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Interviste, articoli, racconti di viaggio sul comune di Roma

Un’opera che eternasse l’Uomo e l’Idea. L’uno è Vittorio Emanuele, il sovrano protagonista delle battaglie patriottiche, l’altra è la riunificazione dell’Italia, l’impresa da lui portata a compimento con la definitiva presa di Roma nel 1870. Proprio nella città tiberina, terza e definitiva capitale del regno, i patrioti chiesero, alla morte del sovrano, che fosse innalzato un monumento che simboleggiasse più di tutti lo spirito unitario di una nazione oltre alla memoria del suo principale artefice. Ecco come il Vittoriano cambiò Roma.

Da Anita Ekberg che si bagna nella fontana di Trevi, alla corse con le bighe nel Colosseo; dai giri in Vespa fra palazzi barocchi e lungo il Tevere, all’umanità dolente di Rossellini, De Sica e Pasolini.
Fino alle grasse risate in compagnia di vecchi e nuovi maestri della comicità come Fabrizi, Manfredi, Sordi e Verdone. Ricostruiamo il rapporto speciale di Roma col cinema: capitale d’Italia e anche dello spettacolo!

Vetri, colori e tecniche antiche per far rivivere una tradizione centenaria che molti legano erroneamente solo agli ambienti sacri. Promossa al rango di Opera d’Arte, la creazione di vetrate artistiche ha da sempre affascinato i maestri e ha trovato nell’Art Nouveau la sua massima espressione, che in Italia si è tradotta nello Stile Liberty. Oggi la sperimentazione porta alla creazione di oggetti d’arte raffinati e ricercati, che sublimano i giochi di luce in splendidi oggetti di arredamento.

Alla scoperta delle tradizioni, della religione e della storia degli ebrei romani, appartenenti a una comunità fra le più antiche al mondo, nel museo ebraico di Roma. Una storia fatta non solo di persecuzioni ma anche di aneddoti, curiosità, tradizioni, arte e cultura. Il museo racconta la storia di una comunità antichissima che si mantiene ancora oggi attiva e vitale, uno scrigno di una parte della storia di Roma.

Un unico grande set ideale per mettere in scena il destino professionale di ognuno. Roma è questo e molto altro ancora per Alberto, sia che la si osservi dietro l’obiettivo di una macchina da presa, sia che la si immagini quale sfondo di una fiction. In un mondo insordito dall’arroganza la via di salvezza è entrare in rapporto con le parole, i suoni e le immagini dell’altro da sè, anche perché non ci sono posti “eletti” per manipolare la luce, Kieślowski docet. Flessibilità è la parola d’ordine per oltrepassare le “colonne d’Ercole” e andare alla scoperta del mondo.

Facile attingere al vocabolario da cartolina quando si volge lo sguardo alla Capitale. Pericolo scampato per il Sindaco che vede nella sua Roma non soltanto una terra che trasuda storia ed arte da ogni interstizio, altresì una città costituzionalmente “indolente” al cambiamento rispetto alle rivali europee. Panem e circenses è un retaggio degli anni imperiali che non attecchisce più in un popolo “dall’occhio malizioso e con la battuta sempre pronta”.

La verità ha mille rivoli che puoi scandagliare soltanto muovendo da certe “minime condizioni”. Una virtù “capitale”, come la sua Roma, per Daniele Memola, per reggere la nevrosi di una professione che da megafono di libertà, quando non si limita a raccontare storie, può trasformarsi in incubo nel costringere a “vendersi” per “vendere”. Nel bailamme di commenti e “fattoidi” sembra farsi largo un “vecchio” progetto per la città.

Se l’origine dei Romani era Ilio, chi potrebbe essere più degno di rappresentare la cucina capitolina del Convivio Troiani? Scopriremo che anche un convivium può diventare forum, mentre una ciurma di chef giapponesi ci sorprenderà. Se siete curiosi di sapere cosa incarna l’anima di Roma e come il quinto quarto diventa quattro quarti di nobiltà, leggete l’intervista ad Angelo e Massimo.

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