24 Luglio 2008

Montecristo: lontano dalla civiltà per conservarsi paradiso

di Sofia Riccaboni (Blog Portoferraio. Alla Scoperta della nostra Italia)

Un’esperienza unica, ma solo se siete tra i mille fortunati che ogni anno riesce a visitare questo angolo di paradiso. L’isola di Montecristo è, infatti, uno dei luoghi più inaccessibili della nostra penisola. Situata quasi a metà strada tra la Toscana e la Corsica, è un tesoro naturalistico di valore inestimabile e per questo motivo sottoposta a una tutela assoluta e molto rigida. Per accedervi dovrete fare domanda, attendere qualche anno e prima di accedere alla visita dell’isola dovrete anche fare un corso. Ma tutto vale la pena di essere fatto per visitare questo angolo di natura praticamente incontaminata.

Isola di MontecristoApprodare sull’isola di Montecristo dipende quindi da voi: non ci sono infatti mezzi che vi ci possano portare. Arrivando dal mare l’isola appare come un grosso macigno affiorante a pelo d’acqua, un grosso scoglio di granito grigio con al centro un pennacchio, meglio conosciuto come la Punta Del Diavolo. Le sue caratteristiche pareti ripide e lisce, parte dei dieci chilometri quadrati di roccia che costituiscono l’isola, danno bene l’idea di quanto sia selvaggia qui la natura. E una volta sbarcati sull’isola vi sentirete subito avvolti dal più assoluto silenzio naturale. Qui infatti non esiste traccia di mezzi a motore e si circola esclusivamente a piedi, su sentieri che si inerpicano tra i cespugli e i massi di questo luogo ancora vergine. Lungo i percorsi obbligati, potrete scegliere al massimo tra 3 itinerari più o meno lunghi e di varie difficoltà, scortati dal personale del corpo forestale, potrete ammirare le capre, famose per essere le indiscusse padrone dell’isola e per la loro voracità, ma anche i conigli selvatici e, se siete fortunati, anche qualche esemplare di foca monaca o di pesce palla.

Passeggiando per questa notevole area naturalistica potrete anche notare come la natura si intrecci continuamente con le vicende storiche dell’isola di Montecristo e l’umanità di quest’isola la ritrovate anche nei nomi che sono stati nel tempo dati ai luoghi. Come per il Viale degli Sposi, passaggio che potrete percorre andando verso il vecchio monastero, dove la vegetazione si chiude sopra le vostre teste, creando un suggestivo tunnel. Arrivati poi nei pressi dei ruderi del monastero, che fu costruito nel VII secolo da alcuni monaci, all’epoca padroni dell’isola, vi renderete conto di come gli eventi storici siano ormai parte integrante della struttura e di come la stessa leghi e faccia convivere periodi anche lontani tra loro. Sul sagrato sono presenti, tra le pietre, i resti della contraerea distrutta nel ‘43 e nella navata centrale, quel che rimane degli affreschi si mescola con le scritte inneggianti Mussolini.

L’isola di Montecristo, ora abitata esclusivamente dal custode, durante il passato è stata in balia di diversi inquilini, più o meno scomodi. Potrete vedere i resti del saccheggio fatto nel 1553 dall’ammiraglio ottomanno Dragut, che distrusse anche il mulino costruito dai monaci. Ma la fortuna dell’isola fu quella di essere stata acquistata dalla famiglia Taylor che vi fece costruire la meravigliosa villa, che potete ancora oggi ammirare, anche grazie alla ristrutturazione fatta dai Savoia che la rinominarono Villa Reale. Al suo interno potrete trovare un piccolo museo di storia naturale e vedere alcuni resti di antica fauna del posto.

Lasciando l’isola capirete perché questo posto debba rimanere intatto. Il senso di pace e serenità che vi ha accompagnato durante la breve permanenza resteranno un ricordo intenso che solo qui avrete modo di far rivivere.

(Foto di Matt Musselman in Licenza Creative Commons)

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