Il sindaco di Serravalle Pistoiese Renzo Mochi intervistato per Comuni-Italiani.it
Come si presenta la sua città a chi oggi la vive quotidianamente?
Si presenta come una città più moderna e vivibile, aperta al nuovo che avanza ma anche attenta a conservare gli aspetti legati alle tradizioni, alle bellezze paesaggistiche e all’importante patrimonio storico-artistico.
I tanti lavori in cantiere, e quelli che tra poco prenderanno il via, muteranno in meglio il volto delle frazioni rendendo lo sviluppo sociale e urbano più compatibile con la crescita demografica e i bisogni dei cittadini.
Tre validi motivi per visitarla?
La bellezza e varietà del territorio, adagiato sulle pendici del Montalbano; i suoi borghi medievali ricchi di atmosfera, con le torri, le Rocche e il grande patrimonio storico-religioso; l’eccellenza delle vocazioni artigianali, a cominciare dai ricami a “Punto Casale”, famosi in tutto il mondo, e dei prodotti tipici dell’olio e del vino. Il tutto arricchito da una offerta turistica di qualità, caratterizzata da moderni hotel lungo le principali vie di comunicazione, da strutture agrituristiche d’avanguardia in collina e da comodi bed e breakfast nei maggiori centri abitati delle zone di pianura.
Chi ne ha fatto la storia?
Il paesaggio, i suoi scorci, il passato glorioso, i monumenti e il ricco patrimonio artistico sono i veri protagonisti della storia di Serravalle Pistoiese. Al pari di quel che avviene per gran parte delle città, anche la storia di Serravalle è poi celata dietro il nome delle sue vie, delle sue strade e delle sue piazze. Un percorso, quello che si cela dietro i toponimi, che riporta alla luce fatti ed episodi di storia e di cronaca, di personaggi religiosi, dell’arte, della letteratura, nomi di politici e gente comune del luogo.
Per quale aspetto della sua città va personalmente fiero?
Tanti sono gli interventi, che hanno migliorato l’aspetto, le condizioni di sicurezza e di vivibilità, per cui vado fiero: dalla realizzazione della cassa d’espansione, che mette in sicurezza idraulica le più popolose frazioni del comune, agli interventi di arredo urbano e di miglioramento delle infrastrutture nelle diverse frazioni. Da sottolineare con orgoglio anche l’approvazione del piano strutturale e del regolamento urbanistico, che definiscono strategie di sviluppo equilibrato ed ambientalmente compatibile per i prossimi due decenni. Ma il segno storico di questa amministrazione deve ancora arrivare, e sarà rappresentato dalla realizzazione di un nuovo polo scolastico che sarà in grado di fornire una risposta efficace e qualificata alla crescente domanda di servizi educativi e scolastici.
Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua città?
Al di là dei tanti lavori effettuati e di quelli già messi in cantiere, il futuro di Serravalle nasce bene, potendo contare su un tessuto sociale articolato e coeso, sulla varietà di un’economia in grado di far fronte alle crisi congiunturali, e su un grande patrimonio di civiltà.
Una domanda che vorrebbe sentirsi rivolgere sulla sua città e la risposta che darebbe.
E’ difficile scegliere una domanda da porsi. Si rischia di sfociare nell’autoreferenzialità.
Vorrei invece cogliere l’occasione per sottolineare lo sforzo che da sempre stiamo facendo in direzione dei più deboli. Anche con il bilancio 2008, recentemente approvato, abbiamo cercato di salvaguardare le risorse per il welfare, per dare aiuto e sostegno ai ceti sociali più bisognosi nella consapevolezza delle crescenti difficoltà generate dalla crisi del Paese. Per noi - lo dico senza retorica - la persona, intesa come soggetto titolare di diritti e di relazioni, viene prima di ogni altra cosa. Ed è proprio questo aspetto della solidarietà umana e sociale, portato avanti con il determinante contributo delle associazioni del volontariato, che avverto come uno dei punti di forza della nostra città.
Vorrei concludere, proprio partendo dalle crescenti difficoltà che oggi incontrano le persone e le famiglie a basso reddito, auspicando che l’intero Paese sappia superare il momento attuale e rilanciarsi. C’è necessità davvero di uno scatto in avanti, di un progetto di rilancio che porti la gente, e soprattutto i giovani, ad avere fiducia nel futuro. Per questi obiettivi c’è bisogno di coraggio e di innovazione; ne abbiamo bisogno per il Paese appunto, ma anche per le nostre città, su cui sempre più pesano le contraddizioni del mondo globale.
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