27 Settembre 2008

Gruppo Folk Fontanavecchia: quando le persone producono il divertimento

di Maria Scarinzi (Blog Casalduni. Alla Scoperta della nostra Italia)

Musica, canti e balli di una volta sono i protagonisti delle estati beneventane. Parole che si spezzano, braccia che si incrociano e antichi abiti che, liberati dall’odore di naftalina o cuciti sullo stampo di quelli di un tempo, tornano a vestire quei corpi i quali, con abili movimenti, ridanno loro la vita. Note e musica fanno da sfondo a questi balli e fuoriescono da strumenti che, pur facendo parte del passato, riescono ancora ad animare le attuali feste paesane.

A contatto con il passatoSe però tutto questo è ancora possibile e i giovani e bambini possono divertirsi così come avveniva in passato, lo si deve allo sforzo e all’amore per l’antico che è ancora molto sentito a Casalduni. In questo paese, infatti, quasi tutti hanno ballato, suonato o preso parte all’attività che uno dei gruppi folk più conosciuto del beneventano continua a proporre.

Nato nel 1987, già il nome “Fontanavecchia” lascia trasparire un forte legame e attaccamento a quello che in passato rappresentava uno dei maggiori punti di incontro del popolo. Proprio come le fontane, costruite nella maggior parte dei casi nelle principali piazze del paese, si trasformavano in motivo di incontro, scambio e aggregazione, così questo gruppo folk continua, nelle sue numerose trasferte, a generare divertimento e produrre socievolezza facendo conoscere Casalduni, il paese che lo ha generato, un po’ ovunque.

Il tipico dialetto, in molti canti semplificato per essere reso comprensibile, le classiche musiche proprie di una comunità agro-pastorale ed i semplici strumenti, che affiancano gli strumenti di piazza come la fisarmonica e l’organetto, diventano un modo utile per poter conoscere l’identità di questo paese. Un paese dove il tempo sembra essersi fermato, dove si possono trovare ancora in attività quei maestri dell’artigianato che altrove è possibile vedere solo nelle rievocazioni storiche come pezzi viventi di un museo itinerante. Prodotti tipiciUn paese che, nonostante ospiti nel proprio territorio una delle più grandi discariche campane, riesce a mantenere, grazie al suo ampio territorio, quei prodotti tipici e genuini e quell’aria pura che è ancora possibile trovare nel beneventano.

E allora, raccolti gli strumenti, indossati gli abiti e schiarita la voce, le persone del gruppo folk sono pronte a scendere in piazza e far conoscere un paese altrimenti ai più ignoto. I canti urlati e le grida che si levano sembrano essere delle sirene che esortano al raduno, e spingono le persone ad uscire dalle proprie case.

Proprio quei canti che credevamo cancellati dalla memoria, quei balli che pensavamo esistessero solo nella mente fantasiosa delle nostre nonne e quegli abiti visti solo nei musei di tradizioni popolari o su antiche stampe si materializzano e, grazie a queste persone, prendono il sopravvento sul nostro animo. Stornelli, antichi motivi d’amore riprodotti in piazza per una sera tornano a far innamorare, balli e musiche tradizionali mettono in scena un passato non ancora lontano eppure da molti dimenticato.

Ogni festa, ogni ricorrenza, ogni occasione ha il suo ballo, il suo canto, la sua musica; una musica che coinvolge e che cela un qualcosa di magico. E’ proprio in quella magia che risiede ciò che ha permesso a queste persone di farsi testimoni di un’identità che non si è persa neanche nell’incontro con l’altro. In pochissimi passaggi, in semplici parole e articolati gesti si riesce a condensare tutto quell’immaginario legato alla propria identità sociale e culturale e la musica diviene un mezzo di integrazione sociale.

Grazie a questo gruppo folk il mondo popolare si racconta ripercorrendo i tratti più salienti di una storia antica che diviene moderna. Gli strumenti si impossessano di quel valore simbolico assumendo un valore terapeutico, apotropaico ed evocativo e caricando, così, di ritualità una semplice manifestazione, provocano una sorta di sospensione del tempo reale per trasportare i presenti in un tempo rituale.

Tempo rituale dove tutto deve essere fatto secondo regola, una parola dimenticata, un intreccio sbagliato, una nota stonata potrebbero interrompere la magia dell’evento. Tutto questo è percepito dai protagonisti di questo splendido gruppo i quali tutto l’anno si impegnano e tengono numerose prove per far conoscere Casalduni ma anche per testimoniare una cultura popolare fortemente radicata nei loro cuori.

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