21 Dicembre 2008

Antica Trattoria Del Riccio

di Alessio Postiglione (Blog Cantalupo nel Sannio. Interviste Ristoranti)

Incontriamo Mena Sisto, dell’Antica Trattoria del Riccio di Cantalupo nel Sannio.

Cucina e territorio.
Un rapporto antico! La famiglia di mio marito, i Del Riccio, stanno qua dal 1890 a condurre questa trattoria: si tratta di un locale storico. Poi, il nostro paese - veramente bello - è considerato a rischio spopolamento. Restare qua è “resistere” per mantenere vive memoria e tradizioni. Per noi si tratta di un bisogno primario… dopo una maturità classica e scientifica, io e mio marito abbiamo fatto giurisprudenza e scienze dell’amministrazione: ma la cucina e il territorio ci appassionavano di più del diritto!

Il diritto vi annoiava.
No, per carità! Ci piaceva anche la giurisprudenza. Sa una volta cos’è successo?
Venne da noi il console italiano a Bruxelles.
E’ calabrese e - di passaggio, provenendo da Roma - si fermò qui da noi.
In modo quasi casuale iniziammo una discussione di diritto internazionale: il console rimase sorpreso dal fatto che io e mio marito fossimo in grado di portare avanti una discussione così tecnica.
Quando gli svelammo la verità, quasi non riusciva a credere che fra il diritto romano e il maccherone molisano avessimo scelto quest’ultimo. Ma per noi è così.

Il nome Cantalupo ha a che fare con i meloni o i lupi?
Con nessuno dei due. Nel 667 Romualdo, duca di Benevento, controllava queste zone. Il duca ne assegnò il possesso al bulgaro Altzek che stabilì la sua sede propria qua. Il posto venne, allora, chiamato Kan Teleped, che significa “residenza del capo”: e da qui, abbiamo Cantalupo.

E’ un paese molto antico.
Infatti. Vantiamo una storia vecchia e gloriosa. Pensi che che uno dei primi signori di Cantalupo, Rainaldo di Borrello, nel 1187, sotto Re Guglielmo II, combatté valorosamente in Terra Santa in occasione delle Crociate.

Quali sono i piatti simbolo di Cantalupo?
La zuppa alla santè, con brodo di gallina, scarola, indivia, caciocavallo, carne macinata e mollica di pane. E il baccalà alla cantalupese, che è preparato con la mollica.

Come mai la zuppa ha questo nome francese?
Potage de santè è il nome che avevano in Francia le zuppe fatte con la gallina, perché venivano considerate ricostituenti. Santè, vuol dire “salute”, infatti. Il brodo di gallina veniva utilizzato come ricostituente per le puerpere, i bambini, per chi lavorava i campi… era una sorta di Gatorade. La nostra zuppa santè ha preso, quindi, questo nome a seguito dei molti contatti che il Molise ha avuto con la Francia: dagli Angioini alle truppe napoleoniche.

Un assaggio del vostro menu.
Ravioloni ricotta e noci con tartufo. Le orecchiette con guanciale croccante su purea di fagioli ed erbette. Particolarmente interessanti sono le pantacce di farro con bietola, patate e fonduta di formaggi. La farina di farro, infatti, si è diffusa in Molise in epoca romana. Le pantacce rappresentano un tipo di pasta che abbiamo “recuperato”.
Poi abbiamo i maccheroncini verdi al melone giallo con i porcini; gli straccetti di vitello con tartufo, radicchio e scaglie di parmigiano. Fra i secondi, proponiamo alcune carni in agrodolce come il maiale prugne e castagne o peperoni e mele; o l’arista di maiale all’arancia. Siamo rinomati, inoltre, per l’agnello.

Qual è il segreto del vostro ristorante?
L’ambiente casalingo. Qui vi sentirete come a casa vostra!

Cosa si beve da voi?
Vino di nostra produzione: il Tintilia, un grande autoctono.

Riferimenti:
Antica Trattoria del Riccio
Via Sannio, 7 - Cantalupo nel Sannio (IS)
Telefono: 0865-814.246

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