“Li ruscelletti che d’i verdi colli
del Casentin discendon giuso in Arno,
faccendo i lor canali freddi e molli [...]
Ivi è Romena”
Così Dante Alighieri ricorda nel XXX Canto dell’Inferno questo luogo, dove visse per diverso tempo alla corte dei conti Guidi, si pensa anche durante gli anni del suo esilio da Firenze.
Questo castello infatti, di cui oggi restano solo dei ruderi, era a tutti gli effetti la vera residenza dei conti, a differenza del castello di Poppi che aveva funzione di rappresentanza e amministrazione del territorio.
All’epoca della sua costruzione il castello di Romena poteva vantare una triplice cinta di mura e ben 14 torri. Ora di tutto questo resta ben poco, ma suggestivo è l’ambiente in sé.
Si arriva al poggio, da cui il castello domina sia il comune di Pratovecchio che buona parte della valle del Casentino, percorrendo un lunghissimo viale di cipressi.
Potrete arrivare molto vicino al castello con la macchina per poi lasciarla in un parcheggio proprio prima dell’ingresso alle mura. Da qui si sale a piedi, passando tra cespugli e pietre cadute da quel che rimane delle vecchie mura.
Vi apparirà cosi, immerso nel verde, quel che resta di questo antico maniero, che ha le sue origini nel 1008, ancora possente nonostante restino in piedi solo 3 torri e poca parte delle mura.
Attraversando il secondo arco, ci si ritrova in un bellissimo prato, che un tempo era la Piazza d’Armi, sui cui lati destro e sinistro si trovano gli accessi alle due parti del castello ancora visibili.
Alla vostra destra potrete cosi vedere il palazzo del podestà, a cui potrete accedere attraversando il piccolo ponte levatoio della torre della Postierla, reso agibile dalla ristrutturazione avvenuta nel secolo XIX. Un cortiletto oltre la torre accoglie anche la torre del Mastio, in assoluto la più alta del castello, destinata all’ultima difesa in caso di necessità.
Sul lato opposto della Piazza d’Armi, il lato sud, avrete modo di vedere, ancora quasi intatta, la torre detta “delle Prigioni” ancora collegata a quel che resta delle mura. Oltre non resta che ammirare il paesaggio, la splendida vallata, come probabilmente fece molte volte anche il Sommo Poeta.
Infine, tornando indietro, verso il viale di cipressi che vi ha portato al maniero, grazie alla posizione alta rispetto al resto del circondario, potrete notare anche che tra la prima cinta di mura e la seconda esiste ancora, ora ristrutturata e utilizzata ad abitazione, l’antica Potesteria, con uno splendido giardino.
Insomma un luogo tutto da scoprire!
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