25 Luglio 2008

Un giorno da turista a Nicotera

di Andrea Bonfiglio (Blog Nicotera. Racconti di Viaggio)

Percorro le strade rurali che da Rosarno conducono a Tropea e mi sento “accerchiato”. L’insolita sensazione non ha niente a che fare con la presenza umana, poiché in giro non si scorge anima viva, bensì con la natura. Le chiome lussureggianti di centinaia di piante di agrumi affollano i campi circostanti e sembrano in qualche modo intente a fissarmi. I fitti canneti che crescono, prepotenti, ai margini delle carreggiate, sfidando la resistenza dell’asfalto, protesi verso la corsia più vicina, sembrano volermi graffiare. Se mi fossi trovato a transitarvi di notte non credo che sarei stato molto sereno, specie considerando la totale assenza di lampioni. Per mia fortuna in cielo svetta un luminosissimo sole che non nasconde nulla del paesaggio circostante.

Dopo aver guidato per una decina di minuti mi trovo davanti ad un bivio: a destra si snoda un’impervia salita ed a sinistra una leggera discesa. Vuoi per il caso, il destino o l’inconscio desiderio di fuggire alla vampa della piana in un batter d’occhio mi trovo, senza averci minimamente riflettuto, ad “arrampicarmi” su un incantevole poggio.

Fiorenti esemplari di “ficarazze” – come vengono definite nella parlata locale – si sporgono dalle pareti scoscese dei terreni soprastanti mostrando ai viandanti tonalità giallastre, rosate e verdeggianti dei loro gustosi frutti: i fichi d’india. Dopo qualche tornante, noto uno slargo dove sorge una fonte e mi fermo. C’è un anziano che riempie due bidoni da dieci litri; aspetto. Scambiamo qualche parola e scopro che periodicamente viene a rifornirsi in loco – come altri abitanti del luogo – per soddisfare i “bisogni idrici” della famiglia. Pochi minuti d’attesa ed è il  mio turno. Mi sciacquo le braccia e le mani, mi rinfresco il viso e bevo. L’acqua è gelida, ma delicata, e per un paio di secondi mi distrae dall’arsura. Salgo nuovamente in auto e proseguo verso la vetta.

Man mano che  la pianura si allontana la strada si restringe ed iniziano a comparire le prime modeste casette arroccate sui pendii. Ancora qualche centinaio di metri ed ecco il paese.

I mezzi si muovano a stento fra i grappoli di abitazioni sparsi nei dintorni e non c’è guidatore che non sia impegnato in qualche necessaria manovra d’aggiramento. Nicotera SuperioreDopo aver dribblato una serie di ostacoli a quattro ruoto vengo improvvisamente ammaliato da una visione inaspettata: il Golfo di Gioia Tauro. Uno stupendo belvedere alla mia destra rivela un panorama mozzafiato che coniuga amabilmente squarci di mare, cielo, spiagge, orti, uliveti ed agrumeti come nella tela di un sapiente pittore. Lo sguardo spazia della sottostante marina di Nicotera al più lontano porto di Gioia Tauro, fino a raggiungere lidi più remoti.

Dalla parte opposta, invece, si alza maestoso il castello settecentesco che esibisce al pubblico tre imponenti torri angolari quadrilatere. Adiacente a questo si trova un arco in pietra, ossia l’antica porta d’accesso alla città fortificata, che conduce alla piazzetta del paese. Si nota subito un bar che propone del gelato artigianale, un salone da barbiere e qualche boutique. Acquisto un cono al gusto di nocciola – squisito! – e mi dirigo nuovamente a piedi verso il belvedere, valutando tra me e me l’ipotesi di visitare anche il locale museo civico e quello di arte sacra: magari un’altra volta… Al momento preferisco sedermi su d’una panchina per godere del paesaggio e della fresca brezza marina che mitiga la calura estiva.

(Foto di Vituzzu in licenza Creative Commons)

  • Segnala su: Inserisci nei preferiti del.icio.us segnalo OKNOtizie Google YahooMyWeb Facebook Technorati

Scrivi un commento

Per inviare un commento devi fare il login.

Articoli nei Comuni Vicini: Joppolo (1), San Ferdinando (1), Rosarno (1), Tropea (1), Gioia Tauro (2), Rizziconi (1), Laureana di Borrello (1)