28 Febbraio 2009

Dove è Carnevale da 109 anni

di Manuela Zummo (Blog Sciacca. Alla Scoperta della nostra Italia)

centro storico di Sciacca

centro storico di Sciacca

Il comune di Sciacca, in provincia di Agrigento, è una ridente cittadina affacciata sul Mar Mediterraneo che può considerarsi l’ultimo anello della catena urbana della costa occidentale siciliana (Trapani - Marsala - Mazara del Vallo - Sciacca) al centro della famosa strada archeologica che unisce Agrigento a Selinunte.

Ed è proprio dall’antica città di Selinunte che trae le sue origini. Essa fu fondata, infatti, nel VII secolo a.C. dai suoi abitanti che ne fecero la loro stazione termale, grazie alla ricchezza e alla salubrità delle sue fonti.

La fama di Sciacca è certamente legata al suo patrimonio idrotermale e alla bellezza delle sue coste, dal mare limpido quanto gelido, ma tutto questo passa in secondo piano durante un periodo dell’anno: quello del Carnevale. Ormai da 109 anni, il Carnevale di Sciacca rappresenta un appuntamento fisso che ha permesso alla città di entrare a far parte del circuito dei carnevali nazionali più rinomati. Non a caso molti siciliani, ma anche molti turisti, conoscono la città proprio in questa occasione.

Il Carnevale, festa popolare saccense (di Sciacca) tra le più espressive e rappresentative, è di derivazione pagana e si contrapponeva in origine nettamente a quella cattolica. Il popolo, prima di mortificarsi nel digiuno della quaresima, voleva concedere uno sfogo alle passioni più istintive dell’animo umano.
L’etimologia del termine carnevale è incerta; oggi dai più viene tenuto in considerazione carnem levare (da qui il siciliano carnalivari), prescrizione che fa divieto di mangiare carne durante la quaresima.

Secondo quanto riportato dagli storici saccensi, questa festa vide la sua prima comparsa intorno alla metà del 1800 ed era una festa semplice e popolare. In quel periodo di sette giorni, si conducevano per la città carri festosi tirati da animali bizzarramente bardati ed il popolo si riuniva in grandi tavolate, cui partecipavano persone di diverse condizioni sociali per ballare, cantare, bevendo del buon vino e gustando cannoli.

Solo a partire dal 1870 si iniziò a delineare la tradizione arrivata fino ai nostri giorni con l’adozione della maschera di Peppe Nappa: un personaggio popolare siciliano adottata dalla città come simbolo del suo Carnevale.

il carro allegorico di Peppe Nappa

Carro allegorico di Peppe Nappa

Oggi, il Carnevale di Sciacca costituisce per la città l’“evento” per eccellenza, una grandiosa macchina del divertimento, una festa di popolo e un immenso palcoscenico che, nei sei giorni che vanno dal giovedì grasso al martedì successivo, coinvolge l’intero paese richiamando innumerevoli visitatori sopratutto dall’hinterland.

Esso costituisce un bell’esempio di come si possa coniugare perfettamente la voglia di divertimento, svago e spensieratezza con una impareggiabile espressione di arte e di cultura che lo rende unico, tanto da non temere il confronto con altre manifestazioni analoghe del resto d’Italia.

Ad inaugurarlo è sempre il carro allegorico di Peppe Nappa che, sfilando per le vie cittadine, distribuisce vino e salsicce cucinate, rigorosamente, sul carro. Ma non è il solo, ad accompagnarlo vi sono numerosi altri carri realizzati da diverse associazioni che, ogni anno, concorrono nella gara di premiazione di quello più bello.

Dietro questa grande kermesse vi è una grande organizzazione che vede carristi, coreografi, ballerini, figuranti impegnati per regalare ogni anno uno spettacolo diverso.

Una delle caratteristiche principale della manifestazione è quella di essere libera, senza transenne che separano gli attori dagli spettatori; qui tutto si unisce in un unico brulicare di gente che riversandosi sulle strade diventa parte integrante delle scenografie che accompagnano la sfilata. Inoltre, altro elemento di originalità e distinzione è rappresentato dagli inni, le canzonette che accompagnano il percorso di ogni carro allegorico. Rigorosamente composte per l’occasione diventano dei veri e propri canti popolari condivisi da tutti.

Il momento finale è, forse, il più emozionante della manifestazione saccense: dopo la proclamazione del carro allegorico più bello, il “pupo” raffigurante Peppe Nappa - staccato dalla piattaforma che lo aveva portato in giro per la città - viene collocato al centro di piazza Scandaliato in attesa di essere bruciato.

Decretato ufficialmente la fine della manifestazione, si dà inizio al rogo. Tutti si riuniscono intorno a lui danzando in un grande girotondo.

Uno spettacolo coinvolgente che, concludendosi a notte inoltrata, trasforma il tutto in un mix di colori, luci, urla, applausi e sorrisi.

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