1 Luglio 2008

Polvere di stelle sulle spiagge dell’Isola d’Elba

di Paola Perna (Blog Portoferraio. Racconti di Viaggio)

Il sole di fine settembre era piacevolmente caldo ma l’aria diventava rovente tra le auto in sosta sul molo di Civitavecchia, in pole position per essere inghiottite dal traghetto che le avrebbe condotte sull’isola poco lontana. Il molo era animato da urla riecheggianti di bambini in festa, per i quali quell’attesa diventava un momento ludico irrinunciabile, avvolto dall’odore acre di sigari fumati nervosamente per ingannare il tempo e spuntini consumati frettolosamente.
Il piacevole affresco che si apriva davanti al mio sguardo era colorato dallo sventolio ritmico di signorili ventagli orlati, souvenir delle mete più disparate che lasciavano discretamente svelare il tour di persone sconosciute con le quali forse avrei condiviso le emozioni dell’imminente viaggio.

La nave traghetto era alle prese con millimetriche e interminabili manovre di ancoraggio, probabilmente stanca di quel percorso che chissà quante volte aveva fatto in un costante e snervante andirivieni. Il movimento dell’auto mi ridestò bruscamente; guardai con poco interesse i marinai che correvano da un capo all’altro nel ventre della nave, presa dall’impeto irrefrenabile di raggiungere al più presto la prua per salutare la costa toscana e iniziare la mia soggettiva scoperta dell’isola.

Mi appoggiai al parapetto della nave e lasciai che il vento giocasse tra i miei capelli mentre osservavo il mare squarciato e i suoi piccoli abitanti che sembravano aver ingaggiato una folle gara con l’imbarcazione. Passate poche decine di minuti, l’isola si aprì maestosa davanti al mio sguardo. Sembrava tanto vicina, ma a ben guardare non lo era: il mare che ancora ci separava dalla terra ferma era calmo e docile nel farsi oltrepassare, ma nascondeva insidie ben conosciute al capitano che ci stava traghettando verso l’altra riva.

PortoferraioScrutai la costa, avida di spingermi oltre il visibile e scorgere, in uno di quei tanti anfratti, un particolare trascurato, un abitante remoto, una fucina capace di ridestare emozioni assopite. Una voce straniera mi riportò alla realtà e assecondai gli sguardi appassionati di chi fu colpito anche solo dal colore smeraldo delle acque marine o dalle coste verdeggianti e frastagliate che sfilavano sulla passerella della natura. All’ingresso del porticciolo elbano, salutarono il nostro arrivo stormi di uccelli volteggianti che speravano di ricavare qualche avanzo di cibo dal passaggio dell’ennesima orda di turisti e, qua e là, piccoli natanti dalle vele rigonfiate dalla potenza soffiata da Eolo arrossivano alla vista di enormi panfili che pavoneggiavano ancorati poco distante.

Scesi sulla terra ferma, in pochi minuti, il molo si svuotò e non rimase alcun segno del passaggio chiassoso di turisti curiosi a caccia di emozioni. Qui, alcune strade conducono al centro di Portoferraio mentre altre si inerpicano sui piccoli rilievi montuosi dell’isola e guidano il visitatore verso panorami mozzafiato che hanno scelto tutte le possibili tinte dell’azzurro per estasiare gli sguardi.
Le sue spiagge si lasciano incondizionatamente scoprire e le sue acque fredde e limpide risplendono di milioni di bagliori dorati. Sapevo delle sue ricchezze minerarie, ma mai avrei immaginato che, uscita dall’acqua, il mare avrebbe regalato alla mia pelle polvere di raggi solari.

Che ci si diriga verso Capoliveri, Marciana Marina, Porto Azzurro, Rio Marina o altre località dell’isola, lo scenario riecheggia di tranquillità e di pace, di località turistiche votate alla tradizione e di una modernità vissuta nel pieno rispetto della natura. Maioliche colorate, profumi dalle gradevoli essenze marine e specialità culinarie a base di pesce sono le principali attrattive di un’isola dai mille volti e dalle mille storie legate alle sue ricchezze minerarie.
All’insegna della natura sono anche i mini tour organizzati alla riscoperta dei fondali marini che, con la complicità di speciali traghetti dalle carene vetrate, guidano il turista nella conoscenza della flora e della fauna marina che popola i fondali dell’isola.
I pescetti sono richiamati dalle generose mollichine di pane che vengono lanciate come esche e quasi civettano sotto gli occhi degli esploratori improvvisati che guardano incuriositi i loro gentili e aggraziati movimenti ritmici.
A fine serata il sole scompare dietro i monti e l’isola si anima di mille luci colorate, di dolci noti riecheggianti da ogni angolo e di risate complici di persone pronte a vivere notti folli e magiche.

Avvolta dal misterioso silenzio della terrazza della mia stanza che affacciava sul porto di Portoferraio, cullata dal vento e dalla piacevole brezza del tramonto, tirai un profondo respiro e assaporai, ancora una volta, gli inebrianti profumi dell’isola d’Elba.

(Foto di Michael Heigl in licenza Creative Commons)

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3 commenti a “Polvere di stelle sulle spiagge dell’Isola d’Elba”

  1. mctrit8 scrive:

    Che polpettone…buono solo l’inizio.

  2. Paola Perna scrive:

    Peccato! Non sono riuscita a trasmetterti le mie personali emozioni….

  3. Anna Di Maio scrive:

    Davvero un bell’articolo, leggendolo mi è venuta voglia di andare all’isola d’elba, per immergermi nelle chiare fresche et dolci acque, e godere di quei panorami mozzafiato!!!

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