Un borgo “alleato” profondamente col mare

Porto cittadino

Una delle gite verso sud per gli abitanti della capitale comincia proprio imboccando la via Pontina che, costeggiata da imprese e poli industriali, non rende merito alle meraviglie che nasconde dietro sé. Come per esempio Anzio, cittadina balneare a cinquanta chilometri a sud di Roma.

Considerata fin dalla fine dell’Ottocento, grazie all’avvento della ferrovia, meta privilegiata delle vacanze romane, rimane nella storia per lo sbarco degli Alleati durante il secondo conflitto mondiale.
Teatro di violenti scontri e bombardamenti, i suoi abitanti furono costretti allo sfollamento e a rifugiarsi nelle numerose grotte che ne caratterizzano il litorale.
Tuttavia, nonostante il massiccio sbarco, gli uomini e i mezzi colsero di sorpresa l’esercito tedesco, e le truppe americane riuscirono a liberare Roma quattro mesi più tardi.

Il territorio ricorda questa importante pagina di storia che la vede protagonista, con due cimiteri ai caduti, il War Cemetery Beach Headad, cimitero monumentale proprio ad Anzio, e il cimitero dei caduti americani, dove sono sepolti circo 7800 soldati, sito nelle vicinanze di Nettuno. Alla fine del vastissimo parco c’è un monumento, su cui da una parte c’è una raffigurazione dello sbarco e dall’altra la lista dei caduti.

piazza principale

Ma arrivando ad Anzio, non si può fare a meno di sostare sotto il Faro che si erge sul mare, proprio sopra le Grotte di Nerone. L’imperatore, nato proprio in questa cittadina, fece costruire una villa e un nuovo porto nei pressi del Capo d’Anzio, di cui le grotte costituiscono i resti giunti fino ai giorni nostri. Immancabile è una escursione nelle grotte che, talvolta, permettono di passare da un lato all’altro delle insenature per scorgere paesaggi diversi, ma sempre affacciandosi al mare.

Camminare lungo la passeggiata che dalla piazzetta principale conduce fino all’imbarco per le isole ponziane, è come immergersi nella natura di questo piccolo borgo di pescatori, assistendo alla preparazione dei pescherecci che si apprestano a prendere il largo per la battuta o guardando mentre vengono riparate le reti.
Ci si può limitare anche semplicemente ad ammirare i numerosi ristoranti che offrono specialità di pesce condite in tutte le salse. Impossibile non farsi venire l’acquolina in bocca e una sana nostalgia per la vita marinara.

Nel porto di Anzio si snodano il moletto Pamphili, il molo Neroniano (52 m) e quello Innocenziano e una banchina destinata alla pesca, con 45 punti di attracco e lunga 200 metri. Il porto accoglie numerose imbarcazioni da diporto che ormeggiano principalmente nel molo Pamphili e nel molo Innocenziano, dove sono disponibili circa 200 posti barca. Nel molo Neroniano, invece, vengono attraccate le imbarcazioni di dimensioni maggiori.
Le banchine del molo Innocenziano sono riservate al traffico commerciale.

Veduta sul mare

Nell’area portuale è anche presente il mercato ittico destinato ai consumatori. I pescherecci ormeggiati sono circa 60 e le tonnellate di pescato sono circa 800 l’anno. Per anni il mare di questa città si è aggiudicato il riconoscimento di Legambiente, perso poi a causa del sequestro da parte della magistratura di un centro di raccolta differenziata.
La città così è stata costretta a rinunciare a questo meritato segno distintivo quando per anni è stato l’unico comune in provincia di Roma a far sventolare la bandiera blu nelle spiagge del litorale.

Ancora un’ultima curiosità: come si chiamano gli abitanti di Anzio?
Portodanziati o semplicemente anziati.
La gita al mare è finita, è ora di tornare a casa.

(Foto di Silvia Stefanelli, per gentile concessione)