18 Dicembre 2010

Attenti al lago!

di Elena Cuomo (Blog Sarnico. Alla Scoperta della nostra Italia)

Ancora incontaminato e in classico stile residenziale Sarnico si presenta agli occhi del turista come una località d assaporare a pieno per tranquillità, spazi verdi e per la ricchezza di cui conserva, ancora oggi, un ruolo di spicco in tutta Italia.

Veduta di Sarnico

Veduta di Sarnico

Adagiata sulla riva del Lago d’Iseo, all’interno del quale sfocia il fiume Oglio, funge da crocevia tra due sponde, quella bergamasca e quella bresciana, e deve il suo clima all’effetto delle perturbazioni del lago. Ciò comporta un particolare tipo di clima che si presenta asciutto e con una leggera brezza mite, durante l’estate, e freddo e, talvolta nevoso, durante l’inverno. I cittadini hanno, inoltre, scelto ad hoc un simpatico nome che viene utilizzato per definire il più forte fenomeno atmosferico che si abbatte sulla località, a causa del lago: Sarneghera, una potente tempesta, che può cadere tra aprile e settembre.

Dal lago alle colline verdeggianti, un panorama di tutto rispetto permette a Sarnico anche di creare degustazioni miste, tra prodotti di montagna e di pesce. Alle spalle, quasi a custodire il lago e il comune, si vedono i resti della “pietra di Sarnico“, che indica, anche da lontano, la strada giusta per il lago.

Sarnico è un piccolo comune di origini molto antiche che, grazie ai reperti trovati sul fondo dell’Iseo, si possono far risalire all’età del bronzo. Pian piano da un semplice e rudimentale villaggio, costruito su palafitte, Sarnico si trasformò in un centro commerciale a tutti gli effetti, succursale di Venezia all’inizio e indipendente in seguito.

Oltre all’aspetto economico, il luogo deve le sue suggestioni panoramiche al lago, culla di numerosi sport di cui Sarnico vanta un ruolo importante nel resto della penisola. Si pratica wind surf, canotaggio, sci nautico e sono previste anche gite su motonavi.

L’aspetto monumentale e architettonico non manca! Piccole chiese, palazzi e cappelle decorano il paese e lo colorano di antico. Conserva ancora parte di una torre medievale, la cinta muraria della rocca dei Zucchellis (del XIII secolo) e ville in stile liberty.

Tra le chiese spiccano quella di San Paolo e quella dedicata a San Martino, entrambe in parte rimaneggiate.

Uno dei “vanti” cittadini è la Pinacoteca Gianni Bellini, che nasce per una donazione di quadri del ‘500 e del ‘600, da parte di un appassionato di arte Don Gianni Bellini. Tele del Magnasco, di Cifrondi e Cairo popolano le ampie sale della struttura, accompagnate da statue in legno e in marmo.

Il paese offre anche eventi durante l’anno, che animano le strade e chiamano a raccolta i turisti. Tra questi ricordiamo la Sarneghera, una gara podistica che si svolge sempre a fine giugno, e il Sarnico Busker Festival, il Festival degli artisti di strada, durante il quale per quattro giorni di fila circa 40 compagnie e oltre 190 spettacoli rallegrano le strade della città, a titolo puramente gratuito.

Piccolo, semplice eppure così ricco e così antico. Un luogo turistico che esula dai classici rumori di una villeggiatura di tipo “marino”. Qui la tranquillità è il segno distintivo, che viene, in ogni caso, sconvolta da feste di paese… e da un clima burrascoso.

(Foto di Ago76 in pubblico dominio)

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