14 Febbraio 2009

Qui dove si parla il friulano più antico e più puro

di Sofia Riccaboni (Blog Fiume Veneto. Interviste Scrittori)

Lo scrittore Simone Zanin

Lo scrittore Simone Zanin

Con Simone Zanin, 32enne, poeta e scrittore, ma non solo, scopriamo un piccolo paese della Provincia di Pordenone: Fiume Veneto. Dista pochi chilometri dal capoluogo di provincia, ma è un paese che conserva alcune tradizioni importanti. Ad esempio, come anche indicato da Pasolini, qui si parla il dialetto friulano più antico e puro.

Ci racconta un po’ la storia di Fiume e quelle che, secondo lei, ne sono le caratteristiche principali?
Fiume Veneto è un piccolo borgo vicino Pordenone, sviluppatosi come supporto commerciale del capoluogo, soprattutto grazie ai boschi e alla presenza del fiume.
Ed è proprio il fiume Fiume che ne rappresenta l’aspetto caratteristico: morbide e silenziose sponde che solcano la pianura pordenonese, a partire dalla linea delle risorgive fino a confluire nei bacini più grandi del Meduna e del Noncello. Credo che la presenza dell’acqua in una città ne rappresenti la vita pulsante, soprattutto quando attraversa il corpo. Ed è per questo che mi perdo, a volte, sull’argine a risalire la corrente fino a che l’acqua scompare sotto la pietra arida del greto. Amo così tanto il fiume che ho scelto di vivere sulle sue calme acque, sulla via con i più bei affacci, più o meno antichi, disposti in forma di borghetto. Inoltre - una curiosità letterario culturale - una frazione di Fiume Veneto è Bannia, il paese che Pasolini ha indicato come quello dove si parla uno dei friulani più antichi e puri.

Proprio in merito alle lingue locali, perché qui si parla il dialetto friulano più puro?
Quale terra di alterne dominazioni (Austria, Venezia, ecc.) presenta spesso mescolanze linguistiche e culturali. In particolare quasi tutto il territorio pianeggiante occidentale della provincia di Pordenone - quello più a confine con il Veneto - risente molto della cultura veneziana. D’altra parte l’identità friulana di alcune zone più spostate verso oriente fiorisce nelle parole della gente. Fiume Veneto possiede entrambe queste anime: in paese è più facile sentire l’influenza veneta, mentre nei paesi limitrofi - e in maggior misura quelli che si protendono verso la Provincia di Udine - ancora il friulano è ben presente e affascina con la sua cadenza, come ben rilevava Pasolini.

Qual è il monumento più simbolico del suo paese?
Fiume Veneto non ha molti monumenti, per la maggior parte sono moderni e non particolarmente degni di nota. Forse perché il maggiore è sempre stato il Fiume, con tutte le sue implicazioni culturali, economiche e commerciali. C’è però la chiesa della Tavella, un piccolo edificio del 1400. E’ posto a margine del centro cittadino, verso i campi, e immersa nella tranquillità (non che a Fiume Veneto ci sia necessità di cercarla con troppa urgenza). All’interno ha dei bei affreschi del XIV-XV secolo ed è permeata di un’atmosfera di ingenua semplicità, nonostante le decorazioni interne. Probabilmente non può contenere più di 30-40 persone, ma è proprio questa intimità che ne decreta il fascino, insieme al fatto che la incontri quasi per caso percorrendo una via che porta fuori paese, dove le file di case basse si assottigliano e sembrano sfumare verso la campagna.

Tradizione culinaria: quali piatti tipici offre Fiume Veneto ai golosi?
I piatti tipici sono quelli della tradizione friulana e veneta. Direi che una buona panoramica va dalla brovada (rape macinate nelle vinacce e fatte andare in padella) al frico (formaggio alla piastra con l’eventuale aggiunta di patate o cipolla), al dolce tipico dell’Epifania, la pinza.
Ma sopra ogni cosa si distingue l’amore friulano per l’arte del vino: Merlot, Cabernet e Refosco, per citare i più noti; Picolit e Clinto per andare su quelli più particolari e difficili da trovare. E poi l’immancabile grappa. D’altra parte è sufficiente constatare che, a fronte di circa quattromila persone che abitano in paese, vi sono 11 bar nel solo centro.

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1 commento a “Qui dove si parla il friulano più antico e più puro”

  1. sixtus scrive:

    Commento solo per puntualizzare che, contrariamente a quanto comunemente si crede, il friulano non è un dialetto, ma una lingua a tutti gli effetti con tanto di sintassi grammaticale documentata.
    E’ vero che, ormai, anche il friulano soprattutto nella bassa e del pordenonese, ha subito nel corso dei secoli “l’inquinamento” del dialetto (questo si) veneto e dell’italiano, ma per fortuna è altrettanto vero che a partire dalla zona di San Daniele e del gemonese, nonché in quasi tutta la Carnia, si parla ancora il friulano più puro con pronuncia, verbi e sostantivi ormai inutilizzati nel resto del friuli.

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