Il Sindaco di Fano Stefano Aguzzi intervistato per Comuni-Italiani.it
Come si presenta Fano a chi oggi la vive quotidianamente?
Fano è oggi una città che ha superato i 64.000 abitanti e che ha registrato in questo ultimo decennio una crescita demografica esponenziale, fuori dell’ordinario, rispetto a centri limitrofi.
Governare questa crescita, per i complessi problemi che ne derivano, è stato il compito principale del governo dell’Amministrazione comunale, formato dai tradizionali partiti del centro destra e una lista civica, alla quale mi onoro di appartenere, che ha raccolto ampi strati della popolazione orientata a sinistra. Priva di connotati ideologici, l’alleanza politico-amministrativa ha potuto concentrarsi sulle cose concrete, su un programma che ha messo al centro della sua azione il cittadino, le sue esigenze, la necessità di avere servizi adeguati e rispondenti ai suoi bisogni.
Con questo obiettivo la nuova Giunta comunale, in questi quattro anni ha lavorato per predisporre un nuovo Piano Regolatore Generale, il cui iter burocratico è giunto alla fine, che dovrà essere lo strumento basilare per governare la crescita del nostro territorio in tutti i suoi aspetti.
Tre validi motivi per visitarla?
Fano è una città di mare, è una città d’arte, è una città a dimensione umana. Sono queste le peculiarità del nostro ambiente:
- la possibilità di godersi stagioni estive al mare, con spiagge differenziate per caratteristiche fisiche e qualità dei servizi, un porto turistico all’avanguardia, una ricettività la più ampia e variegata possibile;
- la possibilità di visitare tutto l’anno le bellezze artistiche e architettoniche che si conservano, dall’epoca romana alla medievale, dal Rinascimento all’Ottocento;
- infine la possibilità di godersi un entroterra di relax in ambienti naturali di grande impatto, dove la ricerca di raffinati prodotti enogastronomici è uno dei piaceri della vita a cui concedersi.
Chi o cosa, secondo lei, ha plasmato l’identità dei fanesi?
La storia millenaria di Fano, nata come Fanum Fortunae e citata da Giulio Cesare, ha dato una identità ai fanesi che hanno vissuto con l’eredità romana protrattasi con ben quattrocento anni di dominio diretto del Papato e successivamente con un rapporto molto stretto anche con il mare Adriatico, visto sempre come risorsa economica e commerciale. L’industrializzazione nell’ultimo secolo, ha ampliato i confini, aprendo un più diretto collegamento socioeconomico e geografico con il Nord Italia e contribuendo a formare un carattere del fanese ospitale e aperto verso le sfide del futuro.
Per quale aspetto del suo Comune e della sua gente Stefano Aguzzi, da cittadino prima ancora che da sindaco, va fiero?
Per la qualità della vita. Può sembrare una frase fatta ed una risposta banale, eppure il concetto che “a Fano si vive bene” è stato uno dei motivi che ha esercitato un enorme influsso sulla volontà di immigrazione nella nostra città da parte di una popolazione proveniente indistintamente da ogni parte d’Italia e di un contesto geografico più ampio. La capacità di attrazione che Fano ha avuto in questi ultimi anni è alla base della sua crescita demografica, è il segnale che si possiedono risorse e potenzialità su cui investire.
È ovvio che non mancano problematiche sociali, presenti come in qualsiasi altra media città del nostro Paese, ma il livello di sicurezza e di vivibilità è piuttosto alto e positivamente percepito dai nostri concittadini.
Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua città?
Vedo una città dinamica, che ha voglia di fare e di crescere, in uno sviluppo armonico e coordinato da strumenti urbanistici, come il nuovo Prg, che assicurano anche per i prossimi trent’anni, sul piano dei servizi alla persona, dei servizi al sistema economico e sul piano dell’attenzione al territorio, un eco-sistema compatibile con la qualità della vita.
Credo che Fano, se compirà le scelte giuste, avrà la possibilità di guardare con fiducia e ottimismo al suo futuro.
Una domanda che per lei è d’obbligo rivolgere su Fano e la risposta che darebbe.
Mi sarei chiesto: “Come, in qualità di sindaco, contribuisce al miglioramento della città?”.
Risposta: “L’obiettivo deve essere una crescita sostenibile con un’attenzione particolare all’ambiente, al sociale e alle infrastrutture. Sono questi i tre campi in cui intendo proseguire la mia azione amministrativa e politica, convinto che non mi mancherà anche per la prossima legislatura il sostegno e la convinta adesione dei miei concittadini”.
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