Il sindaco di San Severino Marche Cesare Martini intervistato per Comuni-Italiani.it
Come si presenta la sua città a chi oggi la vive quotidianamente?
San Severino è un paese operoso, con molti piccoli imprenditori impegnati soprattutto nei settori dell’artigianato e
dell’agricoltura. Producono ricchezza lavorando molto, il loro tempo libero lo dedicano alla famiglia, li vedi poco in giro ma sono il “motore” della città. Abbiamo anche molti anziani e la sfida da vincere è quella di farli sentire ancora una risorsa importante per le sorti del nostro paese.
Tre validi motivi per visitarla?
La città in questo momento è occupata da diversi cantieri, da quello nella centralissima e bellissima piazza del Popolo (dove stiamo rimettendo a posto tutti i marciapiedi) fino agli altri del centro storico e del borgo al castello al monte. Tuttavia, ci sono musei, pinacoteca, santuari, area archeologica, teatro storico, castelli e tante altre bellezze storico-monumentali, artistiche e ambientali da visitare, da ammirare in un territorio comunale fra i più estesi e interessanti delle Marche. Tre motivi? I colori, i sapori e i profumi delle sue meravigliose colline, così uniche – soprattutto in primavera – e ricche di eccellenze enogastronomiche legate alla tradizione e alle produzioni di qualità, a cominciare dalla nuova Doc “I terreni di San Severino”.
Chi ne ha fatto la storia?
Credo che innanzi tutto la storia locale, iniziata ancor prima dell’antica città romana di Septempeda, non possa prescindere dalla vicenda umana e spirituale, e dalla successiva venerazione, di san Severino vescovo, patrono della città, da cui deriva il suo nome l’attuale comune. Molti sono stati nel corso dei secoli i settempedani illustri, e tutti – nei rispettivi campi – hanno contribuito a tenere alto il nome del nostro paese, dalle arti ai mestieri, fino alla politica o alla vocazione religiosa.
Per quale aspetto della sua città va personalmente fiero?
Non è un’isola felice, perché il problema della sicurezza lo avvertiamo ormai anche in provincia. Ma certamente possiamo vivere ancora molto più tranquilli rispetto a quanto non si riesca a fare in una grande città, sia per la qualità della vita, sia per la genuinità dei rapporti umani.
Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua città?
Un nuovo Prg per “disegnare” la nuova San Severino e la riapertura del Duomo vecchio al castello sono gli obiettivi che vogliamo raggiungere prioritariamente in questi anni di governo. Non sono traguardi ambiziosi, possiamo centrarli. Molte altre idee e progetti sono in pentola, secondo il programma elettorale della nostra coalizione, ma per realizzarli servono risorse. Ed è questo il problema: le casse comunali “piangono” per molte ragioni e non è possibile chiedere ai cittadini ulteriori sacrifici rispetto a quelli che già fanno abbondantemente. Occorre quindi trovare un giusto equilibrio fra riduzione delle spese, investimenti e ricerca di forme alternative di introiti coinvolgendo i privati.
Una domanda che vorrebbe sentirsi rivolgere sulla sua città e la risposta che darebbe.
Il 2008 a San Severino? Non perdetevi il campionato del mondo di motocross in programma sul circuito del “San Pacifico” il prossimo 26-27 aprile. E tornate poi in estate per il tradizionale Festival internazionale del blues… Vi aspettiamo
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