Ortacesus è uno dei tredici paesi della Trexenta, una zona della Sardegna in cui la coltivazione del grano ha dettato i ritmi di vita degli abitanti fin dall’antichità. L’area era infatti talmente specializzata nella produzione, che ai tempi dell’imperatore Giulio Cesare era considerata uno dei granai dei Romani. Ora, le colline attorno al paese sono meno sfruttate ma il grano resta comunque una realtà del territorio, anche se i metodi di lavorazione sono cambiati. Alla cultura contadina di un tempo e al pane, che si prepara ancora oggi come una volta, è stato dedicato il Museo del Grano.
Nella zona della Trexenta, quasi al centro della Sardegna, nota per le vaste distese coltivate di grano c’è Guasila. È un grosso centro in provincia di Cagliari, con la tipica struttura dei paesi del Campidano che si sviluppano a partire dalla via centrale. Qui c’è il museo d’arte sacra, Scrinia Sacra, che espone oggetti religiosi di particolare valore, ancora utilizzati in alcune cerimonie, oltre a numerosi ex voto donati dagli abitanti.
Un tempo in Sardegna la preparazione del pane fatto in casa, oltre alla fatica, richiedeva numerosi strumenti e contenitori. Tutte le donne sarde avevano in dote Su strexiu de fenu, una sorta di corredo di cestini fatti a mano da abili artigiane. Sinnai, una cittadina del sud dell’isola vicino a Cagliari, può essere considerata la patria di questi cestini. Qui ci sono ancora donne anziane che lavorano il giunco e il fieno e il Gruppo folk locale cerca di tramandare e diffondere, anche tra i giovani, la cultura legata a questi oggetti di pregio, trasformati da strumenti di lavoro a pezzi di arredamento.
Un castello dimenticato per anni che è stato al centro di una delle più cruente battaglie tra aragonesi e sardi. È il castello medievale di Sassai (o Orguglioso) di Silius, un centro minerario del sud-est della Sardegna. Dall’alto dell’altipiano da cui è stato costruito dai pisani del XIII secolo si vedono scorci dei paesi vicini, le strade di collegamento e un tratto del fiume Flumendosa. Tra i luoghi più suggestivi, poi, le piscine naturali dell’area Rio Padenti, circondata dal verde dei boschi e il parco Is Alinos.
In un piccolo paesino della Sardegna, a Escalaplano, sopravvivono alcune antichissime tradizione culinarie, trasmesse dagli anziani ai giovani con devozione e passione. Ma, dato che anche queste stanno subendo il contraccolpo del tempo, l’associazione “Gruppo Folk San Salvatore” è scesa in campo per salvaguardarne la sopravvivenza e rinvigorirne la conservazione. Quando l’olio e il formaggio diventano propulsori di cultura e tradizione.
Al confine tra la provincia di Cagliari e quella di Nuoro, c’è Ballao. In una conca attraversata dal Flumendosa - uno dei fiumi più importanti dell’isola - le campagne del paese offrono passeggiate lungo il fiume e paesaggi collinari, tra sugherete e boschi di macchia mediterranea. Da visitare, Funtana Coberta, il pozzo sacro di epoca nuragica, e il borgo minerario di Corti Rosas, testimone dell’attività estrattiva dei primi decenni del Novecento.
Tra la pianura del Campidano e il Sulcis, a Villaspeciosa c’è il sito archeologico di San Cromazio. Qui vi è il mosaico meglio conservato e più grande di tutta l’isola, risale all’età romana. Poco distante, la chiesa di San Platano, costruita attorno all’anno Mille dai monaci Vittorini, arrivati dalla Provenza. Qui, l’ultima domenica di agosto, c’è la festa del santo tra musica tradizionale, balli e banchetti.
Il mare azzurro e trasparente, le spiagge bianche e le sue scogliere hanno reso Villasimius una delle più note località turistiche della Sardegna. Davanti a Capo Carbonara, tutelata dall’omonima area marina vi è la piccola isola dei Cavoli. Sul lato tirrenico, poi l’isola Serpentara… Ma non c’è solo la costa punteggiata dalle torri spagnole, poco distante da Porto Giunco lo stagno di Notteri (dove nidificano i fenicotteri rosa) e in zona vi sono numerose testimonianze archeologiche.
La giornata tipica del folklore della Sagra di Sant’Efisio: spettacolare e piena di tradizione, la manifestazione sentita devotamente dai cagliaritani che ogni anno anima chilometri di strade, quelle che assistono alla processione della statua del santo da Cagliari fino a Capo di Pula.
Interviste Giornalisti
La difficoltà di fare informazione in una piccola realtà locale
di Monia Melis
La cronaca e il vissuto di un paese della Sardegna sud-orientale attraverso il racconto di un giornalista e direttore di un mensile locale. Michele Garbato dirige “La voce del Sarrabus” e racconta la sua Villaputzu. Tra mare stupendo e poco frequentato, luoghi prediletti e qualche storia difficile da raccontare anche ai propri lettori… come quella della “sindrome di Quirra”.
Dalle sue montagne, ripide e selvagge, casa di numerosi esemplari di uccelli e altri animali, è possibile ammirare in basso lo splendido mare. Ci troviamo a Villaputzu, piccola città del cagliaritano ricca dei suoni e delle tradizioni della bella Sardegna. Piccolo mondo, dunque, nel quale poter ballare sulle note del Launeddas e deliziarsi con i gustosi culirgionis o arrosti di carne.
Il Nuraghe Arrubiu è uno dei complessi più importanti, per dimensioni, della civiltà preistorica della Sardegna: quella nuragica, di cui ancora si conosce poco. Unico esempio di struttura a cinque torri, la sua originalità si deve anche al suo colore rosso dei massi di basalto, con cui è costruito. Da qui anche il suo nome: Arrubiu che in sardo significa rosso.
Alla Scoperta della nostra Italia
Nel capoluogo sardo, dalla cattedrale al Museo Archeologico
di Verusca
Il capoluogo della Sardegna, la città di Cagliari, conserva il suo fascino e il suo mistero, tipico dell’isola, che si sprigiona da ogni luogo: dai rioni con i loro dedali di irte viuzze e le case dall’aspetto medioevale ai luoghi che testimoniano e glorificano la cultura e la civiltà del popolo sardo.
Alla Scoperta della nostra Italia
Emilio Lussu che fece la storia di un piccolo borgo dell’isola sarda
di Monia Melis
Macchia mediterranea, cucina semplice, storia e cultura. Un percorso inedito nella Sardegna dell’interno, oltre la costa e il mare cristallino. Ad Armungia, piccolo centro nel sud est dell’isola, alla ricerca delle radici agropastorali di un grande politico e intellettuale del Novecento: Emilio Lussu.
Tecniche innovative e moderne di cottura applicate alla cucina tradizionale. Mai sentito parlare del porceddu smontato? Cotto sotto vuoto e rimontato!? A volte, si sa, anche i figli insegnano ai genitori, soprattutto quando c’è da spiegare una nuova tecnologia, un telefonino, un computer. Generazioni a confronto! Incontriamo Giuseppina, contitolare e sommelier del Ristorante dal Corsaro di Cagliari.
Come Diogene cerca l’uomo, Paolo Perella cerca la buona cucina. In un’incessante e minuziosa opera di ricostruzione della memoria gastronomica del Sarrabus Gerrei, Paolo mette nero su bianco le ricette tramandate a voce; socraticamente sa di non sapere e al timone del suo “laboratorio” di conoscenza, aspetta gli iniziati massoni del sapore che per trovarlo non avranno a disposizione né lanterne né cartelli!
Una Villasor con un grande passato e con la speranza di avere un altrettanto grande futuro, questa la visione di Giuseppe Pisu autore del city blog villasor.net. Una bella avventura che gli ha permesso di conoscere molte persone interessanti e di rafforzare il suo senso di appartenenza alla comunità paesana. Il futuro dipende dalla azioni fatte dalle singole persone.
Cagliari rappresenta, per il Sindaco, l’avanguardia di una Regione che vuole emergere perché è conscia di avere le potenzialità di una crescita tanto agognata quanto soffocata. La storia del passato ha forgiato una realtà umana e una tradizione culturale composita e improntata alla accoglienza, alla tolleranza, all’integrazione della diversità.