4 Settembre 2010

La cultura grika nel museo di Calimera

di Marina Greco (Blog Calimera. Interviste Musei)

Silvano Palamà, direttore del Museo della Civiltà Contadina e della Cultura Grika, situato a Calimera, intervistato dalla Redazione di Comuni-italiani.it

Come è nato il museo?
Il museo è nato nel 2003 a cura del Circolo Culturale Ghetonìa, affiliato Arci, che lo ha realizzato con svariati obiettivi:

  • rendere disponibili ad un vasto pubblico le conoscenze accumulate nel tempo dal circolo, che dal 1985 opera nel Salento per la conoscenza, la valorizzazione, la riproposizione di lingua e cultura grika
  • mostra fotografica nello spazio incontri

    mostra fotografica nello spazio incontri

  • utilizzare gli oggetti della cultura materiale come strumenti di partecipazione alla costruzione di una memoria collettiva, soprattutto attraverso l’incontro con gli anziani, maggiori depositari della memoria
  • creare un punto di aggregazione di interessi per i giovani, che dal museo (in senso fisico e come riferimento culturale) partono per approfondire conoscenze ed indagini sul territorio, soprattutto Grecìa Salentina e Salento e per costruire interventi e misure di salvaguardia dei beni materiali e immateriali
  • produrre materiali (in forma cartacea, informatica e multimediale) finalizzati alla diffusione delle conoscenze acquisite (Ghetonìa ha prodotto fino ad oggi oltre cinquanta pubblicazioni)
  • coinvolgere e stimolare i giovani ad interessarsi del patrimonio demoetnoantropologico, attraverso lo svolgimento, nella sede, di tirocini formativi universitari, stages, progetti di servizio civile ed elaborazione di tesi di laurea e dottorato. Una biblioteca specializzata di oltre 4.000 pubblicazioni, la raccolta di tesi di laurea svolte nel tempo nell’area ellenofona, una notevole quantità di materiale multimediale, manoscritti, lettere, documenti di archivio ed una emeroteca in cui sono catalogati oltre sedicimila articoli riguardanti la Grecìa Salentina sono gli strumenti messi a disposizione di studenti e ricercatori.

Qual è il patrimonio che lo caratterizza?
Il patrimonio museale è molto vasto, custodisce oggetti della cultura materiale organizzati in ambienti a tema (la cucina, la casa, la campagna, le tradizioni, l’artigianato, la storia, l’architettura e l’archeologia), pannelli illustrativi di riti e tradizioni lungo il corso dell’anno, una discreta raccolta di cd e dvd su musica e tradizioni popolari.
La biblioteca comprendente le pubblicazioni della biblioteca di Ghetonìa assieme a quelle delle biblioteche di Vito Domenico Palumbo, di Angiolino Cotardo, lettere e documenti degli studiosi dell’area ellenofona V. D. Palumbo, A. Cotardo, G. Aprile, P. Stomeo.
L’emeroteca conserva oltre 16.000 articoli che, catalogati informaticamente, consentono un’immediata ricerca a tema.
ll museo custodisca anche modelli in scala delle costruzioni caratteristiche (case a corte), utilizzati anche per i laboratori didattici.

Cosa attira di più i visitatori?
Sicuramente gli oggetti della tradizione e soprattutto le spiegazioni che riempiono di contenuti gli oggetti, i metodi di lavorazione, le tradizioni.

Quale opera o collezione le piace personalmente di più?
La scelta è difficile! Penso ai quaderni sulla letteratura popolare manoscritti nell’Ottocento da Vito Domenico Palumbo, il più grande studioso della Grecìa Salentina, che costituiscono la base di indagine per la realizzazione di pubblicazioni sulla letteratura popolare grika. Penso alla documentazione fotografica dell’ultima uscita pubblica di Pier Paolo Pasolini, la visita che fece a Calimera quindici giorni prima del suo assassinio. Non posso tralasciare la schedatura e trascrizione delle epigrafi (in greco, latino ed italiano) presenti nel centro storico di Calimera e la schedatura dei reperti archeologici presenti nelle teche del museo, di svariata provenienza.


Qual è la valenza didattica del suo patrimonio?
La valenza è notevole, perché alla spiegazione fornita alle scolaresche durante le visite al museo, su storia, tradizioni, architettura, lingua, viene abbinata, a richiesta, la realizzazione di laboratori didattici (costruzione dei lampioni, nascita e sviluppo delle case a corte, ecc.) e di visite guidate fuori dalla struttura museale (centro storico di Calimera, paesi griki, altre località in tutto il Salento)

Quali sono gli eventi da non perdere?
Quelli che ricorrono costantemente, lungo l’arco dell’anno, sono:

  • 3 febbraio: festa popolare di “San Biagio alla macchia”, l’antica festa de li craunàri (carbonai) che si svolge nei pressi di una antica masseria ai margini del grande Bosco di Calimera, dove insiste la chiesa semiipogea medievale di San Biagio, posta al centro di un’area archeologica.
  • 21 giugno: Festa del lampioni, dedicata a S. Luigi. Unica in Italia, proviene dalla Cappadocia e rappresenta l’assorbimento da parte del Cristianesimo della festa pagana del Solstizio d’estate (dedicata oggi a S. Luigi). Andata in disuso, è stata ripristinata da Ghetonìa alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso e si svolge nelle strade del centro storico di Calimera. Oggi è organizzata dalla Pro Loco e da Ghetonìa. E’ un mondo di fiaba con lampioni multicolori appesi lungo le strade ed illuminati dall’interno.
  • 14 agosto: Attraversando il griko. E’ un appuntamento annuale che nell’agosto scorso ha visto la quinta edizione. Negli spazi del centro storico di Calimera si alternano musiche, canti e brani di letteratura grika (racconti e poesie). Vi partecipano poeti, artisti, musicisti italiani e greci e si muovono assieme, nel centro storico, partecipanti ed esecutori, in un percorso che è dell’architettura, ma è anche un percorso dell’anima, che si conclude presso la Casa-museo. Organizzazione: Associazioni Ghetonìa, Mala Agapi, Grika Milùme ed il gruppo Greco Encardìa.

Quali servizi offrite ai visitatori?

  • Visite guidate nel museo e fuori di esso, illustrazione di storia, architettura, cultura grecosalentina
  • Realizzazione di laboratori, soprattutto per le scolaresche
  • Consultazione di bibliomediateca e documenti
  • Consulenza ed assistenza nella elaborazione di ricerche (tesi di laurea, indagini sul territorio)
  • Possibilità di visitare il museo a persone diversamente abili, grazie alla eliminazione totale delle barriere architettoniche e la presenza di servizi igienici dedicati

Modellino case a corte

Modellino di case a corte

Quale ruolo assolve, dal punto di vista sociale e culturale, nell’ambito territoriale?
Costituisce il punto più importante di incontro con lingua, storia e cultura della Grecìa Salentina e lo stimolo per il recupero di un immenso patrimonio culturale, spesso purtroppo trascurato e sottovalutato.

In questo momento si lavora alla ricerca e trascrizione di epigrafi, alla pulizia e scavo archeologico nell’area di una chiesa medievale, alla ridefinizione di percorsi storici che hanno interessato Calimera e la Grecìa Salentina.

Quali sono i numeri di rilievo della Casa-Museo?

  • Da marzo 2005, cioè da quando sono stati organizzati i registri di firma dei visitatori, hanno visitato la casa museo (a tutto il 2 settembre 2010) 24.850 visitatori, provenienti da 40 nazioni, in prevalenza da Italia e Grecia.
  • 74 giovani hanno operato all’interno della struttura (per Servizio Civile Nazionale, tirocini formativi, stages e ricerche per Tesi di Laurea o Dottorato di Ricerca).

Come immagina il museo da qui a dieci anni?
Come un laboratorio continuo di ricerca e valorizzazione dell’identità grecosalentina, non per costruire una idea chiusa di territorio, ma per predisporre strumenti di scambio con altre genti e con altre culture.

Riferimenti:
Casa-Museo della Civiltà Contadina e della Cultura Grika
Via Costantini, 52
Telefono: 0832/873557
Indirizzo email: info@ghetonia.it
Sito Web: www.ghetonia.it

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