Sono molte le città blasonate della Sardegna. Queste primeggiano sulle tante riviste di gossip delle nostre edicole. Ne vediamo qualche scorcio in televisione tra un’immagine e l’altra di vip e presunti tali in vacanza. Ma per nostra fortuna, la splendida regione, immenso tesoro del Mediterraneo, ci regala altre piccole perle preziose, meno note ai più, ma ugualmente limpide e vellutate. Villaputzu, piccolo comune della provincia di Cagliari, ne è uno splendido esempio.
La cittadina è situata a due passi dal capoluogo sardo ma nonostante le dimensione conserva ancora intatte virtù e tradizioni di una grande terra.
Se passeggiamo nell’antico borgo della città ritroviamo ancora le tracce dell’antica dominazione araba dell’alto medioevo. Qualche anziano abitante del posto, sorseggiando un liquore nella piazza principale, potrebbe mostrarci i resti dell’assedio e tutto ciò che da questo è confluito nella cultura sarda.
Ma per quanto possano essere interessanti le cronache storiche non possiamo non lasciarci incantare dal meraviglioso paesaggio naturale che Villaputzu offre. Le sue strade sono ancora selvagge e pastori con gregge al seguito sono immagini consuete e lasciano nella memoria dei visitatori quel sapore antico di un tempo, quando il mondo si nutriva ancora dei sui frutti e gli uomini erano ancora disposti a sacrificarsi per la loro terra. Nei campi, dove si ferma il sole con la sua potenza, crescono colorati e rigogliosi alberi di fighi d’India. Questi, dai tanti colori, con le loro spine che ritardano il dolce godimento del sapore intenso, sono il perfetto simbolo della città.
Proseguendo ai confini del paese, ritroviamo i lunghi sentieri selvaggi che delineano con le loro curve le colline e le montagne, custodi gelosi della rigogliosa vegetazione, culla natia dei famosi e ricercati funghi Pleurotus eringi. Boschi e alberi sono anche la casa di tanti animali. Le tante specie di uccelli che dispiegano in questo limpido cielo le loro bellissime e colorate ali, proprio qui possono sentirsi a casa, al riparo dai nostri egoismi, e vivere appieno la splendida natura di questa città.
Passeggiando a piedi nudi sulla sabbia per godere del caldo massaggio sulla pelle e con i limpidi raggi di sole che illuminano corpo e anima possiamo anche avvertire le note provenienti dal Launeddas, un antichissimo strumento musicale da cui nascono i famosi suoni che hanno reso la musica etnica sarda famosa in tutta il mondo. Non tutti sanno, infatti, che i celebri canti popolari sardi, quelli provenienti dalle ugole vibranti dei contadini in costume d’epoca, sono gli unici, oggi, a partecipare ai festival internazionali di musica popolare nel mondo. Questa musica del cuore e del sacrificio, è interamente cantata in lingua sarda, incomprensibile per il resto d’Italia ma dal suono melodioso che quasi incanta e incuriosisce.
In effetti, poche sono le parole in comune con l’Italiano, ma proprio perché unica diviene così preziosa.
Così come è preziosa, anzi pregiata, la cucina di Villaputzu. Un genuino patrimonio gastronomico a base di culirgionis, arrosti di carne e di pesce, senza dimenticare gli inconfondibili agrumi, vanto della Sardegna, noti in tutta Italia. Sono tanti gli agriturismi che troviamo nella città, tutti pregni delle atmosfere tipiche delle valli bucoliche della Sardegna, ma ricordando sempre che a due passi c’è il nitidissimo mare che ci aspetta. Sempre qui, la notte, distesi su qualche amaca in giardino, siamo liberi di perdere il nostro sguardo in un cielo pieno di stelle limpide con il solo silenzio intorno che ci accompagna nel sonno.
Villaputzu ci offre, dunque, un soggiorno completo di tutto.
Sole, natura selvaggia, mare, semplicità e gusto; un’immensa ricchezza alla portata di tutti.
(Foto di CristianoCani in licenza Creative Commons)
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