3 Febbraio 2009

Il Medioevo ai giorni nostri

di Alessandro Mascia (Blog Valvasone. Alla Scoperta della nostra Italia)

Valvasone, un piccolo borgo adagiato sulla riva destra del fiume Tagliamento, a metà strada tra i comuni di Udine e Pordenone. La sua storia è indissolubilmente legata a un certo periodo storico: il medioevo.

Valvasone, a dire il vero, è rimasta proprio sospesa nel XIV secolo. E’ in quell’epoca, infatti, che la città – di cui peraltro si ha notizia già in era romana - prende forma e a quel periodo risalgono gli elementi peculiari del paese: il castello, le strade, le chiese ma, soprattutto, il nome.
Già, perché Valvasone non deriva, come molti erroneamente ritengono, dalla famiglia che per secoli ha dominato il territorio, ossia i Valvason, ma è un nome che va ricercato nel tedesco antico, e più precisamente nella parola Wolveshon, in cui wal sta per rialzo, mentre waso è il prato, quindi “prato con alture”.

La città è strettamente legata alla sua storia tramite tre elementi caratteristici: il castello, il duomo – ma più in generale le tante chiese del paese – e, dulcis in fundo, la celeberrima “Rievocazione”.

L’origine del castello è sospesa nella leggenda e chi, invano, ha cercato notizie certe sul fortino ha dovuto desistere restando a mani vuote. Si può andare, anche qui, per supposizioni.
Come per il villaggio, anche del castello si hanno tracce in epoca romana, quando furono costruite certe strutture più che altro per sorvegliare i guadi dei fiumi. Tuttavia, non è sicuro che queste fortificazioni fossero il castello vero e proprio, bensì è più saggio supporre che queste ne fossero le fondamenta.

I Valvason, e di conseguenza la città, non erano in buoni rapporti con le altre famiglie del territorio friulano e per questo il borgo era spesso sotto attacco. Nonostante questo però, il castello non fu molto coinvolto in queste vicende belliche.
Più interessante il lato gossip della fortezza. Si sa per certo che alloggiarono all’interno delle mura sia papa Pio VI, che era diretto a Vienna, che il grande generale francese Napoleone, ospitato nel 1797 per tre giorni, prima della Battaglia del Tagliamento.

Duomo cittadino

Duomo cittadino

Il secondo elemento clou cittadino è il Duomo del Santissimo Corpo di Cristo. La sua storia inizia nel 1449, quando fu decisa la costruzione, mentre l’ultima pietra e la consacrazione portano la data 1484 anno del Signore. All’interno di esso vi sono due oggetti di fortissimo interesse e culto.
Il primo è una reliquia miracolosa, quella della Sacra Tovaglia. La storia racconta di questo miracolo avvenuto – probabilmente nel 1294 o forse 100 anni esatti più tardi - in presenza di una lavandaia di Gruaro. Mentre la donna lavava un panno non si accorse che all’interno vi era un’ostia. Dopo averlo lavato, aprendo trovò del sangue, che fu immediatamente ricondotto a Cristo. Oggi questo corporale intriso del sangue sacro è conservato proprio nel Duomo.
Il secondo oggetto è l’organo, la cui caratteristica principale è il fatto di essere l’unico del Cinquecento esistente in Italia e per di più ancora funzionante.

Come già accennato, la vita di Valvasone è legata profondamente all’epoca medievale, e ancora oggi scorre nelle vene degli abitanti del borgo questa voglia di tuffarsi in un passato remoto.
E’ per questo che, ogni settembre, nel paese c’è una rievocazione: per una settimana, Valvasone sposta le lancette del tempo indietro di sette secoli.

In Friuli-Venezia Giulia, terra pesantemente segnata dal Medioevo, le rievocazioni sono cosa conosciuta, eppure quella di Valvasone è, se non la più apprezzata, sicuramente una di quelle più amate.
Il perché va forse ricercato nella cornice di cui si può vantare il paese, che con il passare dei secoli ha mantenuto una struttura urbanistica fortemente connotata dagli edifici del quattordicesimo secolo. O se vogliamo essere più romantici, l’anima di Valvasone è rimasta lì, sospesa!

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