15 Dicembre 2008

La città “bassina”, quarto capoluogo più alto d’Italia

di Daria Castaldo (Blog Campobasso. Alla Scoperta della nostra Italia)

Campanile di San Bartolomeo

Campanile di San Bartolomeo

Quando dopo aver percorso una strada lunga, dritta e grigia per diversi chilometri, si arriva all’uscita dell’autostrada per imboccare all’altezza di Caianello la Statale 85 in direzione Vairano Patenora- Venafro si ha come l’impressione di trovarci nell’attimo del cambio scena di un film: la monotonia lascia il passo all’imprevedibile sfilata di colori e profumi di una strada poco asfaltata, costeggiata da colline morbide, piccole vallate alberate che in autunno si macchiano di sfumature calde, e qualche casetta sparsa qua e là.

Dopo qualche chilometro sulla SS 17 si costeggia Isernia, per poi proseguire ancora un po’ sulla SS 87 fino ad entrare in Campobasso, cittadina signorile e quarto capoluogo più alto d’Italia. Da piazza Vittorio Emanuele e dal corso principale si dirama tutta la parte moderna della città, più giovane ed elegante, di origine ottocentesca, che si estende in pianura ai piedi del centro più antico, di origine medioevale, che invece si sviluppa più in collina.

Campobasso nasce proprio come un antico borgo fortificato: passeggiando per i suoi vicoletti stretti, possiamo ancora oggi stupirci davanti alla poesia di casupole antiche alternate da scalinate lunghe e tortuose che corrono lungo tutto il borgo, dominato dal massiccio Castello Monforte. A questa parte della città il castello attribuisce un’atmosfera dal sapore medioevale; ancora oggi vi si accede attraverso un tipico portale che attraversa le imponenti mura di cinta, dove c’è lo stemma dei Monforte, caratterizzato da una croce e quattro rose.

Proprio dove sorge il Castello si erge imponente la Chiesa di San Giorgio del XII secolo, la chiesa più antica della città, con un portale ornato di sculture e un campanile caratterizzato da numerose bifore.
Gli osservatori più attenti riescono a scrutare tra le abitazioni più antiche alcuni elementi allegorici sui portali, realizzati con la pietra locale; sono ancora ben conservati le numerose decorazioni e gli stemmi di famiglie nobili.

Scendendo verso la Campobasso moderna, ai piedi del colle ritroviamo la Chiesa di San Bartolomeo, risalente al Trecento, e poco più giù la Chiesa di San Leonardo in stile romanico, eretta nel XIII secolo.

Come sostiene A. Mancini - intellettuale del capoluogo durante gli anni del fascismo e del dopoguerra - la stessa origine del nome è riconducibile alla posizione particolare della cittadina di Campobasso, trovandosi in una zona più bassa rispetto alla montagna alle sue spalle e alle colline frontali.
Ai piedi del pittoresco borgo medievale, si sviluppa la nuova Campobasso: progettata secondo il modello della città giardino, si può passeggiare con tranquillità per i numerosi spazi riservati al traffico pedonale, ci si può sedere sulle panchine nelle piazze puntellate da numerose e pittoresche fontanelle, possiamo ammirare le numerose aree verdi caratterizzate da specie arboree pregiate, se non addirittura piuttosto rare, come le sequoie, i cedri del Libano e gli abeti rossi.

Piazza della Prefettura

Piazza della Prefettura

Piazza della Prefettura - la piazza principale della città – e la vicina piazza Pepe ne delimitano i confini rispetto al nucleo antico.

Se vi trovate in piazza della Prefettura non potete non visitare la Cattedrale di Campobasso, un’imponente edificio neoclassico del 1829, caratterizzata da un campanile molto pittoresco, con la cupide completamente ricoperta di maioliche variopinte.

Se alla fine di una lunga passeggiata alla scoperta della città vi viene voglia di qualcosa di buono per ristorarvi dalla fatica, non mancate di assaggiare i gustosissimi picellati (una sorta di raviolo panciuto cotto al forno, ripieno di mosto cotto, miele, mandorle) e i caragnoli (frittelle di pasta farciti con il miele).

(Foto di Emmin rilasciate in Pubblico Dominio: foto 1; foto 2)

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