Il sindaco di Cento Flavio Tuzet intervistato per Comuni-Italiani.it
Come si presenta la sua città a chi oggi la vive quotidianamente?
Cento ha un aspetto rassicurante e con caratteristiche pienamente emiliane.
Sostanzialmente ordinata e produttiva non mostra evidenti e macroscopici segni di degrado anche se vi sono tante cose da fare.
La vivibilità è buona e le risposte ai problemi del quotidiano soddisfacenti.
Tre validi motivi per visitarla?
Detti così, indicare tre validi motivi per visitarla paiono cosa semplice ma se non si vuole cadere nella banalità del dire comune non è affatto facile.
La Pinacoteca, la storica Rocca, l’industria meccanica VM : è una risposta d’impeto, se poi vogliamo ricordare un avvenimento, certamente il Carnevale.
Chi ne ha fatto la storia?
La gente con le sue tradizioni ed il suo lavoro ha fatto la storia di Cento che è cresciuta insieme ad una Istituzione nata nel medioevo: La Partecipanza Agraria di Cento.
Questo Ente tuttora esistente è un patrimonio della collettività locale; è una proprietà collettiva indivisa che fa capo a circa tremila famiglie residenti sul territorio.
Se vogliamo fare dei nomi, per l’arte Gianfrancesco Barbieri detto il Guercino, per la storia risorgimentale Ugo Bassi, singolare figura di sacerdote e patriota garibaldino, per l’imprenditoria moderna Ferruccio Lamborghini.
Per quale aspetto della sua città va personalmente fiero?
A Cento, a memoria d’uomo, non sono mai avvenuti fatti delittuosi di particolare rilevanza, contrariamente a quanto accaduto in comuni limitrofi nell’immediato dopoguerra.
Pertanto, questo dato di grande rilevanza depone a favore di una civiltà di cui vado fiero.
Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua città?
Se riuscirò a portare a termine il mio sofferto mandato realizzando la “piccola rivoluzione morale” e “politico amministrativa” che tra mille difficoltà sto cercando di attuare, vedo un futuro meraviglioso per Cento che ha enormi potenzialità.
I progetti primari di lavoro riguardano la risistemazione del territorio con il PSC, la realizzazione di una nuova rete fognaria, le scuole e la viabilità con la tanto attesa arteria stradale Cispadana.
Una domanda che vorrebbe sentirsi rivolgere sulla sua città e una risposta che darebbe.
La domanda è “se avessi la bacchetta magica cosa vorrei fare?”.
La risposta è “vorrei che la gente capisse a pieno le difficoltà eccezionali che ho incontrato nel governo della città dopo oltre un decennio di gestioni inqualificabili: perché vorrei che tutti sentissero come la mia volontà è protesa al superamento di quei fatti per il bene collettivo”.
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