Potevate mai immaginare che un pomodoro potesse essere protagonista di un percorso museale? Ebbene si! Il museo fa parte del circuito dei Musei del Cibo della provincia di Parma e racconta la storia, la cultura, la tecnologia del prodotto. Un percorso curioso e variegato che ci consente di conocere il patrimonio alimentare del territorio.
Dalla bizzarra idea di un semplice bambino, curioso e felice nell’aver trovato una scatola su una mensola di un negozio, nasce a Capriolo il Museo delle Carte da Gioco e dei Tarocchi. Un persorso tra le carte antiche e moderne, per scoprire i segreti e le bellezze di questo gioco tanto diffuso e tanto amato!
La cultura contadina e la cultura grika in un museo sensazionale! Dagli oggetti della cultura materiale ai pannelli illustrativi di riti e tradizioni. I quaderni sulla letteratura popolare manoscritti nell’Ottocento e le fotografie dell’ultima uscita pubblica di Pier Paolo Pasolini durante la visita che fece a Calimera, quindici giorni prima del suo assassinio. Una visita da non perdere!
Tre sale multimediali e interattive per conoscere e anche studiare il canto a tenore della Sardegna, un’espressione originale della tradizione. Talmente importante da esser stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Il museo si trova a Bitti, in provincia di Nuoro, uno dei paesi in cui è ancora viva e praticata questa forma di canto, i tenores locali sono infatti conosciuti in tutto il mondo. Non è il solito museo espositivo, ma è un percorso in cui il visitatore diventa ascoltatore di uno dei più antichi forme di canto ed espressioni culturali sarde.
Un castello giudicale passato in mano agli aragonesi, poi ai feudatari e infine al generale Villa Santa che insieme al Duca d’Aosta decise di farne un museo. A Sanluri, nel Campidano, si può seguire il racconto della Prima guerra mondiale attraverso i cimeli e le lettere raccolte dal fronte, in cui morirono quasi duemila sardi. Oltre alla raccolta di oggetti del Risorgimento del Duca e l’equipaggiamento di alcune spedizioni in Africa del generale Villa Santa.
Da quelli di epoca romana fino ai sofisticati miscelatori passando per i rubinetti a testa di drago del Seicento… Nel Museo del Rubinetto di San Maurizio d’Opaglio, in provincia di Novara, sono esposti alcuni pezzi che ripercorrono la storia dell’idraulica, un’industria particolarmente produttiva nel distretto del Basso Cusio. Ai rubinetti è legata anche la storia sociale dell’utilizzo dell’acqua e dell’evoluzione dell’igiene.
Ballerine formose, marescialli impettiti, gufi colorati e mostri spaventosi. Prima creati da abili mani che lavorano la terracotta, dipinti e poi suonati, o meglio… fischiati! Sono, infatti, ocarine a due note, chiamate Cuchi in tutto l’Altopiano di Asiago perché ricordano il canto del cuculo. A Cesuna di Roana i coniugi Valente, da sempre appassionati di questi piccoli oggetti, ne hanno raccolto migliaia di esemplari in giro per il mondo. La loro casa è così diventata il Museo dei Cuchi, un luogo che è anche un punto di riferimento per artigiani e artisti stranieri che creano i fischietti.
Ortacesus è uno dei tredici paesi della Trexenta, una zona della Sardegna in cui la coltivazione del grano ha dettato i ritmi di vita degli abitanti fin dall’antichità. L’area era infatti talmente specializzata nella produzione, che ai tempi dell’imperatore Giulio Cesare era considerata uno dei granai dei Romani. Ora, le colline attorno al paese sono meno sfruttate ma il grano resta comunque una realtà del territorio, anche se i metodi di lavorazione sono cambiati. Alla cultura contadina di un tempo e al pane, che si prepara ancora oggi come una volta, è stato dedicato il Museo del Grano.
Nella zona della Trexenta, quasi al centro della Sardegna, nota per le vaste distese coltivate di grano c’è Guasila. È un grosso centro in provincia di Cagliari, con la tipica struttura dei paesi del Campidano che si sviluppano a partire dalla via centrale. Qui c’è il museo d’arte sacra, Scrinia Sacra, che espone oggetti religiosi di particolare valore, ancora utilizzati in alcune cerimonie, oltre a numerosi ex voto donati dagli abitanti.
Dal contrabbando di armi di Alexandre Dumas, passando per le avventure in Antartide di Aymone Cat, fino a provare le più ingegnose strumentazioni radio progettate da Guglielmo Marconi; questo e tanto altro ancora è possibile conoscere nelle sale del Museo del Mare di Napoli. Un viaggio unico ed emozionante alla scoperta dell’evoluzione della marineria napoletana a pochi passi dallo splendido golfo di Pozzuoli e dalla piccola isola di Nisida.
Un animale vituperato, ma prezioso. È il maiale. A Carpineto Sinello un paese abruzzese, gli hanno addirittura dedicato un museo. L’esposizione dà conto delle caratteristiche del suino, della lavorazione delle sue carni e della storia gastronomica anche recente tramite video, foto, pannelli. Un museo che unisce la cultura all’economia locale, legata in gran parte alla produzione di salumi suini, come la tipica ventricina.
Nelle officine della vecchia miniera il Museo di Buggerru, sulla costa occidentale sarda, ricorda le origini del borgo, nato insieme all’attività estrattiva gestita da una società francese. Un paese di minatori, teatro di uno degli episodi più importanti per il movimento operaio sardo e italiano: è l’eccidio del 1904, in cui morirono tre uomini, uccisi dall’esercito durante le proteste scatenate per le pessime condizioni di lavoro. Una rivolta sedata a fucilate che portò al primo sciopero generale dell’Italia unita.
È uno dei fiori più conosciuti e apprezzati, non solo in Italia, con una storia lunga e spesso dimenticata e innumerevoli varietà, alcune perdute o poco considerate. La rosa, i cui profumi e forme sono stati spesso modificati dagli incroci, è presente ovunque nei giardini ed ha un’importanza anche culturale. A Montagnana di Serramazzoni, un paese del modenese, da qualche anno c’è il Museo giardino della rosa antica che cerca di salvaguardare il patrimonio botanico, culturale ed evocativo delle rose considerate poco commerciali e quasi “bruttine” a seconda della moda del momento.
L’antica città di Lavinium, da Enea ai giorni nostri, nel museo nel Museo archeologico Lavinium di Pomezia! Tra pregevolissimi reperti provenienti dalle aree archeologiche del territorio e un apparato multimediale innovativo, si ripercorrono le tappe storiche dell’antica città tra cultura e innovazione.
Scarpe chiodate, il primo televisore del paese, il contratto Fiat dell’emigrato e addirittura la chitarra rosso fuoco della band del paese, I Caimani. Appese ai muri le fotografie di ragazze con i capelli cotonati in cui gli abitanti di Lunamatrona riconoscono le zie o le vicine di case. Una visita nel museo “C’era una svolta” è un viaggio negli anni ‘60, quelli del boom economico italiano che arriva e stravolgere abitudini e mestieri di un comune sardo. Attraverso gli oggetti comuni, forniti dagli abitanti, si racconta così la storia di un paese, simile a quella di tanti altri dell’entroterra isolano.
Alla scoperta delle tradizioni, della religione e della storia degli ebrei romani, appartenenti a una comunità fra le più antiche al mondo, nel museo ebraico di Roma. Una storia fatta non solo di persecuzioni ma anche di aneddoti, curiosità, tradizioni, arte e cultura. Il museo racconta la storia di una comunità antichissima che si mantiene ancora oggi attiva e vitale, uno scrigno di una parte della storia di Roma.
Importante centro di aggregazione culturale e di promozione del territorio. Veicolo di approccio ad un’esperienza di attività concreta di studio e di ricerca. Il museo civico di Belriguardo, situato in un’antica villa realizzata secondo i dettami degli antichi romani, è uno straordinario veicolo per la conoscenza diretta della vita quotidiana nei tempi antichi e per le tecniche artigianali, artistiche e costruttive del periodo romano.
Un’intervista a Hiske Maas, l’artista che insieme a Nik Spatari alla fine degli anni sessanta ha pensato e creato Musaba, il parco museo che sorge a Mammola, nella Vallata del Torbido in provincia di Reggio Calabria.
Alla scoperta dei luoghi e volti del passato, nel museo della salina di Margherita di Savoia! Il sale, un elemento unico e quasi insostituibile, che ha accompagnato da sempre l’uomo nella sua vita, da moneta di scambio a condimento sulle nostre tavole. Attraverso la conoscenza del passato riusciamo a fare tesoro degli insegnamenti dei nostri antenati per la salvaguardia degli ambienti naturali e della vita stessa.
Alla scoperta del MUSA, il Polo Museale della Tecnica e del Lavoro in Agricoltura di Benevento: un luogo dove manufatti domestici, agricoli e artigianali, insieme al rumore dei trattori, continuano a fare storia. Musica, tradizioni popolari e culinarie, percorsi creativi e culturali e tanto altro ancora in una struttura da vivere e visitare.