16 Gennaio 2009

La perla del Tirreno tra murales e peperoncino

di Elena Cuomo (Blog Diamante. Alla Scoperta della nostra Italia)

Alle spalle un passato di gloria e guerre, attualmente una realtà di profumi con a guardia un isolotto dalle mille voci silenziose. Ecco Diamante, la cosiddetta “Perla del Tirreno” le cui acque cristalline rendono palpabile il significato del toponimo.
Una penisola cinta per tre quarti dal mare in cui, di notte, il panorama si trasforma in uno specchio che riflette il luccichio delle stelle e il chiarore lunare.
Il paese dell’estate è animato solo dai rumori della pioggia d’inverno e accalorato nei periodi estivi dal chiasso dei villeggianti.
Zona di controllo dagli attacchi saraceni e campo di battaglia di alcuni episodi delle guerre puniche tra Roma e Cartagine, fu distrutta dal plotone del temibile Annibale. Solo con l’avvento dei Carafa riuscì a rimettere in sesto i suoi pochi resti ridotti in polvere.

Panorama di Diamante

Panorama di Diamante

I viottoli e l’asfalto lasciano il passo alle botteghe in cui la lavorazione del cuoio e la pittura su ceramica danno un tocco d’arte a questo ridente paesino.
Circa centosessanta murales rendono vive le mura.
Realizzati a grandezza d’uomo rappresentano uno scorcio dell’antica vita quotidiana del Sud Italia che si mescola, in modo irreale, alla moderna giornata cittadina.
Un’espressione artistica degna di nota, il cui inizio vuole come data il 1981, quando circa ottantacinque pittori, anche d’oltreoceano, si armarono per dipingere la zona antica rendendo la città un album fotografico.

Un tocco di storia si propone di fronte a questo scenario colorato: l’isola di Cirella. Conserva ancora il fascino delle antiche abitazioni ormai abbandonate, ma nonostante tutto il luogo sembra tuttora riecheggiare del vociare di chi ha vissuto lì. Un’incolta vegetazione ricopre alcuni resti delle abitazioni e nasconde parte del castello che nel XVIII secolo era la fortezza del posto. Miti e leggende avvolgono questo villaggio fantasma. Secondo la tradizione popolare la città venne abbandonata in seguito all’invasione delle formiche, ma in realtà la zona fu lasciata al suo destino dagli abitanti nel 1808.

Non manca un itinerario religioso da seguire. La chiesa dell’Immacolata Concezione risalta tra le bellezze artistiche di questo centro. Fu costruita su una preesistente cappella e fu ristrutturata più volte con l’aggiunta anche del campanile. Sette altari si distribuiscono all’interno delle navate e dipinti e statuette arricchiscono le pareti giallastre con pilastri in marrone scuro.
Una significativa leggenda è legata alla statua dell’Immacolata Concezione. Si narra che il principe Carafa si trovava su una nave diretta in Sicilia per portare lì la scultura. Arrivati dinanzi alla costa di Diamante la nave si bloccò, come se avesse subito un’avaria. Timorosi per le sorti dell’opera d’arte, questa fu condotta nella chiesa e nello stesso istante la nave riprese a funzionare. Dunque la statua fu lasciata al paesino come se avesse scelto quella località.
Il giorno dopo un parroco trovò le dita della Madonnina aperte sul cuore e questo miracolo fu interpretato come se la Vergine avesse voluto difendere Diamante dalla peste e dai terremoti.

Situato nella zona periferica è il Parco del Corvino che ha la fisionomia di una regione montuosa. Abbracciato dalla ricca vegetazione, il parco divertimenti al suo interno non manca di servizi e strutture.

Un murale della zona antica

Un murale della zona antica

Per deliziare anche il palato, la piccola cittadina di Diamante serve sulle tavole dei suoi turisti la sua preziosa specialità: il cedro. I chinuli e i panicilli, dolci a base di frutta candita, si accompagnano ai liquori al cedro durante le feste natalizie, mentre il peperoncino piccante insaporisce i piatti tipici della regione. Allo scopo di diffondere la tradizione del condimento importato da Colombo, nel 1994 fu istituita l’Accademia italiana del peperoncino che sponsorizza la pietanza con il “Peperoncino Festival”, una manifestazione che si tiene annualmente nel mese di settembre.

Sole, mare, arte e tradizioni caratterizzano il paese dal lungomare frastagliato e limpido. Un vero angolo di tranquillità d’inverno e di diletto d’estate, con i murales che accompagnano le splendide passeggiate del turista di passaggio.

(Foto 1 e foto 2 di Eugenio Magurno in licenza GFDL)

  • Segnala su: Inserisci nei preferiti del.icio.us segnalo OKNOtizie Google YahooMyWeb Facebook Technorati

1 commento a “La perla del Tirreno tra murales e peperoncino”

  1. orietta scrive:

    signorina Elena Cuomo, da 30 anni vado tre volte l’anno a Diamante, non ho mai saputo che sull’isola di cirella ci fosse un paese, infatti non c’è. Lei confonde l’isola di cirella su cui c’è solo un rudere, una torre. I ruderi di cui lei parla sono sulla collina alle spalle del nuovo insediamento a mare di Cirella nuova.
    cordialità
    orietta

Scrivi un commento

Per inviare un commento devi fare il login.

Articoli nei Comuni Vicini: Santa Maria del Cedro (1), Scalea (2), Santa Domenica Talao (1), Orsomarso (1), Praia a Mare (1)