier a Pont-Saint-Martin ;
- Aeroporto di Aosta in Saint-Christophe ;
- Ospedale Civile in Aosta ;
- Terme in Saint-Vincent ;
- Terme in Prè-Saint-Didier ;
- Polo Industriale "Cogne" in Aosta;
- Aree Attrezzate Pic-Nic .
Informazioni Utili
Come Arrivare
Eventi
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