Parliamo con Pasquale della cucina della Tavernetta, delle chiese di Gerace e del Risorgimento.
Per cosa è rinomata la sua cucina e quali sono i legami col territorio?
Noi proponiamo tutti piatti del territorio: sia la vocazione calabrese di terra – con le nostre soppressate, capocolli, salami, pecorini, frittelle di patate, verdure ripiene, sott’oli – che quella di mare rappresentata dalle ottime materie prime ittiche che abbiamo qua a Gerace.
Direi proprio che la nostra caratteristica e proporre entrambe queste tradizioni. Spaziamo dalle linguine al pesce, con ventresca, oppure con ragù di capra o cinghiale; maccaruni e bucatini con ricotta salata e capocollo oppure con lo stocco. Allo stesso modo proponiamo grigliate di terra e di mare. O altre ricette di pesce stocco, involtini di ventresca di pesce stocco, pesce azzurro… maiale, agnello…
Quali piatti storici segnano gli appuntamenti importanti (feste, ricorrenze etc.) della sua città?
Come dolci abbiamo i San Martino a Natale e le sgute a Pasqua. Altri dolci delle feste a Gerace sono le nocatole e la pignolata… ma il dolce per antonomasia, qui, sono i raffioli di Gerace… a base di ricotta. Ci sono, poi, tutta una serie di preparazioni che sono il piatto forte delle nostre feste…
Ci sono parecchie feste, allora?
Direi di si. Gerace è famosa per le sue chiese; è detta la città delle 70 chiese. Era un importante centro religioso, la sue chiese sono fra i monumenti bizantini più importanti del Sud. Più ci sono chiese, più si moltiplicano le feste dedicate a questo o a quel santo. Abbiamo le feste dedicate a Maria Santissima di Prestarona, al Sacro Cuore, alla Madonna del Carmine, oltre alla feste patronali. Affianco alle processioni religiose, si sono sviluppati anche dei festival come quello dei busker (NdR, musicisti di strada) che è molto famoso.
Negli anni, infatti, alle feste tradizionali si sono unite nuove feste con l’obiettivo della promozione del territorio: Gerace è fra “i borghi più belli d’Italia”.
Sono le feste, allora, l’episodio storico più importante di Gerace?
Le feste sono importanti. Ma io ricorderei anche il castello e i cinque martiri di Gerace. Quando la Calabria era sotto le incursioni saracene, Gerace era fra le località più impenetrabili.
L’episodio dei martiri, invece, è legato ad una sommossa patriottica durante i tumulti del 1848. I martiri furono scoperti e fucilati dai borbonici; l’episodio rappresenta una delle pagine più eroiche del Risorgimento in Calabria.
Quali piatti/prodotti tipici bisogna provare per conoscere a fondo il suo territorio?
Le melanzane alla paesana, oppure in carrozza, arrostite o “mbuttunate”; zucchine e pomodori ripieni; frittelle di patate, di fiori di zucca o quelle dette “dei poveri”. U tiravino, la peperonata; la zuppa di ceci, gli strozzapreti, la pirotta, a base di verdure soffritte con il pane, le frittole e le cicciole di maiale, lo stocco e il baccalà alla calabrese…
Quali vini ritiene che meglio si adattino alle vostre specialità e a quali bottiglie si sente particolarmente “affezionato”?
La zona fra Locride e Aspromonte è coltivata con il Greco di Bianco che fu portato qua direttamente dai greci. Abbiamo due altri vitigni molto interessanti. Il Mantonico Vera e quello Pizzutella. Sono stati erroneamente considerati la stessa cosa, ma l’evoluzione enologica in Calabria ha permesso di capire che si tratta di due varietà ben distinte. Attraverso l’appassimento al sole delle uve si ricavano, anche, due ottimi passati liquorosi.
Riferimenti:
Ristorante La Tavernetta
Contrada Azzurria - 89040 Gerace (RC)
Telefono: 0964-356020
(foto in licenza GFDL, da wikipedia)
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