10 Luglio 2008

Scoprendo Piazza del Popolo

di Leonardo Guerrini (Blog Todi. Racconti di Viaggio)

piazza-del-popolo-todi.jpgSia chiaro: la città di Todi, immersa nella tranquilla Umbria, meriterebbe una visita completa e più approfondita. Molte, infatti, sono le opere architettoniche e storico-artistiche da ammirare.
Un giorno decisi di portarci mio nipote, approfittando di una sua pausa scolastica. Missione: coinvolgerlo in un viaggio virtuale nel Medioevo, tutto confinato nel perimetro di una piazza. Avete capito bene, svolgere una visita storica, rimanendo comodi comodi nella piazza della città.
Accedemmo, mano nella mano, nell’antica Piazza del Popolo, attraverso le via che parte dalle antiche mura medievali. Una volta giunti là godemmo di uno spettacolo veramente unico; il tempo sembrava essersi fermato a molti secoli fa.

Mi accertai preventivamente del suo livello di preparazione storica, e con gioia scoprii che il Medioevo lo avevano già iniziato a studiare. Iniziai a spiegargli che, nel Duecento, la piazza fu completamente lastricata con mattoni; al di sotto di essa trovarono delle grandi cisterne di origine romana. Inevitabilmente, lui iniziò a pregarmi di andare a visitarle. Da una parte mi confortò l’interesse che si accese in lui, a dire il vero fino a quel momento latitante. Impiegai un buon quarto d’ora per dissuaderlo. Complice la promessa di comprargli un gelato!

Quando gli indicai il primo edificio, Palazzo del Popolo, mi chiese se si chiamava così perché tutti i tuderti se lo erano comprati, magari con dei piccoli contributi. Gli spiegai che non era proprio ciò che avvenne; l’edificio, invece, rappresentava il luogo in cui si tenevano le prime riunioni pubbliche dopo molti secoli. Uno spazio importante per la città, dove ognuno poteva dire la sua.

A quel punto, un po’ deluso, rivendicò la promessa di comprargli il gelato. Lo accontentai. Continuai l’opera di “avvicinamento” alla storia, nella speranza che lo assalisse la passione che io stesso avevo da piccolo. Notai una maggiore collaborazione quando gli parlai di Palazzo dei Priori. Su questo tema giocai in casa, poiché lui vive a Foligno e nell’ambiente della Quintana i priori ricoprono un ruolo determinante per l’organizzazione della giostra medievale. A fatica lo convinsi che a Todi questa figura non serviva a organizzare gare cavalleresche od allestire taverne. Ma servivano a governare la città.

A questo punto mi giocai il tutto per tutto quando nominai Palazzo del Capitano. La sua fantasia iniziò a galoppare, creando in pochi istanti strane associazioni. Con innocenza disarmante nominò il Capitan Uncino di Peter Pan; poi evocò il capitano della sua squadra del cuore, Alessandro Del Piero. Gli spiegai che il capitano del popolo era, invece, il capo militare di Todi, a cui venivano affidati importanti compiti per la difesa della città. Il palazzo comprende anche uno scalone trasversale che porta ai piani superiori.

Al secondo piano, tra le altre cose, c’è anche il Museo etrusco-umbro. Proprio in quel momento rimembrai che lui, solitamente, girava per casa con un finto scheletro di dinosauro, semi-sepolto in un finto scavo archeologico, tutto in dimensioni ridotte. Nello stesso istante confessò a me, e all’umanità, che da grande avrebbe voluto fare l’archeologo. Non potete immaginare la gioia che provai: ero venuto a Todi con l’intento di trasmettere la passione per la storia a mio nipote; mi ritrovai accanto ad un Indiana Jones in erba!

(Foto di Peter Forster in licenza Creative Commons)

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