16 Luglio 2008

Museo del Palmento e ceramica artigianale ai piedi dell’Etna…

di Marina Greco (Blog Santa Venerina. Interviste Musei)

Christiane Amblard, direttrice del Museo del Palmento di Santa Venerina, intervistata dalla redazione di Comuni-Italiani.it:

Come è nato il museo?
E una domanda che spesso i nostri visitatori ci rivolgono!
Ma prima di rispondere, vorremmo presentarci brevemente:
Nino, pittore, 76 anni, taorminese di nascita
Christiane, torniante-ceramista, 53 anni, francese di nascita
Abbiamo due figli di 21 e 23 anni.

Edificio del Museo del PalmentoA questa domanda, Nino risponde volentieri: “L’occasione fa l’uomo ladro!” Ci spieghiamo meglio: nel 1989, desiderosi di creare “qualche cosa” che ci permettesse di avere contatti con gli altri, abbiamo comperato questa masseria, rimanendo affascinati dal suo palmento e dai giardini di limoni che la circondano.
Vivendo in questo luogo - carico di storia - al pittore Nino è venuto quasi automatico mettersi alla ricerca di tutti gli oggetti che una volta erano stati usati in questa masseria.
La collezione aumentava ed ad un certo punto ci siamo chiesti: “Ed ora?”
museo-del-palmento.jpgLa risposta venne poco dopo, con naturalezza: “La sistemiamo nel palmento (di 100mq)!” e cosi facemmo, inaugurando il museo nel 1995.
Nel 2000 abbiamo dovuto fare costruire un’ala supplementare.

Qual è il patrimonio che lo caratterizza?
E’ un patrimonio etno-storico che è stato catalogato e vincolato dalla Sopraintendenza ai Beni Culturali della Provincia di Catania nel 2007; sono stati così catalogati 950 pezzi.

ceramiche.jpgCosa attira di più i visitatori?
Il fascino della collezione attira numerosi visitatori, ma un notevole contributo è dato anche dalla masseria - con il suo tipico cortile ed un prorompente panorama dell’Etna. Non da meno è il “palmento”, perfettamente conservato.

Quale opera o collezione le piace personalmente di più?
Nino non ha particolare preferenze: “E’ una catena” dice.
Christiane aggiunge: “E’ vero, però ci sono pezzi un po’ “speciali”, sia perché li abbiamo cercati a lungo prima di trovarli, come l’alambicco o il filatoio, oppure perché ci sono stati proprio donati come una valigetta contenente un ebulliometro appartenente ad un commerciante di vino che suo figlio ci ha donato in modo che “tanti la potessero vedere”.

Qual è la valenza didattica del suo patrimonio? Come e con quali risultati si rivolge agli studenti?
Il museo è visitato da ragazzi di scuola elementare e media. Affianchiamo le nostre attività a quelle dei docenti: se la visita è inserita in un programma didattico preciso, i risultati sono ottimi. Se invece, la visita è considerata dalle insegnanti come una “scampagnata”, i risultati sono scadenti.

ceramiche forgiate da Christiane AmblardQuali sono i servizi che offrite ai visitatori?
Offriamo una visita guidata in lingua italiana, inglese, tedesca e francese.

Quale ruolo assolve, dal punto di vista sociale e culturale, nell’ambito territoriale?
Il museo è un punto di riferimento (in maniera particolare) per i siculi-americani e per tutti gli ex immigrati e i loro figli che tornano in Sicilia alla ricerca delle loro radici.

Come immagina il museo da qui a dieci anni?
Nino crede fermamente che siccome è molto difficile staccarsi dalle proprie radici, il museo incuriosirà sempre.
“Fra 10 anni”, aggiunge Christiane, “si dovrà cominciare a pensare al dopo di noi”

Riferimenti:
Museo del Palmento
Via Palombaro, 56 - 95010 Santa Venerina (CT)
Telefono: 095953678
Indirizzo email: carnabucin@yahoo.it
Sito Web: www.museodelpalmento.it

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1 commento a “Museo del Palmento e ceramica artigianale ai piedi dell’Etna…”

  1. Carnabuci scrive:

    A tutti i visitatori interessati, segnalo il nuovo numero di telefono: 095-7000 620.

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