Il Sindaco di Castelnovo di Sotto Roberta Mori intervistata per Comuni-Italiani.it
Castelnovo di Sotto e il Carnevale, cosa rappresenta questa tradizione per il territorio?
La cultura del carnevale, inteso come momento dissacratorio del potere, di mascheramento e goliardia, rappresenta l’espressione massima della creatività della Comunità castelnovese.
E’ un’occasione di coinvolgimento di tanti volontari nell’organizzazione delle sfilate, nell’allestimento dei carri, nella creazione e realizzazione dei mascheramenti. Non si esaurisce nelle sfilate domenicali ma continua tutto l’anno con geniali attività collaterali, quali i laboratori di cartapesta per i bambini, le visite al museo della maschera, la mostra mercato del carnevale, e così via.
Il Carnevale è uno dei nostri biglietti da visita che presentiamo con maggior orgoglio come un evento corale d’importanza nazionale. Gli aspetti storici di maggior significato sono conservati nel Museo della maschera attraverso il patrimonio di maschere della collezione Gabrielli, oltre agli antichi ricettari per la cartapesta ed immagini molto datate di carnevali cittadini con mascheramenti di antica foggia.
E’ qualcosa che non si esaurisce nella componente festosa.
Il Museo della Maschera e la Borsa nazionale delle maschere, meglio conosciuta dalle nostre parti come mostra-mercato del carnevale, sono due esempi di come il carnevale castelnovese non sia solamente una festa, ma una vera e propria arte dalle mille applicazioni e sfaccettature.
Il grande impegno dell’amministrazione per valorizzare e promuovere il nostro carnevale è espresso proprio dal museo, che ha trovato sede negli spazi della Rocca Municipale e che raccoglie maschere e documenti molto antichi, simbolo della nostra secolare tradizione. Una tradizione che si rinnova e prende vita ogni anno e che si tramanda da decenni passando certo attraverso innovazioni legate alla modernità, ma non dimenticando mai di ispirarsi a tecniche originali del passato.
A pochi mesi dal voto, che Castelnovo consegna al suo successore dopo dieci anni di sindacatura?
L’adeguamento e il potenziamento dei servizi alla persona credo possa intendersi come l’elemento distintivo della mia amministrazione, unitamente ad una particolare attenzione alle politiche di prevenzione e controllo del territorio. Oggi Castelnovo di Sotto è un comune più multiculturale di un tempo, ma anche più maturo e pronto alle sfide che ci consegna la società odierna.
Lascio un Comune, dunque, intento a valorizzare le proprie eccellenze, a riscoprire la propria identità storico-culturale, a proiettarsi verso il futuro facendo della diversità un valore… il Comune dove vorrei vivere.
Quali obiettivi sono stati raggiunti per il territorio in questi due mandati?
Sono tanti gli obiettivi di legislatura conseguiti nel rispetto del programma elettorale approvato nel 1999 e successivamente nel 2004. Tra i più significativi, a supporto del benessere e della qualità di vita dei nostri cittadini, abbiamo: concorso alla realizzazione di una variante stradale molto importante per alleggerire il centro storico dall’attraversamento di mezzi pesanti; realizzato un nuovo impianto sportivo multidisciplinare; attrezzato zone verdi.
Per migliorare il sistema scolastico, abbiamo ampliato le scuole dell’infanzia comunali e l’istituto comprensivo, insieme con la costruzione di un nuovo nido.
Per rilanciare l’attività turistica abbiamo ristrutturato la Rocca Municipale e realizzato il museo-centro di documentazione della maschera del carnevale.
Sul fronte della sicurezza si è costruita una nuova caserma dei carabinieri, è stato attivato un evoluto sistema di telecamere per la videosorveglianza dei punti sensibili del comune e costituito il Corpo intercomunale della polizia municipale.
Tutto ciò per significare che abbiamo cercato di attivarci a 360° sui molteplici bisogni della collettività per consolidare e sviluppare un progetto di comunità compiuta in tutti i suoi aspetti. In prospettiva ritengo non si debba sottovalutare l’importanza dei servizi di prossimità al cittadino siano essi socio-assistenziali o educativi, quale momento di vicinanza in un periodo difficile come questo, così come pure l’impegno ad una riqualificazione dei centri abitati e delle infrastrutture viabilistiche per la tutela degli utenti deboli e diversamente abili.
Dove vanno ricercati i caratteri identitari della cultura castelnovese?
Castelnovo di Sotto ha nella Rocca del Municipio e nel monumento ai caduti realizzato da Mazzacurati, il simbolo delle istituzioni e della centralità del cittadino nella vita locale, ma l’intero complesso urbanistico del centro storico del Capoluogo si può considerare di grande pregio architettonico.
Il lungo snodo dei portici fa da cornice agli spazi più significativi della vita cittadina, mettendo in comunicazione Piazza Prampolini con i luoghi pubblici quali il Parco Monumentale della Rocca, le chiese, i servizi ed il centralissimo polo scolastico-sportivo.
Una forte identità è espressa anche dalle frazioni, in particolare Meletole che ha dato i natali al costituzionalista Melegari.
L’Osservatorio astronomico, piuttosto che la Pubblica Assistenza e le tante altre associazioni presenti sul territorio (circa 45), sono l’esempio più fulgido di un volontariato impegnato in tanti ambiti e proteso a concorrere con responsabilità alla qualità complessiva della vita di comunità.
Cos’altro accresce il suo appeal presso chi viene a visitarla?
Sicuramente la cordialità e l’ospitalità della nostra gente, la ricchezza enogastronomica e la straordinaria offerta di momenti culturali e di svago
La storia del suo comune consegna una consolidata tradizione antifascista. Che riflessi ha nel presente?
La lotta antifascista è profondamente radicata nella storia e nell’identità del comune di Castelnovo e della provincia reggiana, la cui testimonianza è custodita nelle grandi lapidi collocate sul nostro territorio a tributo dei caduti.
Un recente progetto di ricerca-azione sull’emigrazione in Argentina, diretto alla ricostruzione delle filiere migratorie, coinvolgendo una vasta area di comuni, evidenzia quanti per fame o per persecuzione politica lasciarono in passato le nostre terre. E’ un modo diverso di interpretare il fenomeno migratorio attuale, spesso strumentalizzato per fini politici, cambiando il punto di vista e partendo da noi stessi.
Una di quelle vittime, Gaetana Bertani, ha potuto riabbracciare la sua terra di recente.
La vicenda di Gaetana Bertani s’inserisce nel solco di un approccio di sensibilità ed accoglienza verso il prossimo.
L’anziana donna, cittadina castelnovese, da tanti anni residente all’estero, espresse il profondo desiderio di tornare a trascorrere gli ultimi anni della propria vita a Castelnovo di Sotto. L’interessamento della Regione e la disponibilità della nostra comunità, consentì il rientro in patria della signora, alla quale riserviamo un posto speciale non solo nelle nostre strutture, ma anche nei nostri cuori.
Castelnovo e le fiere. In che termini influenzano l’economia locale?
I momenti fieristici, piuttosto che gli eventi di promozione del territorio anche attraverso il patto di fratellanza con i Castelnuovo d’Italia, possono costituire un ulteriore incentivo al rafforzamento del sistema economico cittadino ed alla valorizzazione del nostro straordinario centro commerciale naturale, rappresentato dalle attività commerciali del centro storico.
L’economia castelnovese risente come inevitabile della profonda crisi mondiale in corso. Tuttavia, il solido contesto produttivo e le numerose iniziative congiunte di sostegno ai bisogni, confidiamo ci aiutino a mantenere un equilibrio unitario e solidale.
Orgoglio locale è il campione olimpico Stefano Baldini. Che legame ha con la sua Castelnovo?
Stefano Baldini ha tante qualità, che vanno oltre le straordinarie doti sportive e costituiscono l’essenza di un atleta che prima di tutto è un uomo semplice, diretto, tenace, determinato e pulito. Credo si possa dire, senza cadere nella retorica, che rappresenta una testimonianza vivente della genuinità della nostra terra.
E’ sempre disponibile a partecipare ai momenti più significativi della vita cittadina, a dialogare con i ragazzi per trasmettere loro le emozioni, il valore e i dettagli della propria esperienza.
È un grandissimo campione, un maratoneta che dalle campagne del nostro Comune ha fatto tanta strada, raggiungendo con capacità, sacrificio e impegno, le più alte vette dello sport mondiale.
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