7 Novembre 2008

L’Infiorata, certe cose divine non si calpestano!

di Paola Perna (Blog Genzano di Roma. Interviste Associazioni)

L’Infiorata della città di Genzano di Roma è diventata un vanto e una consuetudine per gli abitanti del luogo, tanto che ne rinnovano la tradizione ormai da secoli.
Nella domenica successiva al Corpus Domini, la strada che porta al Duomo viene totalmente ricoperta da un meraviglioso tappeto floreale che riproduce opere d’arte famose, tappeti elaborati e dipinti di pittori celebri. Giuseppe Garibaldi, nell’agosto del 1875, addirittura si rifiutò decisamente di passarvi sopra perché “certe cose divine non si calpestano”.
Dal 2004 l’Accademia dei Maestri Infioratori di Genzano di Roma ne promuove la diffusione e la valorizzazione nel mondo affinché non venga dimenticato ciò che ha segnato in maniera indelebile il territorio.

Il presidente Paolo Leuti intervistato per il Comuni-Italiani.it

A quando risale questa tradizione?
La memoria popolare e storica di Genzano di Roma vuole che questa tradizione risalga al 1778 e viene così chiamata perché basata sull’utilizzo di fiori. In principio venne realizzata spontaneamente dai cittadini in onore del Corpus Domini.

Quando ha influito sullo sviluppo cittadino?
Ha contribuito largamente in chiave turistica a diffondere la conoscenza della città e delle sue tradizioni in tutto il mondo. Infatti, a essa hanno partecipato illustri personaggi come Cristian Andersen, Goethe, Garibaldi, Gogol, i Papi Gregorio VIII e Pio IX e ciò ha dato un apporto significativo nella conoscenza della manifestazione qui come altrove, a livello nazionale e internazionale.

Secondo voi perché tanto interesse?
Per la sua grandezza e magnificenza: l’infiorata di Genzano, infatti, è composta da un immenso tappeto floreale di circa 2000 mq. Questo si snoda lungo via Italo Belardi, comprendendo anche la lunga scalinata che conduce alla piazzetta antistante la chiesa di Santa Maria della Cima, l’edificio religioso  più antico della città. Lungo circa 249 metri, largo 7 e composto da 15 “quadri” dalle dimensioni ognuno di 80 mq circa, per realizzarlo è stato stimato l’impiego di circa 450.000 fiori.

Unica nel suo genere?
Una delle caratteristiche peculiari che rendono esclusiva l’Infiorata genzanese è il fatto che, oggi come nel 1778, è caratterizzata da tappeti floreali che raffigurano immagini diventate sempre più espressione sociale degli abitanti del luogo.
L’esperienza tramandata di padre in figlio nel tempo è maturata sempre di più, dando vita a quadri sempre più articolati e complessi. Da sottolineare poi il fatto che i realizzatori dell’infiorata sono comuni cittadini che rinnovano la tradizione con costanza e passione.

Come è cambiata nel corso degli anni?
L’urbanizzazione del territorio ha influito sulla scelta dei fiori utilizzati.
Da quelli di campo che i primi infioratori raccoglievano per comporne i quadri, si è oggi dovuto necessariamente passare a quelli coltivati, visto che il territorio genzanese è stato col tempo quasi tutto edificato.
Poi la scelta dei boccioli col tempo è stata determinata anche dalla loro resistenza dopo lo spelluccamento, visto che anticamente l’evento durava tre ore mentre oggi si protrae per circa tre giorni.

Perché un’associazione ad hoc?
Per ovviare al rischio di perdere la conoscenza delle tecniche di realizzazione e per salvaguardare le radici storiche del territorio.
L’Accademia dei Maestri Infioratori di Genzano di Roma nasce proprio con lo scopo di stabilire e sviluppare rapporti di collaborazione tra gli infioratori, nell’interesse comune di recuperare, conservare e tramandare la tradizione locale e promuoverla a livello anche nazionale e internazionale.

Chi ne fa parte?
Cittadini con la passione per il disegno: mastri, artigiani e artisti poco noti che in maniera autonoma e autodidatta hanno imparato a esprimersi attraverso l’arte della composizione floreale. Tutti animati da una sana voglia di sostenere e promuovere una tradizione secolare.

In che modo?
Con una serie di attività che spesso coinvolgono anche gli studenti degli istituti di Genzano. Non ultimo, in collaborazione con l’Ente Comunale, è stato ideato il progetto “Laboratorio fiori&colori” che avvicina i ragazzi alle tecniche di esecuzione e li vede impegnati direttamente nella realizzazione di quadri nell’Infiorata per i Ragazzi che si tiene sempre a fine primavera.

Tanti gli eventi complementari all’Infiorata, perché?
Per valorizzare al massimo la città e i suoi prodotti enogastronomici, oltre che l’Infiorata stessa.
Chi viene a vedere la manifestazione ha, infatti, la possibilità di scoprire molti altri aspetti della nostra città: gustare il pane locale o il vino dei Castelli Romani; andare alla scoperta del suggestivo centro storico; visitare il Palazzo Settecentesco degli Sforza Cesarini con l’annesso parco.

Riferimenti:
Sito web: www.infiorata.it

(Foto Fotosprint, su concessione)

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