Blog Sardegna

Alla scoperta dei comuni sardi con articoli e interviste a
Sindaci, Artigiani, Giornalisti, Guide Turistiche, Associazioni, etc.
La Regione Sardegna direttamente dalla voce dei protagonisti.

Elenco Province: Cagliari (18), Carbonia-Iglesias (9), Medio Campidano (9), Nuoro (6), Ogliastra (3), Olbia-Tempio (9), Oristano (10), Sassari (10)

Tra i rilievi del Sulcis Iglesiente, terra di miniere dall’antichità, sperduto tra le campagne deserte, si erge solitario il tempio di Antas, nel territorio del comune di Fluminimaggiore. Un esempio di architettura romana in un luogo dove tutto ci si aspetterebbe tranne che un edificio simile. Ma la sua storia nasconde ben altro…

L’isola di Sant’Antioco vi invita ad un splendido soggiorno tra le sue antiche testimonianze. Vi accoglierà a braccia aperte con il suo tophet, il colle sabaudo, l’acropoli e la necropoli punica, la chiesa e la cripta di Sant’Antioco, ma anche con le sue spiagge dorate e le scogliere scoscese, in un luogo dove natura ed archeologia si fondono.

La fonte sacra di Su Tempiesu, ad Orune, è un singolare esempio di architettura nuragica. La sua importanza è data dal fatto che è l’unica testimonianza visibile di questa tipologia di edificio; il luogo in cui fu costruita, poi, costituisce una splendida cornice che conferisce al monumento un’aura di mistero e di solennità.

La predestinazione di Arianna Concu al giornalismo era scritta nell’impronta nera di giovani dita che intercalavano pagine fresche di stampa. Nella sua Sanluri ha visto come nasce un giornale e come si può rispondere al desiderio di pettegolezzo dei lettori locali, senza fare troppi danni. Anche qui fare informazione è come la “sa battalla”, tra capelli ricci lasciati lì sull’asfalto e una voce paterna che riecheggia soltanto nei ricordi.

Da quando il caso la mise un giorno davanti a un microfono, Giusy Ferreli non ha smesso di raccontare quella “strana alchimia” che è la sua Tortolì. Tra radici bucoliche rinverdite da riti ancestrali e deformità “hollywoodiane” scolpite nel cemento, si muove una comunità dove tutti conoscono tutti e dal futuro assai incerto. Quando ogni rumore lascia spazio ai lunghi silenzi invernali, dal mare dei ricordi emerge un’espressione innocente che racconta un piccolo grande dramma.

Quante cittadine possono vantare di avere una doppia chance tra mare e montagna? Non molte. E invece, il piccolo centro di Tortolì può veramente ritenersi un paesino a “tutto tondo”. Escursioni, musei, parco archeologico e chiese… Tortolì non si fa mancare proprio nulla. Per non parlare delle prelibatezze gastronomiche! A completare il quadro c’è il ruolo nel film della Wertmüller, cui ha prestato le meraviglie del suo contorno paesaggistico!

Un’isola dal profilo allungato e dall’altezza vistosa che sembra quasi un prolungamento della terraferma. Di solito ha una specie di cappello, una nuvoletta che le dona un aspetto ancor più singolare… È Tavolara, di fronte al centro di Olbia, di cui fa parte. Tavolara è anche il regno più piccolo del mondo, anche se non ha mai ricevuto alcun riconoscimento ufficiale da parte dello Stato italiano.

Apprezzata per il suo stile semplice e chiaro, per i suoi personaggi e per il suo caldo e profondo esame delle passioni umane, Grazia Deledda conquistò il più importante riconoscimento letterario, il Premio Nobel. Da sempre legata alla sua diletta Sardegna, le sue spoglie ora riposano nella Chiesa di Nostra Signora della Solitudine, nella sua città natale, Nuoro.

Un luogo incantevole dove alla presenza di rocce granitiche dalle forme surreali e dai colori tenui si unisce l’intensità cromatica di un mare cristallino. Un posto che accoglie ogni tipo di persona. Valle della Luna, e le altre valli che la circondano, sono quasi dei templi nei quali l’anima è nutrita dalle sensazioni che con incredibile generosità la natura regala.

Tre sale multimediali e interattive per conoscere e anche studiare il canto a tenore della Sardegna, un’espressione originale della tradizione. Talmente importante da esser stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Il museo si trova a Bitti, in provincia di Nuoro, uno dei paesi in cui è ancora viva e praticata questa forma di canto, i tenores locali sono infatti conosciuti in tutto il mondo. Non è il solito museo espositivo, ma è un percorso in cui il visitatore diventa ascoltatore di uno dei più antichi forme di canto ed espressioni culturali sarde.

I trascorsi salesiani rappresentano per generazioni di giornalisti di Lanusei, l’ultimo baluardo contro la decadenza dei tempi. Tonio Pillonca è anch’egli un “figlio” di don Bosco, che dalle fantasie infantili si è trovato nella condizione “privilegiata” di raccontare tutti i colori della sua terra. Nel cuore dell’Ogliastra, trepidante di calore umano, ogni strumento è valido per smascherare intrighi o soprusi.

Un castello giudicale passato in mano agli aragonesi, poi ai feudatari e infine al generale Villa Santa che insieme al Duca d’Aosta decise di farne un museo. A Sanluri, nel Campidano, si può seguire il racconto della Prima guerra mondiale attraverso i cimeli e le lettere raccolte dal fronte, in cui morirono quasi duemila sardi. Oltre alla raccolta di oggetti del Risorgimento del Duca e l’equipaggiamento di alcune spedizioni in Africa del generale Villa Santa.

Brucia in piazza re Giorgio, o Ghjolghju Puntogliu, ed è la fine del Carnevale… L’enorme maschera di cartapesta, che ha prima sfilato per le vie della cittadina di granito, viene processata per le sua malefatte, quindi condannata e data alle fiamme. Il re rappresenta qualsiasi forma di potere, è un capro espiatorio. È anche il personaggio centrale del Carnevale di Tempio Pausania, centro della Gallura che ha conservato e amplificato lo spirito irriverente della festa, aggiungendo dagli anni cinquanta i carri allegorici di cartapesta.

Ortacesus è uno dei tredici paesi della Trexenta, una zona della Sardegna in cui la coltivazione del grano ha dettato i ritmi di vita degli abitanti fin dall’antichità. L’area era infatti talmente specializzata nella produzione, che ai tempi dell’imperatore Giulio Cesare era considerata uno dei granai dei Romani. Ora, le colline attorno al paese sono meno sfruttate ma il grano resta comunque una realtà del territorio, anche se i metodi di lavorazione sono cambiati. Alla cultura contadina di un tempo e al pane, che si prepara ancora oggi come una volta, è stato dedicato il Museo del Grano.

Quasi al centro geografico della Sardegna, tra boschi e montagne e un lago artificiale c’è Gavoi. Un piccolo paese con un centro storico ben conservato, in cui si affacciano case di granito grigio e di trachite rossa, molti con i tipici balconi in legno e ferro. D’estate, per tre giorni il centro si anima di voci, letture e musiche: è il festival letterario “L’Isola delle Storie”, che porta ogni anno ospiti importanti ed esordienti, nazionali e stranieri. Scrittori, giornalisti e autori a confronto con il pubblico, un evento vivace e molto seguito.

Nella zona della Trexenta, quasi al centro della Sardegna, nota per le vaste distese coltivate di grano c’è Guasila. È un grosso centro in provincia di Cagliari, con la tipica struttura dei paesi del Campidano che si sviluppano a partire dalla via centrale. Qui c’è il museo d’arte sacra, Scrinia Sacra, che espone oggetti religiosi di particolare valore, ancora utilizzati in alcune cerimonie, oltre a numerosi ex voto donati dagli abitanti.

Sardegna: gossip, bella vita, spiagge di sabbia finissima e mare cristallino; terra arida e generosa allo stesso tempo, una natura selvaggia e impenetrabile fino a qualche anno fa, ma dove la mano dell’uomo si sta facendo spazio poco a poco in modo subdolo ed invadente, a braccetto con il potere e la politica. San Teodoro è un centro turistico nevralgico di quest’area, perché decisamente alla portata dei comuni mortali rispetto alle lussuosissime Porto Rotondo e Porto Cervo, che da qui si raggiungono in pochi chilometri.

Nelle officine della vecchia miniera il Museo di Buggerru, sulla costa occidentale sarda, ricorda le origini del borgo, nato insieme all’attività estrattiva gestita da una società francese. Un paese di minatori, teatro di uno degli episodi più importanti per il movimento operaio sardo e italiano: è l’eccidio del 1904, in cui morirono tre uomini, uccisi dall’esercito durante le proteste scatenate per le pessime condizioni di lavoro. Una rivolta sedata a fucilate che portò al primo sciopero generale dell’Italia unita.

Versi di poesie italiane, sarde, siciliane e libanesi, strade di paese, musica jazz di sottofondo. Sono questi gli ingredienti di Settembre dei poeti, a Seneghe paese della provincia di Oristano, custode di antichi stili di poesia cantata e tradizionale come il canto a tenore ma aperto alle poesie del resto del mondo. Cinque giorni per un festival organizzato dall’associazione Sa perda sonadora, parlato e ascoltato da abitanti, ospiti, appassionati e gente di passaggio, che vanta la partecipazione di Ascanio Celestini e Lella Costa.

Nel Nord Sardegna nell’entroterra del Logudoro, tra colline ricoperte di profumata macchia mediterranea, c’è il piccolo centro di Uri. La zona è ricca di testimonianze preistoriche, nelle sue campagne ci sono circa quaranta nuraghe e una suggestiva abbazia costruita dai monaci cistercensi nel 1205. Da gustare il carciofo sardo, una specialità locale.