27 Aprile 2010

Il futuro oltre il mare e le stagioni

di Marcello Di Sarno (Blog Rimini. Interviste Sindaci)

Il Sindaco di Rimini Alberto Ravaioli intervistato per Comuni-Italiani.it

A maggio 2006 è iniziata la sua terza sindacatura. Con quali priorità l’ha affrontata questa e quali traguardi, ad oggi, sono stati raggiunti?
La priorità, per un sistema complesso come quello riminese, era completare la transizione dal vecchio modello di sviluppo al nuovo. Abbiamo raggiunto traguardi come la realizzazione della nuova Fiera di Rimini; è in ultimazione il nuovo Palacongressi; abbiamo investito sul recupero delle colonie marine, lo sviluppo delle infrastrutture, la cittadella universitaria e la cultura. Nel dicembre 2007 abbiamo inaugurato la Domus del chirurgo, un vero gioiello archeologico nel cuore della città, visitata lo scorso anno da più di 85mila persone.
La transizione, per cui il 2010 costituisce l’anno cruciale, sarà caratterizzata dal completamento infrastrutturale del decennio e dalla preparazione del modello economico, sociale e culturale dei prossimi vent’anni. Un modello che stiamo studiando con l’esperienza del Piano strategico, in sinergia con il nuovo Piano strutturale della città.

Alberto Ravaioli

Da dieci anni alla guida della città. Com’è cambiata Rimini rispetto al 1999?
Rimini ha subito un profondo cambiamento, che può essere considerato la chiave di lettura con cui analizzare tutto il resto: da città stagionale è diventata una città destagionalizzata. Questo sotto il profilo turistico ed economico innanzitutto, ma non solo. Diventare una città destagionalizzata significa ricucire una cesura temporale e territoriale, e da due città (quella estiva e quella invernale, quella turistica e quella “dei residenti”) tornare ad essere una. Rimini non è più una città caratterizzata da una monocultura economica. Da città turistica è cresciuta per diventare anche città di cultura e storia.

Alla luce di questa trasformazione come vede il futuro prossimo della città?
Nei prossimi anni occorrerà continuare il progetto del cambiamento. Tre le parole chiave: innovazione, ambiente, qualità. Rimini è sempre stata una città in grado di anticipare le tendenze e deve continuare ad essere laboratorio di innovazione. L’esperienza che stiamo conducendo con il Piano strategico n’è l’emblema. L’ambiente è al centro anche dell’elaborazione del Piano strutturale, che disegna nuove pinete nella zona nord della nostra città, decongestiona la zona mare inserendovi un grande parco urbano e progetta una nuova mobilità, per una “città mobile senz’auto”. In sintesi: più qualità, meno densità.

Da esponente autorevole della sanità riminese e della ricerca medica in generale, che contributo dà la città in tal senso?
Rimini è già inserita a pieno titolo nella rete della ricerca medica. E non solo con il nuovo Palacongressi sarà in grado di ospitare convegni scientifici internazionali di altissimo livello, ma con il polo riminese dell’Università sta sviluppando sempre di più la ricerca e il rapporto fra formazione e imprese. Va proprio in questa direzione l’intesa con la Regione e l’Università per la realizzazione a Rimini del Tecnopolo che ospiterà i laboratori di ricerca industriale su energia e ambiente e sulle tecnologie per la moda, in sinergia con il tessuto imprenditoriale locale.

Rimini tra arte e storia e paesaggio. A bruciapelo, i primi tre motivi che secondo lei la rendono interessante da visitare.
Storia e cultura: non si può venire a Rimini senza vedere capolavori come la Domus del chirurgo o il Tempio Malatestiano, candidato ad entrare nel Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Enogastronomia: i nostri vini Doc, l’olio Dop, i piatti tipici serviti dai bravissimi ristoratori riminesi.
Il territorio: partendo dal mare e dalla spiaggia, passando per il cuore antico del centro storico per arrivare alle nostre colline, c’è tutto. E consiglio naturalmente la visita ai nostri parchi tematici.

Da Fellini a Zavoli. Rispetto a questi “mostri sacri” qual è la cifra culturale della comunità riminese di oggi?
Rimini è una città in continuo fermento, con una proposta culturale ricchissima fra teatro, musica e incontri. Così come sono numerosissime le associazioni culturali attive sul nostro territorio. I “mostri sacri” riminesi sono un importante punto di riferimento per la nostra identità, un patrimonio culturale e ideale che arricchisce ognuno di noi e che vogliamo continuare a valorizzare.

Su quali risorse del territorio riminese ha puntato il suo esecutivo, per il potenziamento del settore turistico?
Rimini è un città che da sempre si caratterizza per la capacità di guardare avanti e innovare, di fare impresa e di attrarre imprese, con un tessuto economico altamente dinamico. Per il potenziamento del settore turistico abbiamo puntato in primo luogo sulla destagionalizzazione, realizzando la nuova Fiera, il Palacongressi e connotando sempre di più Rimini come città di arte e cultura. Riqualificazione del territorio e infrastrutture sono gli altri importanti fattori su cui abbiamo fatto leva.

Da cittadino prima ancora che da Sindaco, cos’è che la rende orgoglioso della sua città?
Rimini è una grande città turistica, non una semplice destinazione balneare ma una città di storia e cultura. E’ una città ospitale, accogliente, in cui ci si trova subito a proprio agio. Rimini è una città in cui si vive bene.

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