Non c’è sensazione più bella che sentirsi sospesi nel tempo e nello spazio. Gustarsi un gelato, guardando il mare. Siamo a Nettuno, a circa 50 chilometri a sud di Roma e a pochi passi, dall’altro borgo marino di Anzio.
La cittadina di Nettuno, l’ultima cittadina appartenente alla provincia di Roma è composta da un vecchio borgo, che conserva ancora intatte le sue mura di cinta, e da una parte più moderna. Ci insinuiamo nel borgo, attraverso una via strettissima, che ci conduce sulla piazza dove sorge il municipio, nel Palazzo Colonna.
Ma la meta del nostro vagare tra queste viuzze e piazzette, è il Belvedere con vista sul mare, dal quale possiamo osservare anche il via vai di pullman nel piazzale del santuario dedicato a Santa Maria Goretti, dove i devoti si recano in preghiera di fronte alle spoglie della Santa trucidata nel 1902 ed elevata agli onori dell’altare nel 1950. Una vera e propria manna per l’economia della zona, che ha visto negli anni abbandonare la propria caratterizzazione prevalentemente dedita all’agricoltura, per trasformarsi in centro turistico.
Lasciando il borgo alle spalle e riprendendo la strada costiera verso la parte nuova della città, si incontra Torre Asturia, altra meraviglia della zona. Un castello sul mare, a pianta pentagonale, sorto per controllare la zona circostante, costruito alla fine del 1193 e collegato alla terra ferma da un ponte. Ai suoi piedi affiorano dall’acqua alcune rovine di età romana, che portano a noi la visione della cosiddetta Villa di Cicerone, testimonianza di un ricco vivaio di pesci e del porticciolo di una villa romana.
Ma anche in epoca più recente Nettuno, dimostrò il suo valore strategico, tanto che Mussolini firmò nel 1925, proprio qui, con i ministri della Jugoslavia, la convenzione di Nettuno, che prevedeva una serie di accordi economici e giuridici che interessavano specialmente le condizioni degli italiani in Dalmazia e le relazioni fra Zara e il retroterra dalmata. E appena vent’anni più tardi, le forze anglo americane diedero vita a quello che oggi viene celebrato come lo sbarco di Anzio e Nettuno.
Oggi Nettuno per la sua posizione di confine tra l’agro romano e l’agro pontino, si pone come importante punto di passaggio per ogni tipo di traffico che voglia approdare alla capitale. E’ purtroppo anche zona di confine per il malaffare proveniente dalla Campania, che vedono in questi borghi di confine, il ponte naturale verso la capitale. A riprova di questo, in tempi recenti la giunta comunale di Nettuno, si è vista più volte destinataria di provvedimenti del Ministero dell’Interno, volti allo scioglimento delle giunte comunali per infiltrazioni mafiose, con il conseguente commissariamento.
Attualmente la città si trova di fronte ad un forte dissesto economico che si specchia nella situazione delle strade dissestate e nella sporcizia. Ma comunque, Nettuno con il suo borgo, il suo porticciolo per imbarcazioni private, la sua santa e la sua bellezza naturale ha tutte le carte per confermarsi meta di svago per i cittadini romani che durante l’estate si tuffano nel traffico della statale Pontina per raggiungere questa meta vacanziera durante il week end. Ultima curiosità, Nettuno è il comune più a sud della provincia di Roma.
(Foto di Silvia Stefanelli per gentile concessione)
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