31 Ottobre 2008

Pesseggiando per le vie di uno dei borghi più belli d’Italia

di Sofia Riccaboni (Blog Sant'Agata De' Goti. Alla Scoperta della nostra Italia)

Un attimo ferma sul ponte e ti dimentichi in che anno siamo. Questa è la prima sensazione che si ha guardando il borgo vecchio di Sant’Agata De’ Goti, in provincia di Benevento. Case a strapiombo sulla stretta valle dove scorre il torrente Martorano, subito sotto di noi, impossibile da vedere, nascosto dalle fronde degli alberi. Un paese costruito su una roccia di tufo anzi, a guardarlo bene, da una roccia di tufo. Le case sembrano essere un tutt’uno con la base sotto di loro, la roccia sembra trattenere le radici delle abitazioni. Un borgo che si conserva benissimo nella sua antica struttura medievale, con vicoli e piazze, ristrutturate ma mai snaturate.

Le vie sono strette, difficilmente puoi vedere due auto incrociarsi, fatto salvo per alcune che si trovano poi costrette a fantastiche manovre. Puoi ancora calpestare le stesse pietre che calpestavano le antiche dame che qui alloggiavano. Paese che acquisisce il suo nome nel VI secolo d.C. dal fatto che i Goti poterono fermarsi qui nonostante la sconfitta subita contro i bizantini nella battaglia del Vesuvio del 553.

Sono tante le opere che possiamo ammirare, tra le tante piazzette che ogni tanto si aprono tra le case. Una su tutte è sicuramente il Duomo dell’Assunta, costruito prima del X secolo e portato all’attuale aspetto barocco dalla accurata ristrutturazione avvenuta tra il 1728 e il 1742. Conserva però ancora uno stupefacente porticato del XII secolo con 12 fantastiche colonne antiche, sovrastate da capitelli corinzi e rivestite da iscrizioni e frammenti di bassorilievi romani. Ma meritano un attimo di attenzione anche la Chiesa dedicata a San Francesco, costruita dopo il passaggio del Santo in questo piccolo borgo e rifatta completamente nel 1700. E anche la Chiesa di Santa Menna, dedicata all’eremita del Monte Taburno. Questa, in particolare, costruita nel VI secolo, conserva e vi regala uno dei pavimenti a intarsi marmorei geometrici più antichi dell’Italia Meridionale.

Passeggiando per le vie del borgo di Sant Agata de’ Goti avrete la possibilità di incontrare tantissime epigrafi romane, magari a fianco di qualche cappella votiva di più recente realizzazione, ma sempre egregiamente conservata e mantenuta. Qui si tende a camminare guardando verso l’alto, per ammirare la stupenda architettura dei palazzi e delle case. Architettura conservata in tutto, anche nell’urbanistica, anche nelle insegne del centro storico, per non disturbare l’armonia che si respira.

Tornando sul ponte di Viale Vittorio Emanuele III, prima di andarsene, in una bella giornata di sole, come spesso succede qui, potrete vedere il luccichio delle due cupole in parte rivestite in maiolica rimanendo incantati dai disegni geometrici, visibili solo da questo punto della città. E ancora, facendo un rapido giro su voi stessi, potrete ammirare le meravigliose montagne verdi che circondano il paese, quasi abbracciandolo per proteggerlo e conservarlo, riuscendovi benissimo, permettendo alla cittadina di Sant’Agata de’ Goti di rientrare, a pieno titolo, nei borghi più belli d’Italia.

(Foto di Gennaro Visciano, in Licenza Creative Commons)

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