Incontriamo Salvatore Tassa, patron del ristorante Colline Ciociare di Acuto.
Il suo rapporto con il territorio.
E’ tutto. Io sono un “fondamentalista ciociaro”. E’ un fatto di carattere, di genuinità. Siamo una gente speciale: generosa, forte, cocciuta, con il proprio spirito di iniziativa. Ci puoi riconoscere d’ovunq
ue. Ci siamo rimboccati le mani e abbiamo costruito qualcosa. All’estero e anche qui.
Parliamo di un territorio povero. Ma è qui il segreto. Nel carattere, nel modo in cui si fanno le cose.
Ciociaria è libero pensiero.
E’ per questo che il ciociaro è ciociaro e non è laziale.
Vede, in fondo, la cultura povera è sempre un po’ uguale in tutta Italia. Quello che ci caratterizza è il carattere, la personalità. L’essere riconosciuti. E’ questo ciò che distingue un piatto laziale da un piatto fatto da un ciociaro, con questo animus.
Non c’è il rischio di chiudersi all’esterno?
No, per carità! Ad esempio, in questi giorni, a Roma, proporrò un seminario dove il “quinto quarto” incontra il mondo. Non propongo piatti esclusivamente “locali”. E’ il carattere, appunto. Come nella mia amatriciana con il chorizo.
Solo seguendo il carattere, conserviamo l’unicità.
Oggi tutti fanno le stesse cose, gli chef in cucina co ‘sti fumi, fanno i segnali di f
umo! Ma per carità!
Lei sembra molto iconoclasta e “scettico” verso la “grande gastronomia”. Eppure il suo ristorante è assolutamente annoverato in questa categoria.
La classe operaia va in paradiso (titolo di un famoso film diretto da Elio Petri, N.d.R.). Senza perdere il proprio carattere!
Qual è il tratto principale di questo carattere ciociaro?
Essere uomini liberi, seguaci del libero pensiero.
Dal suo sito leggo che si descrive anche “saltimbanco ed alchimista”.
Mi piace divertirmi e sperimentare. Gli uomini liberi sono sempre un po’ massoni e alchimisti.
Ciociaria e cucina.
La Ciociaria è sempre stata la terra del “mangiar e bere” per i romani. Negli Anni Sessanta, era importante venire qua a mangiare fettu
ccine e pollo. Dopo gli anni di privazioni della guerra.
Poi, in Ciociaria, i piatti sono sempre abbondanti!
Il vostro simbolo culinario.
I fini fini. E la cipolla. La cipolla, dal sapore semplice e popolare, unisce il nostro territorio, dal mare alla montagna, perché la ritrovi indifferentemente nei piatti di mare e di terra.
La cipolla è anche il mio simbolo. Provate per credere la mia cipolla fondente cotta nel sale.
Quando ha capito di “essere arrivato” dal punto di vista professionale?
Quando la mia cucina è stata riconosciuta nel suo carattere di “ciociarità”.
La sua soddisfazione professionale?
Voglio stare qui ed essere un baluardo del libero pensiero di un popolo vero. A 53 anni, mi basta cucinare e raccontare una barzelletta al giorno.
Riferimenti:
Ristorante Colline Ciociare
Via Prenestina, 27 - Acuto (FR)
Telefono: 0775-560.49
- Segnala su:
2 commenti a “Ristorante Colline Ciociare”
Scrivi un commento
Per inviare un commento devi fare il login.
Delusione rispetto a questo blasonatissimo ristorante è dir poco, il servizio in sala era scandalosamente assente, i tempi tra una portata e l’altra inspiegabili, l’approccio dei camerieri era di inconsapevolezza di quello che stavano facendo, mentre il sommellier era sgarbato e distaccato; questo ristorante si è rivelato la antitesi e negazione di tutto quello in cui crede chiunque vada alla ricerca della ristorazione di nicchia, della classe raffinata fatta di piccole attenzioni e della educata cura del cliente; insomma tanti km, per vedersi servita a parer mio UNA VERA PRESA PER IN GIRO..
Sono sconcertato!!…decisamente al disotto delle aspettative.Servizio approssimativo per non dire scadente,grave scollegamento tra cucina e cantina,alcuni piatti sono arrivati freddi ma il fondo si è toccato con la sabbia nell’insalata. Vergognoso!!