22 Aprile 2008

Due identità, un sola ricchezza

di Marcello Di Sarno (Blog Castiglione della Pescaia. Interviste Sindaci)

Il sindaco di Castiglione della Pescaia Monica Faenzi intervistata per Comuni-Italiani.it

Come si presenta la sua città a chi oggi la vive quotidianamente?
Castiglione della Pescaia è molto bella con il castello che domina il mare, il borgo antico, il suggestivo porto, la zona palustre, Monica Faenzile pinete. E’ una rinomata meta turistica e per questo ha due identità: quella estiva con un aumento di popolazione che in alcuni momenti sfiora persino il milione di presenze; e quella invernale con poco meno di 8000 abitanti di cui, come spesso accade, in buona parte anziani soprattutto nelle frazioni collinari.
Come amministratori lavoriamo molto per prevenire i disagi che potrebbero derivare da entrambe queste situazioni: traffico, servizi, parcheggi in estate; in inverno è il disagio sociale che emerge di più anche se non si deve dimenticare che non va in vacanza e continua ad esistere anche nell’atmosfera serena e spensierata della bella stagione.

Tre validi motivi per visitarla?
Chi visita Castiglione della Pescaia rimane sempre incantato per le sue bellezze sia naturali che storiche. E’ un paese che si può vivere in tanti modi: chi è pigro apprezza il paesaggio, i colori, il clima.
Chi è sportivo può praticare moltissime attività, dal ciclismo a tutti gli sport acquatici e da qualche anno le nostre spiagge sono diventate anche una delle mete preferite per il kite surf.
Chi ama la storia e la cultura può visitare il nostro museo archeologico e le testimonianze di Vetulonia che è stata una delle città più potenti e ricche dell’antica Etruria.

Chi ne ha fatto la storia?
La storia di questo territorio è molto antica e risale agli etruschi che hanno raggiunto il loro apice di raffinatezza e civiltà nell’epoca ellenizzante, cioè nel VII sec. a.C. I reperti in oro e in materiali preziosi rinvenuti nella necropoli di Vetulonia evocano una civiltà talmente bella e affascinate che qui l’archeologia è diventata un’autentica passione sia tra i cittadini che tra i molti turisti affezionati che giungono ogni estate per visitare le nuove mostre a tema.
Il primo nucleo del castello e del borgo fortificato fu invece costruito dai Pisani intorno al 1000 dopo che da tempo si era prosciugato il lago Prile (di cui oggi rimane una zona palustre protetta) ed era tramontata l’importanza del porto d’epoca etrusco-romana. Diventò un comune libero intorno al 1200 e durante il Quattrocento prima fu conquistato dagli Aragonesi e poi passò alla famiglia Piccolomini. Infine fu acquistato, nel 1559 dalla famiglia de Medici, entrando così a far parte del Gran Ducato di Toscana a cui seguì una fase di prosperità. Già nel 1700, tra l’altro, furono avviate le prime opere di bonifica della zona palustre che si perfezionarono nei secoli successivi.
Paese di pescatori e di modesta economia agricola, Castiglione della Pescaia divenne meta turistica rinomata a partire dal secondo Dopoguerra. Tra gli eventi determinanti per il boom economico del paese, ci fu la decisione di una società svedese, la Reso, di creare qui, nel 1960, il villaggio vacanze di Riva del Sole. Parallelamente anche Punta Ala, piccolo promontorio sul mare a pochi chilometri a nord, si stava sviluppando per mano di una società milanese. Punta Ala è nata come meta per vip in cerca di riservatezza tranquillità e lo è ancora oggi. Il re di Spagna Juan Carlos viene qui ogni anno per partecipare alla regata TP52.

Per quale aspetto della sua città va personalmente fiera?
Come sindaco di questo paese sono particolarmente fiera delle soluzioni che ho dato ad alcuni problemi. Mi riferisco alla sede comunale che ha trovato posto, con un notevole recupero architettonico, in una vecchia manifattura abbandonata e degradata da decenni; alla riqualificazione della parte bassa del centro storico con il rifacimento totale di una piazza e con la ripavimentazione in pietra di tutte le vie del centro; alla riqualificazione di un’altra area degradata proprio nel centro cittadino, il cosiddetto Orto del Lilli, i cui lavori inizieranno a breve a cui nessuna amministrazione in precedenza aveva dato risposta. Insomma sono fiera dell’aspetto curato e accogliente che oggi ha Castiglione della Pescaia e che credo si debba in gran parte al lavoro incessante mio e della mia squadra di assessori e di tecnici. Nel 2001 quando fui eletta per la prima volta, il paese presentava molti punti critici irrisolti da anni.

Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua città?
Questo mio secondo mandato come sindaco scade nel 2011 e per quel tempo conto di avere raggiunto alcuni obiettivi determinanti. Tra questi: l’approvazione del piano strutturale che ridisegna l’assetto del territorio per i prossimi anni secondo una logica di maggiore efficienza e che comprende la riqualificazione del porto senza intaccarne le caratteristiche; proseguire nell’opera di facilitazione dell’accesso all’acquisto della casa per i giovani castiglionesi; risolvere la questione della lottizzazione Santa Maria, l’ecomostro voluto dalla precedente amministrazione. Noi lo abbiamo bloccato subito dopo avere vinto le elezioni nel 2001 ed in seguito ad alcune verifiche. Quindi non abbiamo rinnovato le concessioni edilizie. I provvedimenti sono stati impugnati dai lottizzanti di fronte al Tar Toscana che ci ha sempre dato ragione riconoscendo gravi difformità tra i progetti originari e la realizzazione. La lottizzazione Santa Maria è diventata il simbolo della lotta alla speculazione edilizia che su questo territorio ha fatto già abbastanza danni. Nel 2002 siamo riusciti ad annullare anche un’altra lottizzazione che avrebbe sventrato un’altra collina. Anche questa ereditata dalla precedente amministrazione. E proprio recentemente ne abbiamo fermata un’altra.

(Foto di Paolo della Valle)

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3 commenti a “Due identità, un sola ricchezza”

  1. Andrea Andreucci scrive:

    Titolo del mini-romanzo:
    FUGA DA PUNTA ALA
    Festeggio proprio quest’anno i 30 di residenza estiva in Punta Ala, la mia scelta di allora e di ora è dovuta principalmente dalla “pineta sul mare” e dalla LIBERTA’ DEL POPOLO di scieglire tra spiaggia attrezzata e libera.

  2. Andrea Andreucci scrive:

    Posso capire che il parcheggio delle auto libero e selvaggio dei primi anni non poteva essere più sostenuto, ma da questo alla negazione completa di accesso alla spiaggia libera perfino da una pista ciclabile ce nè vuole, non solo la strada e stretta e pericolosa protetta ai lati da due fossati che impediscono anche l’accesso a piedi, non esiste più nemmeno il sentiero di Poggio Peroni che portava,volendo dopo una bella scarpinata a Pian di Rocca e Le Rocchette.
    Le scrive uno che abitualmente per pigrizia o per riposo, fa uso di ombrellone e lettino allo stabilimento balneare a pagamento e non certo a tariffe agevolate come lo era una volta dal comune il bagno “Bel Mare”, ma soltanto l’idea di poter comunque disporre di possibilità di scelta mi fa ancora amare Punta Ala, nonostante tutto. Da buon “fiorentino” mi sorge spontanea una battuta un pò ironica:
    Certo ce nè vuole del coraggio a dire di appartenere ad un partito dal nome “Il Popolo delle Libertà”.
    Gradirei, se possibile un colloquio con un responsabile se non proprio con la sua persona, anche ora che sono in vacanza per l’ennesima volta a Punta Ala, Andrea Andreucci

  3. Massimo Di Bello scrive:

    ho rimosso il tuo numero di cellulare,
    è meglio evitare di scriverlo in un blog pubblico :-)

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