6 Marzo 2009

La vita “come una volta” e i mobili d’arte

di Sara Radicia (Blog Concamarise. Interviste Varie)

Elena Scarazzati

Elena Scarazzati

Elena Scarazzati intervistata su Concamarise per Comuni-Italiani.it
Elena è una blogger del portale di Verona che sta scrivendo per conseguire il tesserino da pubblicista; collabora con un webmagazine e fa parte della redazione di Legnago del Nuovo Giornale.

Ci parli di lei e del suo lavoro.
Io sono ancora una studentessa iscritta alla laurea specialistica in editoria e comunicazione multimediale, con una laurea triennale in lingue e culture per l’editoria, che sta cercando di arrivare a conclusione del proprio percorso di studi e, contemporaneamente, di fare esperienze significative, nella direzione del lavoro che vorrà fare: comunicatrice e giornalista.
Quel che mi piace fare è networking, il che mi riesce piuttosto bene; scrivere e comunicare, entrare in contatto con le realtà che più mi interessano ma anche con quelle che ignoravo o non conoscevo, perché sono una curiosa indagatrice e investigatrice. Abito ancora con i miei genitori, in un piccolo paesello della provincia di Verona, Concamarise, che vanta una popolazione di appena mille anime.

Quali sorprese riserva Concamarise?
È un paese tranquillo, nel quale vivere serenamente lontano dal frastuono e dal caos cittadino. In circa trenta minuti si possono raggiungere sia Mantova che Verona, in poco più di un’ora il lago di Garda e in quasi due ore Ferrara. Non ci sono molte comodità a Concamarise, ma basta spostarsi di qualche chilometro per raggiungere i paesi limitrofi e trovare tutto ciò di cui si ha bisogno.
La domanda che una persona si deve porre è: conta più la qualità della vita o più le comodità e gli agi?
Ad ognuno la propria risposta, come coscienza detta.

Come è cambiata Concamarise negli ultimi anni?
Il paese, nel corso degli anni, non è cambiato molto; si sta allargando e sta cercando di incentivare la nascita di esercizi commerciali, che potrebbero portare più persone a frequentarlo. Purtroppo oggi la maggior parte della popolazione sono anziani e signori di mezza età, pochi i giovani e poche le attrattive per gli adolescenti se non un ristorante brasiliano e messicano, diventato qui un fiore all’occhiello.

C’è qualcosa che vorrebbe cambiare nei suoi concittadini?
Mi piacerebbe che ci fosse ancora il piacere di stare insieme con gli altri, di preoccuparsi per il prossimo, come succedeva quando i miei genitori erano piccolini, quando tutti conoscevano tutti e ci si aiutava. Ora, invece, come accade da tempo nelle grandi città, anche qui si è diffusa l’introversione e “il farsi ognuno gli affari propri” che, se da un lato evita tanti problemi, dall’altro porta ad un impoverimento personale.
Mi piacerebbe che le relazioni venissero ancora coltivate; la causa è forse la frenesia dei tempi?

Quali sono i luoghi più caratteristici di Concamarise?
Di sicuro i cortili dei palazzi antichi che conservano tutto il loro fascino: ampi spazi all’aperto che sorgono di fianco ad una vecchia chiesetta che l’amministrazione comunale sta ristrutturando.

In un paese così piccolo, su cosa si basa l’economia cittadina?
La principale risorsa economica del paese deriva dalle attività degli agricoltori, che coltivano i campi e vendono poi i loro prodotti.
Un’altra fonte di sostentamento è data dalle moltissime falegnamerie presenti in zona. Insieme a numerosi altri paesi, Concamarise rientra nel territorio famoso per la creazione di mobili d’arte. Qui, infatti, abita Morelato, fondatore di un’immensa azienda artigiana che si è saputa fare strada e far conoscere per la qualità dei mobili che produce.
Il rapporto con questa attività è così profondo che è stata fondata anche la Fondazione Morelato, che si occupa di fare ricerca sul mobile d’arte e indire un concorso per giovani architetti chiamati da tutto il mondo a disegnare particolari.

Qual è il luogo della cittadina che lei preferisce?
Non è un luogo particolare, bensì un tragitto che ogni volta che prendo la mia bicicletta percorro, con l’ipod nelle orecchie. Sempre il solito tragitto, che mi porta ad attraversare il paese passando di fianco alla chiesa che si trova in centro, fino ad uscirne per poi passare di lato a vecchie case agricole. Una in particolare mi affascina, perché presenta un recinto di legno che fa intravedere una strada sterrata. Questa procede verso il fondo e fa scorgere la casa nella quale i proprietari vivono: è proprio come nell’immaginario collettivo si pensano essere le case dei contadini.
Il tragitto prosegue poi passando in mezzo a distese di campi coltivati a tabacco, mais o soia. D’estate mi piace in particolar modo attraversarlo e contemporaneamente ascoltare il rumore di un aereo bimotore che quasi sempre passa, lento e pacifico, nel cielo del mio paese: è un rumore che mi dà molta tranquillità.
Poi continuo a pedalare passando di fianco alla caserma militare e finendo di nuovo a casa mia, dopo trenta minuti.

Ci occasioni di ritrovo a Concamarise?
Nonostante sia piccolo, in agosto c’è la festa della birra, che cade proprio in concomitanza del 10 agosto, giorno di San Lorenzo. Un momento davvero bello per gli abitanti e per i giovani che si godono appieno questi pochi momenti di aggregazione.

Un suo ricordo personale legato alla città.
Quando il mio babbo mi portava in paese, a casa del mio maestro di musica e pianoforte.
Ricordo la chiesa che mi sembrava maestosa ed enorme, la scuola elementare che si erge accanto alla casa del maestro, e il piacere di stare ore ad ascoltarlo suonare, anche se non sono mai stata un’allieva modello, seppur dotata.

Cosa vorrebbe fare se potesse per la sua città?
Mi piacerebbe che più giovani si preoccupassero di farlo rivivere, creando associazioni culturali e promuovendo forme di cultura: per esempio corsi teatrali o di musica, visto che il paese vanta personaggi illustri sotto diversi aspetti.

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