24 Gennaio 2015

Un fine settimana non è sufficiente

di Maria Minopoli (Blog Gaeta. Racconti di Viaggio)

La primavera è, secondo me, la stagione ideale per visitare le località marine, per questo motivo tra le numerose gite fatte a Gaeta quella che ricordo con più entusiasmo è un fine settimana di maggio. Dalla stazione di Napoli prendiamo un treno per Formia. Un’ora di viaggio e scesi alla stazione un autobus ci porta nella splendida località, amici del posto ci aspettano e ci ospiteranno per la notte.

Lungomare di Gaeta

Lungomare di Gaeta

Una passeggiata sul lungomare di Gaeta è veramente gradevole. Un lungo marciapiede con basalti di pietra, con da un lato verdi montagne, che incoronano il golfo, dall’altro il mare, quasi una tavola, di un blu intenso, e sullo sfondo il meraviglioso profilo dell’antica Gaeta caratterizzato da case con colori vivaci e dall’imponente mole dell’antico castello.

Ci addentriamo per Via Indipendenza, una delle più antiche strade della città. Un’immersione inattesa in un’epoca passata, la pavimentazione è a basoli, antiche case, piccoli viottoli perpendicolari intersecano la strada rivelando angoli caratteristici, archi in pietra, fontane, piccoli spiazzi, svelano un microcosmo indipendente dalla vita della cittadina stessa. Lungo i bordi della strada, accuratamente sistemati in ceste di vimini e legno, delle signore anziane vendono prodotti locali. Ci fermiamo in una delle numerose botteghe ed acquistiamo, per il pranzo, la tiella ai polpi, uno dei caratteristici prodotti locali. Percorriamo un vicoletto perpendicolare alla strada ed il golfo con tutta la sua bellezza è di fronte.

Sono le 11 decidiamo di andare a mangiare la tiella sul parco di Monte Orlando. Prendiamo l’auto e raggiungiamo il monte. Il parco è situato sul promontorio di Gaeta, la zona è interamente contenuta nel perimetro urbano della città. La ricca vegetazione mediterranea e uno scenario mozzafiato caratterizzano il luogo. Raggiungiamo il Mausoleo di Planco, un’enorme struttura a forma di cilindro, che si trova sulla sommità del monte, e ci accingiamo a degustare la buonissima tiella acquistata. Le essenze aromatiche della vegetazione riempiono l’aria con la loro fragranza. Il panorama mozzafiato, la brezza del mare, il cinguettio degli uccelli… un’esaltazione dei sensi!

Gaeta da Monte Orlando

Gaeta da Monte Orlando

Da questa prospettiva Gaeta palesa completamente la sua peculiarità, una penisola, unita alla terra ferma da un istmo. Antiche case si alternano a chiazze di vegetazione, circondando da un lato il Castello che, con la sua imponente mole, custodisce questo gioiello.

Nel pomeriggio andiamo sulla spiaggia di Serapo, una delle numerose spiagge della città, che dista circa un chilometro dal centro storico. Un’enorme distesa di sabbia lunga diversi chilometri, un mare limpido e i fondali bassi rendono il posto ideale per le vacanze delle famiglie con i bambini. In estate sono numerosi gli stabilimenti balneari che riempiono il paesaggio con ombrelloni e servizi vari, qualche lido, anche in questo periodo, inizia ad arredare il suo spazio che d’estate sarà gremito di persone.

Ci sediamo sulla sabbia e ammiriamo il paesaggio, da un lato il profilo del Monte Orlando e dall’altro quello della Montagna Spaccata delimitano la spiaggia, di fronte un’enorme scoglio a forma di vela sul quale le piccole onde infrangono la loro schiuma e i gabbiani vanno a riposare. Ammiriamo un bellissimo tramonto, il sole lentamente si immerge nella superficie del mare, che diventa argentea, il cielo si tinge di rosa.

La Gaeta serale non è meno affascinante di quella diurna. Le luci tenui dei lampioni regalano un’atmosfera suggestiva a tutto il centro storico, nelle antiche stradine numerosi localini sono gremiti di persone. Scegliamo un ristorantino vicino al porto e mangiamo ottimi piatti a base di pesce fresco. E’ tardi ed è ora di tornare a casa, domani andremo a vedere la spiaggia delle Scissure o dei trecento scalini.

L’appartamento in cui ci ospitano è una sorpresa veramente incredibile, dislocato su più piani ha due terrazzi dai quali si domina l’intero borgo antico. Nonostante la stanchezza non resisto alla tentazione di godere di quel panorama, la notte trasforma il mare in un’immensa distesa blu puntellata dalle luci delle barchette dei pescatori, meraviglioso il campanile illuminato della Chiesa di Sant’Erasmo, imponente e protettivo il castello alle nostre spalle, in lontananza le guglie illuminate della Chiesa di San Francesco.

La costa delle Scissure

La costa delle Scissure

Sono solo le nove del mattino e siamo tutti pronti, questa volta abbiamo i costumi e la giornata sembra veramente bella. La spiaggia del Scissure si trova ai confini tra Gaeta e Sperlonga, sulla via Flacca. Le dolci curve della strada litoranea ci accompagnano in un paesaggio seducente. Fermiamo l’auto in un piccola piazzola di sosta e, nascosta tra la fitta vegetazione, troviamo la discesa per accedere alla spiaggia.

Le scale sono tante ma uno straordinario paesaggio si palesa ai nostri occhi. Le pareti delle montagne cadono quasi a picco in una baia caratterizzata da sabbia dorata e da un mare color smeraldo. Un paradiso in terra. La spiaggia è semideserta, la sabbia è sottile e bianca, la roccia a picco a tratti nuda e a tratti ricca di vegetazione custodisce questo luogo incantevole.  Su una delle pareti di roccia scorgiamo dei ragazzi che fanno Free Climber.

I caldi raggi del sole coccolano la pelle e le acque limpide invogliano a fare una nuotata. L’acqua è piuttosto fredda, le membra si intorpidiscono, pochi minuti e mi sono abituata. Una piccola nuotata e guardo la baita, uno spettacolo unico, il verde della vegetazione mediterranea, il grigio quasi argenteo della nuda roccia, il dorato della sabbia… un incantesimo per gli occhi. Tornata a riva mi stendo e mi lascio baciare dai caldi raggi solari. Decidiamo di pranzare sulla spiaggia ma bisogna ripercorrere i trecento scalini in salita, alcuni, i più atletici, si immolano alla causa. Il tempo passa velocemente in un luogo del genere o forse è la percezione dello stesso che è differente.

Purtroppo è arrivato il momento di risalire, i ragazzi vogliono farci visitare il centro antico. Le numerose stradine del centro storico nascondono tesori inestimabili quali la Cattedrale dei Santi Erasmo e Marciano con il campanile che ammiravo la sera precedente, la Chiesa di San Francesco, il Castello Angioino – Aragonese.

Decidiamo di visitare la splendida Chiesa di San Francesco che presenta uno stile neogotico ed è adagiata in un punto molto panoramico. Un’ampia gradinata in pietra consente l’accesso al piazzale antistante la Chiesa dal quale si gode di una bella visuale. La facciata ha al centro un grande portale con ampio rosone marmoreo a motivi floreali; all’interno un grandioso altare e diversi dipinti provenienti da Capodimonte. Sulla parete d’ingresso una enorme tela intitolata “L’Umiltà di San Francesco”.

Usciamo dalla Chiesa e ci immergiamo nuovamente nel discreto fascino di queste antiche stradine, una piacevole passeggiata e l’impegno che presto organizzeremo un’altra gita per scoprire nuovi tesori di questa incantevole località, con una visita alla Chiesa di Sant’Erasmo, la grotta del Turco, la Montagna Spaccata, il Santuario della Santissima Annunziata e tanti altri tesori.

(La foto Gaeta da monte Orlando è di ale84, la foto La costa delle Scissure è di dvdcrd)

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