20 Dicembre 2009

I segreti del mare di Partenope

di Valentina Cavaliere (Blog Napoli. Interviste Musei)

Timone ad ingranaggi

Ha sede nell’ala destra dell’Istituto Tecnico Nautico Duca degli Abruzzi di Bagnoli, il prestigioso Museo del Mare di Napoli, centro espositivo, aperto dal lunedì al sabato, custode di molte delle strumentazioni di navigazione e modelli di imbarcazione appartenenti alla grande tradizione navale napoletana.

Il direttore del museo Antonio Mussari intervistato per Comuni-Italiani.it:

Com’è nata l’idea del Museo del Mare?
Per conoscere la storia di questo museo dobbiamo andare indietro nel tempo di moltissimi anni, fino al 1600. Più esattamente, nel 1623 quando venne istituita la scuola per marinai, successivamente gestita dai Gesuiti come collegio per orfani. Anni dopo l’ordine ne perse il controllo quando Ferdinando IV vi fondò la scuola nautica, un istituto pubblico aperto a tutti i giovani napoletani appassionati del mare. Fu nel 1904 che nacque, all’interno della scuola, la prima ala del museo. Il prestigio dell’istituto era tale, infatti, che oltre a ricevere attenzioni da enti internazionali, era anche fornito di apparecchiature all’avanguardia.

Gozzo sorrentino

Il continuo ricambio di tecnologia richiese, quindi, sale deposito per i vecchi macchinari. E fu così che, anno dopo anno, la scuola divenne custode di materiali e documenti propri delle attività navali del mediterraneo.
L’apertura ufficiale al pubblico si avrà solo nel 1992, a seguito di una delibera scolastica. A riconoscere il potenziale culturale ed educativo del museo non saranno solo i visitatori o i tanti appassionati, donatori di cimeli personali e modelli da collezione, ma anche istituti internazionali che attribuiranno alla galleria prestigiosi riconoscimenti quali medaglie d’oro e diplomi.

Com’è strutturato il museo?
La collezione del museo si arricchisce, di volta in volta, di nuovi elementi. Assieme ai miei collaboratori, provvedo allo studio e alla catalogazione di tutti i reperti. Oggi, il museo dispone di ben 4 sale più una biblioteca a disposizione di tutti gli studenti dell’Istituto Nautico. La nostra collezione spazia dai diversi modelli di imbarcazione, alle antiche apparecchiature radar e di comunicazione, fino alle carte di navigazione e documenti risalenti ai secoli scorsi.

Modelli di imbarcazioni

Quali sono i pezzi di maggior prestigio?
Sono tantissimi. Nella sala Marconi, ad esempio, troviamo un’esposizione che va dai primi telefoni al GPS.
Abbiamo un modello restaurato di Gozzo Sorrentino risalente al XVIII secolo, munito di particolari decorativi scolpiti secondo la tradizione della Penisola Sorrentina. Conserviamo le antiche stampe didattiche utilizzate dai docenti dal XVII al XVIII secolo durante le lezioni. E ancora, possediamo il modello di Galetta (il cui nome è Emma) con cui Alexandre Dumas (padre) avviò il contrabbando d’armi destinate all’esercito di Garibaldi, per le coste del sud Italia. Va poi ricordata la sezione di biologia marina che conserva esemplari di specie marine di settant’anni fa.

Quale contributo può dare il museo a Napoli che è la città di mare per eccellenza?
Alcune delle donazioni sono state fatte dalla Guardia Costiera, questo testimonia quanto gli esperti del settore e gli appassionati del mare abbiano a cuore la diffusione della storia marittima di questa città, che è leader nel mediterraneo. Il nostro archivio è sempre più ricco e sarà quindi punto di riferimento per molti studiosi e storici.
Inoltre, grazie alle mostre da noi programmate, daremo l’opportunità ai napoletani di conoscere le imprese dei grandi navigatori, cui Napoli ha dato i natali. Attualmente è in corso l’esposizione delle due esplorazioni intraprese dal comandante Ajmone Cat in Antartide.

Sala Marconi

Chi sono i visitatori del Museo?
Sono ex marinai, appassionati, ma soprattutto allievi di scuole medie. I nostri sforzi si stanno concentrando per attrarre anche studenti di scuole superiori, che purtroppo ancora oggi ignorano la grande tradizione marittima napoletana e campana.

Quale sarà il futuro del Museo del Mare?
Sarà un futuro ricco di soddisfazioni. Nell’ultimo anno siamo riusciti a diffondere il patrimonio marittimo napoletano oltre i confini di settore. Dal 2007 il museo è diventato Fondazione Thetys – Museo del Mare di Napoli, affrancato dalla direzione dell’Istituto Nautico, ed è stato riconosciuto museo di interesse regionale. Il passaggio ci ha concesso maggiore libertà d’azione.
Negli ultimi anni sono state organizzate mostre e convegni e abbiamo partecipato a forum internazionali. Ma non ci fermeremo qui. Le idee sono ancora tante e altrettanti sono gli eventi in programma per i prossimi mesi.

Riferimenti:
Museo del Mare di Napoli
Via Pozzuoli, 5 (Bagnoli) - Napoli
Telefono e fax: 081-617.37.49
Indirizzo email: info@museodelmarenapoli.it
Sito Web: www.museodelmarenapoli.it

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