3 Novembre 2008

Tutto il mondo è… Provincia

di Marcello Di Sarno (Blog Provincia di Roma. Interviste Province)

Il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti intervistato per Comuni-Italiani.it

Sei mesi fa l’ingresso trionfale a Palazzo Valentini, con quali punti fermi?
Dare risposta ai bisogni più urgenti e diffusi di una comunità che comprende la capitale d’Italia e 120 comuni spalmati su un’area che parte dall’appennino centrale e arriva fino al litorale. Evidente che su un territorio così vasto e poliedrico, non c’è una soluzione univoca, priorità ed esigenze sono molteplici e le risposte delle istituzioni devono adattarsi ad una realtà inevitabilmente disomogenea.
Al di là dei singoli provvedimenti amministrativi, comunque, la nostra linea d’azione persegue tre obiettivi: sicurezza e coesione sociale, mobilità, sviluppo sostenibile.

Roma - Nicola Zingaretti

Tenendo fede al suo retroterra politico, la Provincia di Roma guarderà alle grandi questioni internazionali?
Assolutamente. E’ importante che gli enti locali siano impegnati nel campo della solidarietà internazionale, perché si attivi e si consolidi una rete di reciproco sostegno con i paesi che vivono situazioni di disagio.
E’ con questo spirito che la mia Amministrazione ha promosso e organizzato diverse iniziative: la visita di Ingrid Betancourt in Italia lo scorso settembre, la mostra fotografica sul Tibet a Palazzo Incontro, l’esposizione a Palazzo Valentini di una gigantografia del premio nobel per la pace Aung San Suu Kyi, leader dell’opposizione democratica al regime birmano costretta agli arresti domiciliari.
Proprio poche settimane fa, infine, sempre a Palazzo Valentini abbiamo incontrato il sindaco di Betlemme, Victor Bataresh, con il quale intendiamo lavorare a un più vasto progetto di cooperazione, per contribuire concretamente allo sviluppo e alla ricostruzione di una città simbolo per milioni di persone nel mondo.

Da europarlamentare si è battuto anche per i diritti degli utenti del trasporto ferroviario. Sul fronte collegamenti che situazione ha trovato nella provincia capitolina?
Negli ultimi anni è stato fatto molto, ma bisogna proseguire sulla strada del potenziamento delle infrastrutture di trasporto pubblico. Dobbiamo offrire ai cittadini di Roma e provincia, un servizio pubblico efficiente e a costi contenuti, che rappresenti una reale alternativa al trasporto privato, più inquinante e antieconomico.
Innanzitutto è fondamentale portare a termine la cura del ferro, utilizzando per il trasporto locale le linee lasciate libere dall’Alta velocità. Evidente, però, che su questo serve un impegno straordinario del Governo centrale.

I progetti messi in campo da voi?
Noi, come Amministrazione provinciale, stiamo portando avanti un piano straordinario per migliorare la mobilità tra Roma e il resto del territorio: proprio di recente, abbiamo aperto una seconda linea di credito con la Banca Europea degli Investimenti per 92 milioni di euro che utilizzeremo anche per acquistare nuovi treni a disposizione dei pendolari della provincia.
Proseguiamo, inoltre, la campagna “metrebus card” con lo sconto del 30% sul costo dell’abbonamento annuale al trasporto pubblico.
Stiamo portando avanti il programma di costruzione dei nuovi corridoi della mobilità, destinati esclusivamente ai mezzi pubblici, con un investimento complessivo di 400 milioni di euro.
Infine siamo impegnati nella costruzione di nuovi parcheggi di scambio per migliaia di posti auto finanziati con 23 milioni di euro.

Si guarda al futuro insomma, in un territorio che non sembra allergico ai cambiamenti.
Storia e modernità in Provincia di Roma si incontrano e si confondono, in uno scenario unico e irripetibile. Innanzitutto Roma, circa 2700 anni di storia, moderna Capitale del Paese che conta centri di eccellenza nella sanità, nella ricerca e nell’aerospazio, l’aeroporto internazionale di Fiumicino, 158 km di litorale da Civitavecchia ad Anzio, Villa Adriana, Villa D’Este e Villa Gregoriana a Tivoli, borghi e dimore storiche sparse nei 120 comuni.
Un territorio che nonostante lo sviluppo urbanistico degli ultimi decenni, non sempre programmato e ordinato, conserva ancora bellezze ambientali e scorci paesaggistici di grande valore.

Tra sostenitori e detrattori del ruolo istituzionale della Provincia, rispetto alle Regioni e ai Comuni, come vede il futuro di questo ente?
Da quanto ho compreso, anche dagli interventi dei ministri Maroni e Ronchi all’ultimo congresso dell’Upi del 15 ottobre, l’abolizione delle Province non è nel programma del Governo che anzi è consapevole del ruolo degli enti di area vasta a tutela dei piccoli comuni.
La questione della soppressione delle Province, mi sembra che sia stato un dibattito che ha avuto la sua forza nel corso della campagna elettorale, ma spenti i riflettori si è tornati a cercare il modo di rendere ancora più utili questi enti. Discorso diverso per quanto riguarda l’assetto istituzionale del nostro territorio che, comprendendo anche la Capitale, ha una sua specificità come tutti riconoscono.
Ribadisco l’esigenza di aprire una nuova fase che deve portare alla costituzione della “Città metropolitana”. Un ente di area vasta al quale vengano devoluti i poteri e che comprenda Roma ed i 120 comuni della provincia. Un sistema istituzionale più snello, razionale, efficiente e vicino ai cittadini, perché la crescita di Roma passa attraverso lo sviluppo e l’integrazione della sua area vasta.

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