7 Giugno 2008

Una città elegante e raffinata, dalle tonalità chiare e luminose

di Massimo Di Bello (Blog Vicenza. Interviste Guide Turistiche)

Intervistiamo su Vicenza Roberta Parlato, guida turistica autorizzata per Vicenza, la sua provincia e tutte le Ville Venete.

Perché hai scelto di diventare una Guida Turistica?
Desidero essere sincera: ricordo che un giorno un’amica mi portò un ritaglio di giornale: “Hanno aperto il bando per gli esami di abilitazione a guida turistica: dovresti provare, sembra fatto apposta per te”. Insomma, una decisione presa un po’ per caso… comunque la mia amica aveva ragione: è il lavoro giusto per me!

Cosa ti piace di più del tuo lavoro?
E’ un lavoro che mi offre continui stimoli ad approfondire ed allargare gli ambiti di interesse, come forse avviene del resto per tutte le attività svolte con passione. Mi piace anche molto parlare con le persone: ogni viaggiatore desidera ascoltare ma anche raccontare qualcosa di sé e del proprio paese.

Come caratterizzi il tuo servizio di guida?
Capacità di sintesi: non mi piace soffermarmi sui dati nozionistici, destinati ad essere rapidamente dimenticati, quanto piuttosto su concetti ed idee, raccontati magari attraverso un aneddoto. Una capacità che deriva da una conoscenza approfondita, poiché mi sono laureata in Storia dell’Arte Veneta con una tesi su una villa di Andrea Palladio.

Dai una tua personale descrizione di Vicenza, in un paio di paragrafi.
Si dice spesso, ultimamente: Vicenza non è solo Palladio. E’ vero, ci sono tanti altri aspetti interessanti, ma io torno a dire che senza Palladio Vicenza non sarebbe altrettanto importante. Villa da Schio - Costozza di LongareGli edifici progettati da Andrea Palladio hanno conferito presto ad una piccola città come Vicenza una dimensione internazionale e mi piace molto parlare dell’architetto inglese che, dopo averla visitata all’inizio del Seicento, porta il Palladianesimo a Londra, o di quel presidente degli Stati Uniti che usa spunti palladiani per la sua casa in Virginia. Nemmeno il più stanco dei turisti resta indifferente davanti al frontescena del Teatro Olimpico di Palladio e alla scenografia disegnata da Vincenzo Scamozzi per il primo spettacolo del 1585!
L’immagine di Vicenza è quella di una città estremamente elegante e raffinata, dalle tonalità chiare e luminose, soprattutto se la si confronta con le vicine Venezia e Verona, più “colorate”. Una caratteristica di Vicenza è poi la straordinaria ricchezza della sua provincia: borghi, castelli e, soprattutto, ville. Dal Quattrocento la provincia di Vicenza è terra di ville e le testimonianze sono davvero innumerevoli.

Qual è il periodo migliore per visitare Vicenza? Perché?
Ogni stagione ha i suoi aspetti positivi e negativi: in primavera e autunno il clima è migliore; in estate e inverno ci sono meno turisti, anche se Vicenza non è ancora meta del turismo di massa. Per quanto riguarda le ville, invece, occorre considerare che durante l’inverno molte ville aprono solo su appuntamento per i gruppi.

Quale itinerario suggerisci per chi ha solo poche ore a disposizione?
Quello “classico”: Teatro Olimpico, palazzo Chiericati, disegnato da Palladio e ora sede del Museo Civico, la gotica chiesa di santa Corona con uno dei più bei dipinti di Giovanni Bellini, piazza dei Signori con la Basilica e la Loggia, sempre di Palladio. Una sosta al piazzale di Monte Berico per guardare la città dall’alto e un’altra lungo la strada Riviera Berica per uno sguardo d’insieme su villa Rotonda e il suo sito.

Cosa incuriosisce di più i turisti?
Senza dubbio gli effetti illusionistici della scenografia dell’Olimpico

Quali tipologie di turisti visitano la città?
Molte persone visitano Vicenza per motivi di svago e ricreazione, altre sono estremamente interessate all’arte e alla cultura, soprattutto se provenienti dai paesi anglosassoni.

Racconta un aneddoto, un episodio curioso, capitato durante un giro a Vicenza.
Un paio d’anni fa ho dovuto intrattenere un gruppo dopo la visita perché un enorme ramo era caduto sul loro pullman: arrivò anche la televisione locale. Poi potrei raccontare della signora che girava per la città con i bigodini in testa o di quella che si limava le unghie mentre io spiegavo…. ma forse non è il caso…

Riferimenti:
www.robertaparlato.com

(la foto ritrae Villa da Schio a Costozza di Longare)

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